sergio mattarella

MATTARELLA HA PARLATO, IL PARLAMENTO ESEGUA - IL PRESIDENTE HA UTILIZZATO 18 VOLTE LA PAROLA "DIGNITÀ" PER TOCCARE ARGOMENTI COME IL MONDO DEL LAVORO (PARLANDO DELLE MORTI BIANCHE HA DEDICATO UN PENSIERO A LORENZO PARELLI), IL RAZZISMO E L'ANTISEMITISMO, LA VIOLENZA SULLE DONNE, LA POVERTÀ, IL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI - RONCONE: " LE 55 OVAZIONI CON CUI I GRANDI ELETTORI HANNO INTERROTTO IL DISCORSO DI SERGIO MATTARELLA NELL'AULA DI MONTECITORIO SPIEGANO MOLTO, NON TUTTO. LA SENSAZIONE È CHE, DI FATTO, IL PRESIDENTE ABBIA DETTATO UN'AGENDA DELLE PRIORITÀ DEL PAESE"

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

mattarella meme le bimbe di sergio mattarella 8

Le 55 ovazioni con cui i grandi elettori hanno interrotto il discorso di Sergio Mattarella nell'aula di Montecitorio spiegano molto, non tutto. Poi ci sono gli applausi della gente alle transenne e alle finestre, e le grida di evviva, e i selfie: con uno sguardo a lui, al presidente della Repubblica seduto sulla Lancia Flaminia 335 che sale verso il Quirinale scortata dai corazzieri a cavallo, e uno al cielo di Roma, sul quale le nostre Frecce hanno appena dipinto un lunghissimo tricolore.

 

C'è da rimettere in ordine il racconto di un pomeriggio forte e importante, che comincia alle 15.15, in Transatlantico: ecco i commessi e le commesse in alta uniforme che fanno ala, accese le telecamere della Rai, una certa febbrile attesa anche dentro, nell'emiciclo (Pier Ferdinando Casini, tra gli ultimi a fare ingresso, è stato accolto con rumoroso affetto). Sergio Mattarella compare accompagnato dal suono delle campane del torrino; il passo felpato sulla guida di velluto rosso, l'abito scuro con una cravatta blu, alla folla dei cronisti e portaborse solo un lieve cenno, un saluto a Pasquale Laurito, decano dei giornalisti parlamentari (per capirci: uno che c'era anche il giorno in cui giurò Enrico De Nicola).

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia 32

 

Mattarella s' infila nella sala del governo. Lo attendono i presidenti del Senato e della Camera, Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il premier Mario Draghi e il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Cinque minuti dopo, in un'atmosfera di profonda solennità, Mattarella giura. Il primo applauso è contagioso, compatto: lo sguardo scorre sui ranghi dei parlamentari che, per giorni, qui si sono divisi in votazioni faticose, tra polemiche roventi, lasciando nei partiti ferite profonde. Ma adesso c'è lui che ha già cominciato dicendo: «È per me una nuova chiamata - inattesa - alla responsabilità. Alla quale, tuttavia, non posso e non ho inteso sottrarmi» (secondo applauso).

 

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia

La figlia Laura siede in tribuna insieme ad alcuni consiglieri, tutti i presenti si sono sottoposti ad un tampone rapido, solo al presidente - ora - viene concesso di togliere la mascherina. Voce ferma, prosegue sottolineando che la Costituzione sarà ancora il riferimento della sua azione: chiede di «iniziare a disegnare e costruire l'Italia del dopo emergenza»; un'Italia «più giusta», senza disuguaglianze, che offra «ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro».

discorso di sergio mattarella per il giuramento bis

 

Il discorso è interrotto da battimani scroscianti. La sensazione è che, di fatto, il presidente stia dettando un'agenda delle priorità del Paese. Ricordando la necessità di restare ancorati all'Europa, ma diventando quasi sferzante sul piano interno: evita di indicare nel dettaglio i percorsi riformatori - «Non spetta a me farlo» - però ricorda come «la forzata compressione dei tempi parlamentari» renda troppo spesso complicato il percorso di formazione delle leggi e, per questo, si rendano quindi necessarie «nuove regole».

 

laura mattarella alla camera per il giuramento del secondo mandato del padre

Sul tema giustizia, un passaggio netto, deciso (scatena due standing ovation in pochi secondi): sollecita il Csm a superare logiche di appartenenza. Quindi avverte che «poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico». E aggiunge che senza «partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e indifeso». Poi ringrazia l'azione fin qui svolta dal governo guidato da Draghi (il quale, come da prassi, gli aveva offerto le dimissioni: rifiutate), esprime riconoscenza al magistero di papa Francesco, ricorda Monica Vitti e David Sassoli (la moglie, Alessandra Vittorini: «Siamo commossi per le parole di affetto del presidente»). Sugli appunti resta un dato: nel suo discorso di sette anni fa, la parola più usata fu «speranza»; stavolta è «dignità».

giuramento bis di sergio mattarella

 

Utilizzata 18 volte. Per toccare argomenti come il mondo del lavoro (parlando delle morti bianche ha dedicato un pensiero a Lorenzo Parelli), il razzismo e l'antisemitismo, la violenza sulle donne, la povertà, il sovraffollamento delle carceri. C'è sempre chi cronometra questo genere di discorsi: stavolta è durato 38 minuti. L'ovazione finale: 4.

 

Poi nei corridoi si è sentito il rumore di stivali e speroni, alcuni parlamentari sono venuti a vedere da vicino i corazzieri con i loro elmi. Colpisce un'eleganza diffusa: Adolfo Urso indossa un gessato impeccabile; Alfonso Bonafede è con il panciotto di quando faceva il Guardasigilli; Roberto Calderoli s' è impegnato e alla fine ha scelto un mocassino fibbiato nero stile Soprano; la senatrice di FI Maria Rizzotti ha voluto esagerare e sfoggia un abito cucito con stoffe bianco, rosso e verde. Molti commenti positivi sul discorso appena ascoltato.

 

sergio mattarella insediamento bis

La solennità si scioglie dentro sguardi di euforia trattenuta (del resto: la candidatura di Mattarella è stata fortemente voluta dalla fanteria di tutti i partiti, a centinaia erano terrorizzati che un'eventuale crisi di governo portasse il Paese a elezioni anticipate e la maggior parte di loro fuori dal Parlamento). Una certa insofferenza serpeggia solo tra i leghisti: «No, scusa: tu quando hai visto Matteo l'ultima volta?».

 

La notizia che Matteo Salvini è risultato positivo allo screening per l'accesso al giuramento - oltre a lui, anche il governatore Massimiliano Fedriga e sei deputati pd - ha scatenato una comprensibile apprensione. Il Capitano, sui social: «Amici, sono in buona compagnia! Ai 10 milioni di italiani positivi e poi guariti, mi aggiungo io».

discorso di sergio mattarella per il giuramento bis

 

Giorgia Meloni - lo sguardo grigio - fa sapere che, pochi minuti fa, ha depositato una proposta di rango costituzionale per sancire il divieto di rielezione del capo dello Stato. Mattarella, intanto, dopo aver reso omaggio all'Altare della Patria (accolto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri), ha preso a bordo della meravigliosa Lancia Flaminia il premier Draghi e, insieme, stanno facendo ingresso nel cortile del Quirinale. Come sempre, compare abbaiando Briciola, la cagnolina mascotte del reggimento corazzieri. Cerimoniale rassegnato. Inno di Mameli. Onori militari al nuovo presidente.

STANDING OVATION PER SERGIO MATTARELLA

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…