1. CON LA MASSIMA FIDUCIA NELLE INFORMAZIONI APPRONTATE DAI SERVIZI SEGRETI USA (IRAQ DOCET), LE NAZIONI LEADER DELL’OCCIDENTE SI PREPARANO A CASTIGARE IL REGIME DELL’EX AMICO ASSAD. NOI ITALIANS PER ORA CI NASCONDIAMO DIETRO L’ONU E LE UNICHE PERPLESSITÀ CHE HANNO CITTADINANZA SUI GIORNALONI DI CASA NOSTRA SONO QUELLE DI ISRAELE (LA CONTRARIETÀ DI ISRAELE È SEMPRE UNA BELLA GARANZIA PER LA PACE) 2. “LA REPUBBLICA” DEGLI ILLUMINATI (DALL’ABAT JOUR) METTE IN PAGINA IL PEZZO DI UN ESALTATO A NOME JOHN LLOYD CHE INNEGGIA ALL’INTERVENTO ARMATO IN SIRIA CON MOTIVAZIONI PARA-MASSONICHE: “IN QUALCHE MODO I POLITICI (NESSUN ALTRO SE NE PUÒ ASSUMERE L’INCARICO) DEVONO CONVINCERE GLI ELETTORI AD APPOGGIARE PROVVEDIMENTI FINALIZZATI ALL’ARMONIA GLOBALE (…). LA SIRIA CHIEDE A GRAN VOCE DI PASSARE ALL’AZIONE. E ALTRETTANTO FA LA VITA UMANA SULLA TERRA”. ARMONIA GLOBALE? MA TIENITELA! NON LA VOGLIAMO LA TUA ARMONIA GLOBALE. A NOI CI PIACE IL CASINO LOCALE

a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. THIS IS WAR!
Grazie al famoso Lodo Srebrenica, e con la massima fiducia nelle informazioni approntate dai servizi segreti Usa (Iraq docet), le nazioni leader dell'Occidente si preparano a castigare il regime dell'ex amico Assad. Noi italians per ora ci nascondiamo dietro l'Onu e le uniche perplessità che hanno cittadinanza sui giornaloni di casa nostra sono quelle di Israele. Per molti, una seconda patria.

Il Corriere riassume la situazione: "Conto alla rovescia per l'attacco. Francia al fianco di Usa e Gb. Washington sta ancora ‘valutando tutte le opzioni'. Domani convocata riunione d'urgenza della Nato. I Paesi del Golfo spingono decisamente per un intervento. Anche il vicino turco sembra pronto a partecipare a un'azione armata. Mosca e Teheran continuano a mettere in guardia il mondo circa le conseguenze catastrofiche di un raid sulla sicurezza della regione" (p. 2).

Intelligente e coraggioso il pezzo di Paolo Rastelli, sempre sul Corriere: "Da Troia a Bagdad, l'eterna illusione della guerra-lampo. I soli specialisti in operazioni militari chirurgiche sono gli israeliani, come accadde nel blitz contro il reattore nucleare iracheno di Osirak. Ma in Libia i raid aerei occidentali hanno aiutato i ribelli anti Gheddafi" (p. 2).

La Repubblica degli Illuminati mette in pagina il pezzo di un esaltato a nome John Lloyd che inneggia all'intervento armato in Siria con motivazioni para-massoniche: "In qualche modo i politici (nessun altro se ne può assumere l'incarico) devono convincere gli elettori ad appoggiare provvedimenti finalizzati all'armonia globale (...). La Siria chiede a gran voce di passare all'azione. E altrettanto fa la vita umana sulla Terra" (p. 4). Armonia globale? Ma tienitela! Non la vogliamo la tua armonia globale. A noi ci piace il casino locale.

Sulla Stampa, Maurizio Molinari ci ricorda in prima pagina chi conta e chi no: "Israele ha paura. ‘Se Assad cade vince Al Qaeda'. Lo Stato ebraico teme la ritorsione di Damasco: corsa all'acquisto di maschere antigas". E quindi largo spazio alle motivazioni della Bonino: "L'Italia non prenderà parte ad alcun intervento militare in Siria che sia deliberato al di fuori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (...) Siamo già impegnati in Libano, Afghanistan e per la Libia" (p. 4).

Sul Messaggero, Mortadellone Prodi osa dubitare: "Oggi la documentazione degli orrori di quanto avviene in Siria colpisce sempre di più l'opinione pubblica. Una documentazione che tuttavia, per essere oggettivi, non è stata finora sufficiente per spingere i governi a mettere in atto gli interventi umanitari che sarebbero stati doverosi" (p. 1). La contrarietà di Israele è sempre una bella garanzia per la pace.

2. LETTANIPOTE, IL BISCIONE TI ALLUNGA LA VITA
E ora archiviamo le vicende internazionali, delle quali com'è noto c'importa zero, concentriamoci sul noto pregiudicato di Hardcore, l'ometto che con un pugno di avvocati e di costituzionalisti tiene in pugno il governino delle larghe intese. Oggi salterà l'Imu e sarà una vittoria per tutti. Vittoria per il Pd, che ha lottato fieramente contro la tassa sulla casa voluta dal Rigor Montis.

E vittoria per Lettanipote, che sull'Imu aveva rischiato di cadere. Spiega la Stampa: "Via l'Imu 2013, arriva la service tax. Niente rata a dicembre, ma il governo è ancora a caccia di due miliardi: pronti nuovi aumenti" (p. 6). Da una parte si toglie, dall'altra si rimette. Come al solito.

E con la mina Imu disinnescata, ora ci si può dedicare alla salvezza del Cainano. Repubblica sfoggia rivelazioni dal campo nemico: "Il piano di Berlusconi per evitare l'interdizione. Pressing sul Colle per far commutare solo la pena accessoria". Poi passa la Milella e, in scienza e coscienza, chiude la porta ai conati del Banana: "Ma chiedere la grazia resta l'ultima chance. Per sperare Silvio deve fare domanda. In gioco una ‘squalifica' dalla politica fino a tre anni" (p. 11).

Per la Stampa, Re Giorgio sarebbe solo infastidito dalla cagnara: "Stillicidio di esternazioni. Il Colle gela il Cavaliere. Inopportune le pressioni e le richieste dei falchi al Quirinale. La lettera a Gasparri: ‘La grazia a Romano non è paragonabile" (p. 9). E certo, quella gliel'ha chiesta Obama, mica la Santadechè. In realtà, come insegna lo stile di governo di Re Giorgio, in Italia tutto si può aggiustare ma in silenzio e nelle segrete stanze. Se no è "tirare la giacchetta". Ovviamente si presta al gioco anche il piddimenoelle: "Pd pronto a concedere tempo, ma non al rinvio alla Consulta. Il voto in Giunta prima della sentenza di Milano sull'interdizione" (Stampa, p. 9).

Sul Corriere, il peso della Corte di Hardcore sulla decisione di non aprire la crisi di governo: "Il ruolo (chiave) di Marina: ‘Pensiamo bene alle mosse. La nostra famiglia sta già pagando un prezzo troppo alto. La primogenita del Cavaliere è in sintonia con la linea ‘moderata' di Confalonieri, Gianni Letta e Doris" (p. 11).

3. IL DIRITTO RICURVO NEL PAESE DELLE BANANE
Giornali proni a qualunque porcata sono costretti a innovare il lessico politico per stordire i lettori. "Sulla proposta Violante ‘attenzione' del Quirinale", secerne il Corriere in prima pagina. "Attenzione" è fantastico. Una vera acrobazia lessicale per nascondere l'inciucio istituzionale che serve a salvare le chiappe a un condannato eccellente.

Scende in campo "ad aiuvandum" anche il costituzionalista (per mancanza di prove) Andrea Manzella: "Troppi nodi irrisolti, meglio che intervenga la Consulta. Non è un quarto grado di giudizio, ma sicuramente un quarto livello di decisione" (Corriere, p. 10). Su Repubblica, meritorio esercizio di memoria: "Ecco come il Pdl difendeva le norme sulle liste pulite'.

Il segretario Psi Riccardo Nencini: Caliendo e Malan si spesero per approvare il decreto prima delle elezioni, nessuno sollevò dubbi di costituzionalità" (p. 12). Neppure Napo Orso Capo, che di certo mai avrebbe promulgato una legge incostituzionale, vero?

Il Messaggero di Calta-riccone, che come avvocato personale sfoggiava nientemeno che Paola Severino, continua a non trovare l'ex ministro della Giustizia per chiederle un'interpretazione autentica sulla sua legge. Hai visto mai che un'intervista della Severino possa disturbare le manovre di Palazzo e nuocere al Banana?

Surreale che anche oggi il pezzo del Messaggero sulla presunta incostituzionalità della legge Severino sia firmato dalla sua ex portavoce.

Disperati al Cetriolo Quotidiano: "Gli scudi umani arruolano le riserve della Repubblica. Mario Monti e Lamberto Dini si aggiungono alla compagnia di giro cara al Colle che va offrendo salvataggi a Berlusconi a mezzo stampa. Una soluzione finale l'ha trovata Maurizio Paniz, il deputato del Pdl che fece di Ruby la nipote di Mubarak: ‘I parlamentari non decadono e basta'" (p. 2).

Conferma tutto il Giornale: "Inizia a ‘decadere' il fronte anti Cav. Da Violante a Monti a Casini, si aprono spiragli per il salvataggio in Senato di Berlusconi. Il Pd fa la voce grossa ma la trattativa continua. Zanda prova a stoppare i segnali di dialogo, i lettiani lavorano sotto traccia" (p. 3).

4. SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Poco spazio, perfino su Repubblica, ai movimenti di quello che nei sondaggi dovrebbe essere l'unico piddino in grado di vincere le elezioni. "Renzi punta al doppio incarico: sindaco e segretario. Deciso alla scalata del Pd e alla ricandidatura in Comune. ‘Non c'è incompatibilità. Ma non vedo elezioni a breve" (p. 15).

Scalpita il partito dei sindaci, con il penalista Pisa-pippa che si fa intervistare dal Corriere per dire: "La sinistra sia pronta per il voto. Renzi? E' un'ottima carta. Berlusconi vada in Senato a difendersi" (p. 13).

5. PD: "ABBIAMO ANCORA UNA BANCA"
Ultime risse intorno a quel che resta del Monte dei Pacchi. Lo spettacolo è davvero penoso e dimostra tutta la miseria e la ricattabilità di sistema del Piddimenoelle. "Fondazione Mps, Siena rinvia su Pizzetti. Nomina attesa per lunedì. L'ex ministro Paolucci: colpa delle tribù. Il nodo del bilancio dell'ente e la ricerca di nuovi soci per la banca. Valentini interrogato" (Corriere, p. 27). Repubblica parla di "una riunione di 5 ore per scartare gli altri nomi proposti: Messori, Costi e Mansi. Il segretario provinciale del Pd: ‘Definita la rosa, mancano le ultime verifiche" (p. 24). Verifiche con chi?

Sulla Stampa, pezzo ansiogeno e bene informato: "Nuova inchiesta su Mps. I pm convocano il sindaco. Fascicolo contro ignoti. I sospetti d'insider trading per i rialzi del titolo. La procura vuole chiarire le frasi sui nuovi soci e le polemiche sullo statuto. Nel periodo di Ferragosto forti acquisti dope le parole del primo cittadino" (p. 25). Ricordiamo che a Siena il partito di Epifani ha avuto la brillante idea di candidare a sindaco il renziano Bruno Valentini, ex funzionario ed ex sindacalista del Monte dei Pacchi.

6. SCENEGGIATA NAPOLETANA
Aurelione De Laurentis si fa subito riconoscere anche dal nuovo arrivato e parte a testa bassa contro l'Asl: "Hanno curato male Higuain'. De Laurentis accusa Capri e chiede cento milioni di danni. Punti in faccia, niente set del cinepattone per il calciatore. Dai medici al sindaco, l'isola si ribella: offese gratuite, saremo noi a farci risarcire" (Repubblica, p. 16).

7. ULTIME DA SFIG-MECCANICA
Ma sì, concentriamoci sulla produzione di armi e fanculo al ramo civile e all'energia! Secondo il Corriere (p. 9), "Il governo vuole rilevare l'Ansaldo per aiutare Finmeccanica". Come? Non è già pubblica? Il gioco di prestigio prevede l'intervento della Cassa depositi e prestiti, attraverso il Fondo strategico italiano, che comprerebbe Ansaldo per un sacco di soldi e poi la rivenderebbe a qualche straniero, tipo i coreani della Doosan.

L'operazione però non è facilissima, come osserva lo stesso Sergio Rizzo, perché dentro Ansaldo c'è anche quella mezza ciofeca di AnsaldoBreda e il Fondo non potrebbe comprare partecipazioni in aziende con problemi di bilancio. Poi ci sono "il popolo", i lavoratori da cacciare e i partiti, che a Rizzo evidentemente non stanno troppo simpatici: "Non tutti però condividono questa linea. Tale scuola di pensiero non è molto popolare in Liguria, dove il gruppo ha sempre garantito tanti posti di lavoro, ma neppure in alcune stanze dei palazzi romani. Il partito democratico di Guglielmo Epifani, per esempio, non ha mai nascosto le proprie preoccupazioni per l'eventuale liquidazioni delle attività civili di Finmeccanica". Anche in Rcs, bilanci non sempre in ordine e giochetti politici hanno garantito e garantiscono "tanti posti di lavoro".

8. "LIBERO" DI METTERCI I SOLDI LUI
E a proposito di giornali che imbarcano acqua, eccoci a Libero, il quotidiano dei mitici Angelucci. "Libero, profondo rosso. Lo Stato non paga più. Il Dipartimento per l'editoria nega i contributi e chiede al gruppo Angelucci di restituire 15,7 milioni di euro" (Cetriolo Quotidiano, p. 6). Potrebbe intervenire Paolino Berlusconi, no? In fondo si tratta di un giornale fratello.

9. DISECONOMY
Globalizzazione amara per alcuni nostri Big, lesti a buttarsi in Turchia a caccia di occasioni e approfittando del cambio. Lo racconta bene Repubblica: "Da Unicredit a Fiat, da Pirelli a Recordati, il crollo della lira turca minaccia i bilanci. In dieci anni le aziende nazionali nel Paese anatolico sono passate da 200 a 976 e l'import export è arrivato a 23,5 miliardi. Il caro euro può scoraggiare le aziende di Ankara a investire oggi nel Vecchio Continente" (p. 23).

10. MAI PIU' SENZA
"I have a dream...". "Puoi scegliere se cancellare il futuro o riprendertelo. I sogni spingono avanti, fanno crescere, cambiano la realtà". Pubblicità a pagamento sui principali giornali (Repubblica, p. 32. Stampa p. 11) a cura della sedicente "Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza". La notizia è che esiste e ha soldi da buttare.

colinward@autistici.org

 

 

 

ASSAD ASSAD How syrian electronic army hacked Outbrain TERRORISTA AL QAEDA BARACK OBAMA A BOCCA APERTA LETTA E napolitano obama guerra prodi romano obama guerra obama guerra Fedele-Confalonieri-Berlusconiobama guerra SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA ennio dorisAndrea Manzella MATTEO RENZI SULLA GRUPIZZETTI PALAMARA Aurelio DeLaurentis P Napoli HIGUAIN INCIDENTE CAPRI SEDE FINMECCANICA Angelucci obama guerra

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)