renzi mattarella

MATTARELLA HA PARLATO CHIARO: CON IL DOPPIO CONSULTELLUM NON SI ANDRA’ A VOTARE - E SE NON SI TROVERA’ UN ACCORDO TRA LE FORZE IN PARLAMENTO, SI ARRIVERA’ A UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE PER DECRETO - E I TEMPI TECNICI SPINGEREBBERO LE URNE SEMPRE PIU’ IN LA’, A MAGGIO 2018 - LO SFOGO DI RENZI: “SONO OSTAGGIO...”

mattarella e gentilonimattarella e gentiloni

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

«Mi descrivono come un perfido e malevolo alchimista che trama sulla legge elettorale. In realtà io sono vittima e ostaggio della legge elettorale». L'altra sera, parlando con Maria Elena Boschi e altri amici, Matteo Renzi è sbottato. Sotto gli occhi dell' ex premier, l' ennesimo articolo di giornale che raccontava di un suo ritorno di fiamma per le elezioni anticipate. «Magari, sarebbe la cosa migliore per il Paese, ma sono leale con Gentiloni. Soprattutto, a decidere sulle urne è il presidente Mattarella...».

 

Il riferimento al capo dello Stato non è causale. Dal 25 gennaio, da quando la Consulta ha cambiato i connotati all' Italicum abolendo il ballottaggio, Renzi aveva sempre pensato che in mancanza di un' intesa in Parlamento si potesse andare a votare con i sistemi elettorali così come sono stati ritoccati dalla Corte Costituzionale.

GENTILONI RENZI MATTARELLAGENTILONI RENZI MATTARELLA

 

Invece, negli ultimi giorni, dal Quirinale è stato alzato un disco rosso. Renzi ha saputo che, secondo Mattarella, con il doppio Consultellum non si potrebbe neppure disegnare la scheda elettorale. E che dunque, in mancanza di un'intesa in Parlamento, l'epilogo più probabile sarà un decreto tecnico varato dal governo di Paolo Gentiloni in gennaio.

 

Con due conseguenze. La prima: a dettare il contenuto del provvedimento sarebbe il capo dello Stato, visto che il premier ha sempre detto che non spetta a lui occuparsi di legge elettorale. La seconda, considerati i tempi di conversione del decreto e dei successivi adempimenti tecnici, la data del voto potrebbe slittare al maggio del 2018.

 

I PRIMI PALETTI

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONIGRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

Da qui la frustrazione di Renzi, il suo sentirsi ostaggio della trattativa sulla legge elettorale. «Ma una cosa è certa», si affretta a dire uno dei suoi più stretti collaboratori, «il decreto non potrà cancellare i capolista bloccati, né il premio di maggioranza alla lista: il testo base resterebbe l' Italicum corretto, con l' aggiunta della doppia preferenza di genere e l' armonizzazione delle soglie di sbarramento».

 

E qui, per l'ex premier, c'è un ulteriore problema: è probabile che Mattarella, per garantire la presenza nel prossimo Parlamento di quasi tutte le forze politiche, suggerisca una soglia bassa, estendendo anche al Senato lo sbarramento al 3% dell' Italicum. E bye bye soglia dell'8% al Senato. Renzi, invece, punta almeno al 5% in entrambe le Camere nella speranza di cancellare i piccoli partiti. In primis il Mdp di Bersani e D' Alema.

SONDAGGIO SU LEGGE ELETTORALE - FEBBRAIO 2017SONDAGGIO SU LEGGE ELETTORALE - FEBBRAIO 2017

 

Per scongiurare questo epilogo, e c'è chi dice anche per tentare di anticipare le elezioni al 24 settembre, Renzi dopo le primarie di fine mese potrebbe ammainare la bandiera del Mattarellum che non piace a nessuno tranne che al Pd. Per poi cercare un'intesa o con Silvio Berlusconi o con Beppe Grillo. Obiettivo: estendere al Senato l'Italicum della Camera. «Ma nessuno sa cosa vuole il Cavaliere, sembra puntare al proporzionale visto che non riesce a coalizzarsi con Salvini... Grillo? Era e resta inaffidabile».

 

LA QUESTIONE DEI NUMERI

Matteo Orfini, presidente del partito, però non si dà per sconfitto: «Manca ancora una vita, ci sarà pure un modo per riuscire a fare una legge elettorale!». Ma lo stesso Orfini boccia l' idea dei grillini di un premio di governabilità: «Sono stato io il primo a proporlo, in Parlamento purtroppo però non ci sono i numeri».

 

renzi emiliano orfinirenzi emiliano orfini

Non ci sono perché, dopo la vittoria del No al referendum del 4 dicembre, si è affermata l' idea del ritorno al proporzionale. Il sistema che garantisce un posto e mani libere a tutti. E addio, a meno di replicare il 40,8% ottenuto alle europee del 2014, al sogno renziano di tornare in solitudine a palazzo Chigi. Tant' è, che il decreto tecnico di gennaio sancirebbe - oltre all' impossibilità di scrivere un sistema simil maggioritario in grado di garantire sprazzi di governabilità - la riesumazione delle formule da Prima Repubblica. Ricordate il pentapartito?

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."