stormy daniels michael avenatti

“STO PENSANDO DI CANDIDARMI” – ECCO COME MICHEAL AVENATTI, L’AVVOCATO DELLA PORNOSTAR STORMY DANIELS, VUOLE PORTARE DONALD TRUMP IN TRIBUNALE – DI ORIGINI ITALIANE, IL LEGALE È DIVENTATO STAR DEI TALK SHOW E DI TWITTER, DOVE USA L’HASHTAG “BASTA” E VUOLE SCENDERE IN POLITICA: “MOLTE PERSONE MI STANNO CHIEDENDO DI FARLO” – FOTOGALLERY HOT

Marilisa Palumbo per il “Corriere della Sera”

 

stormy daniels e l'avvocato michael avenatti 5

Correre per la presidenza? «Certo che ci sto pensando seriamente», dice rispondendo al telefono (non a caso) dall' Iowa. Ma prima il 47enne Michael Avenatti ha una missione: chiamare Trump sul banco dei testimoni.

 

Sveglio, impaziente e veloce, come sulle macchine da corsa che ama tanto (ha gareggiato a Le Mans e Daytona). Primo della famiglia ad andare al college, si pagava gli studi facendo «ricerche di opposizione» per i candidati, a destra e a sinistra.

 

Legge e politica, come adesso che ha trasformato la causa intentata a nome della sua cliente, la pornostar Stormy Daniels al secolo Stephanie Clifford, in una fortissima arma contro il presidente.

 

trump stormy daniels

Tutto comincia a febbraio, dopo le rivelazioni sui 130mila dollari che Michael Cohen ha versato alla Clifford per comprarne il silenzio sulla presunta relazione con Trump. Stormy decide di fare causa per dichiarare nullo l' accordo di riservatezza perché chiuso in violazione delle leggi sul finanziamento elettorale.

 

Il procedimento viene sospeso fino alla fine delle indagini su Cohen, ma adesso che si sono concluse con l' ex legale del presidente che confessa di essere stato da lui stesso istruito sui pagamenti, Avenatti è pronto per la rivincita.

 

Quali sono i prossimi passi?

stormy daniels

«Il 10 settembre chiederemo al tribunale di consentire al nostro procedimento civile di andare avanti e di permettermi di raccogliere la testimonianza giurata di Michael Cohen e del presidente Trump».

 

È possibile che una richiesta simile, chiamare a testimoniare un presidente in carica, venga accolta?

«Sì, c' è un precedente, il caso della decisione della Corte suprema in "Jones vs Clinton".

Michael Cohen

Nel processo intentato da Paula Jones la corte stabilì che un presidente in carica può essere chiamato a testimoniare nel corso del suo mandato».

 

È il 17 gennaio 1998 quando Clinton, che Jones aveva citato in giudizio per molestie sessuali, viene chiamato a deporre. Durante quella testimonianza, quattro ore nell' ufficio del suo legale, nega di avere avuto una relazione sessuale con Monica Lewinky: è la miccia dell' impeachment.

 

stormy daniels e l'avvocato michael avenatti

È chiaro che anche Avenatti spera di andare oltre la causa californiana. «Metteremo fine a questo schifo di presidenza», ha twittato martedì appena saputo di Cohen.

 

Lei sembra molto impegnato a combattere Trump anche politicamente...

«Recentemente sono diventato più attivo perché molte persone si sono rivolte a me chiedendomi di assumere un ruolo di leadership su diversi temi. Rappresento per esempio oltre 70 madri e 90 bambini che sono stati divisi al confine a causa delle politiche draconiane di Trump sull' immigrazione. E ho anche incontrato i ragazzi di «March for our lives» (il movimento contro le armi, ndr): intendo attivarmi anche su quel fronte».

stormy daniels e l'avvocato michael avenatti 3

 

Da mesi lei è una presenza fissa nei talk show e agli eventi mondani ed è una star della «resistenza» anti trumpiana su Twitter (oltre 700mila follower), dove chiosa spesso i suoi tweet con l' hashtag «Basta». Come mai questa parola italiana?

«Perché mia nonna, i cui genitori venivano da Lucca, usava dirmelo molto spesso quando ero un ragazzino! I genitori di mio nonno invece erano di un piccolo paese appena fuori Torino, capisco un po' la vostra lingua».

stormy daniels e l'avvocato michael avenatti 1

 

Ha ancora un ramo della famiglia in Italia, ci torna spesso?

«Oh assolutamente, ho dei lontani parenti e comunque vengo in Italia 3-4 volte l' anno, la amo moltissimo. Il mio posto preferito è Firenze, e di solito d' estate passo almeno due settimane in costiera amalfitana, ma quest' anno diciamo che ero un po' troppo occupato...».

 

Michael Cohen e Trump

Ora per esempio è in Iowa, tappa obbligata per tutti gli aspiranti candidati presidenziali, ed è stato da poco in New Hampshire. Fa sul serio per il 2020?

«Sì, sto davvero valutando l' idea di candidarmi. Molte persone mi stanno chiedendo di farlo e io sto viaggiando per il Paese per parlare con la gente e raccogliere spunti e suggerimenti. Intanto faccio anche fundraising per altri democratici che corrono nelle elezioni di medio termine di novembre».

michael avenatti

 

Non la disturba la commistione tra giustizia e politica?

«Credo che questo caso sarebbe diventato politico a prescindere dal mio personale coinvolgimento. E voglio essere molto chiaro, il mio impegno numero uno è nei confronti della verità: il mio primo partito è il partito della verità».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."