renzi calenda

MA CALENDA CON CHI LO FA IL "CENTRINO"? IL CHURCHILL DEI PARIOLI VAGHEGGIA UNA FORZA LIBERAL-RIFORMISTA - "RENZI? MI PARE INTERESSATO PIÙ A GESTIRE LA BATTAGLIA PARLAMENTARE SUL QUIRINALE CHE A COSTRUIRE QUESTO PROGETTO INSIEME – IL NUOVO ULIVO DI LETTA? È SOLO UN'ALTRA UNIONE CON DENTRO TUTTO E IL SUO CONTRARIO" - L’ASSIST AI MODERATI DI CENTRODESTRA: "DUBITO CHE BERLUSCONI VOGLIA SVENDERE IL LAVORO POLITICO DI UNA VITA A DUE RAGAZZINI LITIGIOSI E INCAPACI COME MELONI E SALVINI" – VIDEO

 

 

 

Laura Cesaretti per "il Giornale"

renzi calenda

 

A quanto pare, onorevole Carlo Calenda, ora che lei ha preso il 20% per il Pd non è più di destra

«Il Pd mi pare sia abituato a spostare facilmente il confine tra destra e sinistra a seconda delle proprie convenienze».

 

Ma ora la vogliono, sia Gualtieri che Letta la corteggiano. Li ha sentiti?

«Nessuno dei due. Ma credo che il mio numero lo abbiano».

 

Letta la avverte che se lei non aiuta Gualtieri al ballottaggio, aiuta i fascisti di Fanpage.

«Hanno sempre questo unico argomento: se non ti sottometti, sei un fascista. Io voterò Gualtieri, ma al 20% ci sono arrivato parlando ai cittadini non come popolo ma come persone senzienti e proponendo soluzioni concrete ai problemi giganteschi di Roma. I loro voti non si spostano come valigie: se li vogliono, devono dare risposte che nel programma di Gualtieri mancano».

calenda renzi

 

Lei comunque ha dato un giudizio molto negativo del candidato di centrodestra.

«Michetti è improponibile come sindaco: non sa mettere due parole in croce, non ha alcuna esperienza amministrativa, ha un programma raffazzonato messo insieme scopiazzando quelli di altre città. Non può gestire una metropoli complessa come Roma».

 

Meglio Gualtieri, quindi?

«Gualtieri è sicuramente meglio, e ha esperienza di governo assai maggiore. Ma Gualtieri rappresenta la stasi».

 

Nel senso di polizia segreta della Ddr?

calenda renzi

«No, nel senso dell'immobilismo. Non dice nulla sul disastro delle municipalizzate ormai al servizio dei sindacati più che dei cittadini, nulla sulla necessità di fare i termovalorizzatori o di riorganizzare radicalmente i vigili urbani. Il mio programma su questi temi è chiaro, e su quello ho preso i voti: se li vogliono, possono attingere da lì. Io non farò comunque alleanze e sarò lealmente all'opposizione».

 

I Cinque stelle sono molto offesi dal suo veto contro di loro, e la riempiono di improperi.

«Sono dei bambini maleducati, non ho grande interesse a rispondergli o rieducarli. Hanno disintegrato Roma, non si può stare in un'alleanza con loro. E politicamente non esistono più: l'area liberaldemocratica ha preso nazionalmente il 3% più di loro; la mia lista a Roma ha preso quanto loro hanno preso in tutti i capoluoghi sommati. Sono tenuti in vita con la cannula dal Pd, non si capisce più perché».

 

La stella di Conte è tramontata?

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

«Dubito che sia mai sorta. Uno ascolta la sconvolgente banalità furbetta dei suoi discorsi e si chiede come abbia potuto gestire un paese».

 

A proposito di governo: Salvini pesta i piedi con Draghi, il Pd lo sfida a uscire dalla maggioranza. Lei teme una crisi?

«Io vedo un asilo infantile che alza i toni per militarizzare i propri elettori. Poi, per fortuna, c'è un adulto che lavora e governa. Se andasse in pensione o al Quirinale, i bambini scoprirebbero di non saper gestire il paese».

 

Si butterà nell'impresa di costruire un «centro» nazionale?

calenda gualtieri

«Serve una forza liberal-riformista e pragmatica, che dia risposte alla grande domanda di politica seria nata dopo il Covid: proverò a costruirla girando l'Italia e organizzando un congresso a metà gennaio per lanciarla, sul modello di quello che abbiamo fatto a Roma. Cercando consensi alla vecchia maniera: presenza tra la gente, linguaggio diretto. Come ha fatto la destra, ma con tutt' altri contenuti».

 

Guarda anche a Forza Italia?

«Credo che anche i moderati del centrodestra siano interessati ad una nuova casa. Dubito che Berlusconi voglia svendere il lavoro politico di una vita in cui ha saputo raccogliere enormi consensi a due ragazzini litigiosi e incapaci di governare come Meloni e Salvini».

 

E Matteo Renzi?

CARLO CALENDA AL SEGGIO

«Renzi lo ho sentito, ma mi pare interessato più a gestire la battaglia parlamentare sul Quirinale che a costruire questo progetto insieme».

 

Letta dice che il nuovo bipolarismo è tra destra e sinistra, e in mezzo non c'è spazio per nulla.

«Non è così: il nuovo bipolarismo è quello tra persone serie e populisti o sovranisti poco seri, che non sanno affrontare i problemi immensi che ci stanno davanti. Il nuovo Ulivo di Letta è solo un'altra Unione con dentro tutto e il suo contrario, da Sel a Calenda, da Renzi ai grillini. Potrebbe anche vincere, ma il giorno dopo la maionese impazzirebbe e non sarebbe in grado di governare».

comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 8comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 1comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 5comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 10calenda tatuaggioMATTEO RICHETTI AL comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 2comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 6comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 7comizio di chiusura di carlo calenda a piazza del popolo 9

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO