di maio salvini conte

DI MAIO PARLA A SALVINI PERCHÉ CONTE INTENDA – LUIGINO SI È SUBITO SCHIERATO CONTRO IL “CAPITONE” SULLA STORIA DEL VIAGGIO A MOSCA, E OGGI È TORNATO A SPERNACCHIARE L’EX SODALE DEL GOVERNO GIALLOVERDE: “SALVINI ATTACCHEREBBE ANCHE I MINISTRI DELLA LEGA PUR DI OTTENERE UNO SLOGAN” – OVVIAMENTE IL VERO OBIETTIVO È PEPPINIELLO APPULO, CHE MEDITA DI BUTTARE GIÙ DRAGHI CON LA PRESUNTA COMPLICITÀ DELLO STESSO LEADER DELLA LEGA, IN NOME DEI VECCHI TEMPI GIALLOVERDI…

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

1 - DI MAIO, SALVINI? ATTACCHEREBBE PURE I MINISTRI DELLA LEGA

(ANSA) - "Salvini arriverebbe anche ad attaccare i suoi ministri della Lega pur di ottenere uno slogan elettorale". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine di una visita in alcune aziende a Somma Vesuviana (Napoli), aggiungendo che ora "invece dobbiamo lavorare tutti quanti per la pace ed evitare di strumentalizzare, soprattutto in un momento così complicato a livello nazionale".

LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE ALIAS MARK CALTAGIRONE MATTEO SALVINI BY OSHO

 

2 - SALVINI E DI MAIO, LO STRANO DUELLO PER SCONFIGGERE I NEMICI INTERNI

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

I due hanno ingaggiato un duello a base di «il tuo piano è finito nel cestino» e «tu vuoi fare il Papeete 2», ma dietro il battibecco tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio c'è uno scontro politico più profondo, tutto italiano, in cui la guerra in Ucraina è solo un casus belli e l'orizzonte sono le prossime elezioni politiche.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

Un appuntamento a cui i due ex golden boy del governo gialloverde rischiano di arrivare in affanno, alle prese con due partiti, la Lega e il M5s, che sono attraversati da rivalità e spaccature. E così Salvini sferza i moderati del Carroccio insistendo con una pace da cercare a Mosca, senza paura di rivendicare apertamente i «contatti con Lavrov», anzi considerando un incontro con il ministro degli Esteri russo come un grimaldello decisivo per la tregua.

di maio conte

 

Di Maio, invece, che gode di migliore salute politica rispetto al rivale interno Giuseppe Conte, continua nel suo lavorio di accreditamento nella veste di titolare della Farnesina impeccabile, governista, atlantista. A volte perfino più realista del re, sempre in sintonia con il premier Mario Draghi.

 

SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

Infatti, prima del botta e risposta di giovedì, era stato Di Maio a dismettere la grisaglia per rispondere alle tentazioni moscovite di Salvini. «Con Putin ci parla Draghi», il commento a caldo del ministro degli Esteri di fronte alle polemiche sull'idea del leader leghista di una missione diplomatica nella capitale della Russia.

 

Una replica tempestiva, che ha assunto un significato ancora più importante rispetto al silenzio di Conte, che nelle prime ore si era mostrato tentennante nel controbattere al segretario della Lega desideroso di andare a Mosca per tessere la tela della pace, o quantomeno di un cessate il fuoco.

 

GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY

Il ministro grillino sembra parlare a nuora perché suocera intenda. E la suocera è Conte, tacciato in alcuni ambienti dei Cinque Stelle di avere l'obiettivo di buttare giù il governo Draghi con la presunta complicità di Salvini.

 

«Conte vuole riprovare con lo schema del Quirinale, quando ha giocato di sponda con Salvini per eleggere la Belloni», commenta con Il Giornale una fonte di primo piano del Movimento. Tra i pentastellati in Parlamento, negli ultimi giorni, si è fatto più forte lo spauracchio del voto anticipato.

 

LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI

Tanto che, secondo chi tiene il pallottoliere degli scontenti, circa trenta parlamentari starebbero pensando di fare le valigie da qui alla fine dell'estate. La certezza è quella di non essere ricandidati da Conte, la speranza è di trovare un posto al sole in un altro partito in vista delle elezioni. Nel M5s in molti hanno notato come il commento dell'ex premier sul viaggio di Salvini sia stato più morbido rispetto agli affondi di Di Maio. «Se Salvini non si coordina con il governo rischia di creare intralci», si è limitato a dire l'avvocato.

 

LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE

Il leader della Lega, da par suo, nonostante le perplessità di Giancarlo Giorgetti, ha rilanciato sulla bontà delle sue intenzioni. Andando all'attacco di Di Maio. «Il ministro degli Esteri italiano ha presentato uno pseudo piano di pace che non si sa in quale cestino sia finito, avessimo un ministro degli Esteri operativo e credibile, ma non mi sembra che in tutti i paesi del mondo sia ritenuto tale», la sciabolata di Salvini.

 

«Sembra un film già visto, quando fece cadere il governo Conte I iniziò a criticare i vari ministri fino a staccare la spina, è l'antipasto del Papeete 2», la stoccata di Di Maio, che con un occhio guarda al Papeete di Conte.

IL VIAGGIO DI SALVINI A MOSCA BY ELLEKAPPA

I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

matteo salvini a sebastopoli, crimea

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 14conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…