bush berlusconi saddam gheddafi

MEMORIE DEL CAVALIER POMPETTA - PER FERMARE LA GUERRA IN IRAQ PROPOSE L’ESILIO DI SADDAM IN LIBIA - E CI PROVÒ RACCONTANDO UNA FAVOLETTA MIMANDO I VERSI DEGLI ANIMALI - RISPOSTA DEL COW BOY BUSH: “SADDAM LO PRENDO A CALCI IN CULO”

Estratto del libro “My Way” di Alan Friedman pubblicato da “il Giornale”

 

Silvio Berlusconi con George BushSilvio Berlusconi con George Bush

Fu nel gennaio 2003, sedici mesi dopo gli attacchi al World Trade Center, che i tamburi di guerra rullarono sempre più forti. Ai primi di febbraio, quando il segretario di Stato americano, il povero Colin Powell, fu costretto a presentarsi al Consiglio di sicurezza dell' Onu agitando una provetta che, a suo dire, poteva contenere l' equivalente di un cucchiaino di antrace, era ormai chiaro che Bush voleva la guerra contro Saddam Hussein.

 

Silvio Berlusconi con George BushSilvio Berlusconi con George Bush

«Io ero molto preoccupato» ricorda Berlusconi. «Ero preoccupato e volevo provare a far cambiare idea a Bush. Stavo cercando un' alternativa all' invasione dell' Irak. Pensavo a un paese in cui Saddam potesse andare in esilio, una via d'uscita per evitare la guerra. Così contattai Gheddafi e discutemmo la possibilità che la Libia accogliesse Saddam. Ne parlammo una mezza dozzina di volte, tra la fine del 2002 e l' inizio del 2003. Ed ero riuscito quasi a convincerlo ad accettare Saddam».

 

AL DOURI E SADDAM HUSSEINAL DOURI E SADDAM HUSSEIN

Berlusconi doveva essere ricevuto alla Casa Bianca il 30 gennaio. Nelle settimane che precedettero la visita si impegnò in una frenetica attività di diplomazia telefonica.«Fu un periodo pazzesco e Berlusconi parlò più volte con Gheddafi», ricorda uno dei suoi più stretti collaboratori. «Bush era disposto ad accettare la soluzione dell' esilio a patto che garantisse un vero cambio di regime in Irak, ma non credeva che ce l' avremmo fatta. E Gheddafi era un uomo incontrollabile, imprevedibile. Telefonava a Berlusconi nel cuore della notte e gli promettevamo di richiamarlo subito mentre andavamo a recuperare in fretta e furia un interprete. Era davvero pazzesco, stressante».

 

saddam cattura sun02saddam cattura sun02

( ) Ciò che, all' epoca, l' opinione pubblica italiana non sapeva è che Berlusconi stava ancora tentando di dissuadere l' amico George W. dalla follia di quella guerra. «La verità è che io volevo fermare la guerra», dice Berlusconi, misurando l' impatto delle sue parole. «Andai da Bush - ricorda - perché volevo spiegargli la mia opinione sull' Irak, che è molto semplice.

 

Gheddafi nel con Berlusconi Gheddafi nel con Berlusconi

Quella è una nazione i cui confini sono stati tracciati a tavolino. È abitata da tre diversi gruppi etnici, rivali da secoli. Gli analfabeti sono il 65 per cento. Una nazione così non può essere governata come una democrazia, con un governo democraticamente eletto. Può essere governata solo con un regime, auspicabilmente con un leader che non sia un dittatore sanguinario. Così volevo evitare una guerra. Ecco perché ho fatto di tutto per convincere Gheddafi ad accogliere Saddam. In realtà Bush non era contrario all' idea, e l'avrebbe accettata, se ci fosse stato tempo sufficiente».

 

( ) La mattina del 30 gennaio, nello Studio ovale della Casa Bianca, Berlusconi incontrò Bush. Come al solito, i due presidenti si scambiarono i loro migliori sorrisi. (...) Dopodiché la conversazione fu tutta su Saddam Hussein, sulle armi di distruzione di massa e sulle ispezioni da parte dell'inviato delle Nazioni Unite, Hans Blix. Berlusconi provò a insistere sull' idea dell' esilio di Saddam in Libia. «Ricordo di aver riferito al presidente Bush i miei colloqui con Gheddafi. Lui era molto interessato».

 

Berlusconi e GheddafiBerlusconi e Gheddafi

«Berlusconi cercava di essere d'aiuto», ricorda l' ex ambasciatore americano a Roma Mel Sembler, presente all' incontro nello Studio ovale. «Si comportava da buon alleato. Era in cerca di un'alternativa alla guerra. Il presidente ascoltò Berlusconi. Non era contrario all'idea che Saddam se ne andasse in esilio: la cosa essenziale era che lasciasse l' Irak».

 

Dopo quarantacinque minuti, Bush accompagnò Berlusconi a pranzo al piano superiore. A tavola, oltre ai due leader, c' erano i collaboratori più stretti: il consigliere per la Sicurezza nazionale Condoleezza Rice, il segretario di Stato Colin Powell, l' ambasciatore Sembler e Andy Card, capo dello staff del presidente; per Berlusconi il portavoce Paolo Bonaiuti, il consigliere diplomatico Giovanni Castellaneta e l'ambasciatore italiano a Washington Ferdinando Salleo. ( ) Subito prima del dessert (un'americanissima torta di mele), Berlusconi cominciò a spiegare a Bush la necessità che un' azione militare avesse solide giustificazioni, anche formalmente corrette, dal punto di vista del diritto internazionale. ( )

COLIN POWELL MOSTRA ALL'ONU LE (FINTE) ARMI CHIMICHE DI SADDAMCOLIN POWELL MOSTRA ALL'ONU LE (FINTE) ARMI CHIMICHE DI SADDAM

 

«Volevo trovare una maniera amichevole e ironica di trasmettere il mio messaggio», racconta. «In fondo, stavo dicendo al presidente degli Stati Uniti che non ero favorevole a un' azione militare. Così sull' aereo, in volo tra Londra e Washington, avevo passato ore con Valentino Valentini per tirar fuori una bella storia, una favola, una specie di allegoria».

 

La storia di Berlusconi richiese più di dieci minuti. Era lunga. Era complicata. Era un po' tirata per i capelli. Alle persone sedute a tavola il premier italiano parve estremamente animato, pronto a interpretare le parti dei diversi animali e a mimare varie scene di una foresta di fantasia. ( )

 

xx kofi annanxx kofi annan

«Raccontai la storia di un leone e di un lupo. Il leone era Bush, il re della foresta. Il leone non ama il lupo, cioè Saddam Hussein. Ma ogni giorno il lupo deve passare davanti alla casa del leone e ogni volta che lo vede il leone gli dice "tu, ti sei fatto i capelli!" e lo picchia. Così il lupo va a protestare dalla volpe, il capo dell' Assemblea generale di tutti gli animali della foresta. La volpe sarebbe Kofi Annan, il segretario generale dell' Onu. La volpe allora ordina al leone di smetterla di dare addosso al lupo, ma il leone replica che il lupo è un delinquente.

 

FRIEDMANFRIEDMAN

"E cosa avrebbe fatto il lupo?" chiede la volpe al leone. "Ha mangiato i tre porcellini, ha fatto fuori la nonna di Cappuccetto Rosso", risponde il leone. La volpe vuole le prove dei delitti, così manda l' aquila svedese - il capo degli ispettori Onu alla ricerca delle armi di distruzione di massa in Irak, lo svedese Hans Blix - a fare indagini sul lupo.

 

L' aquila però non trova nessuna prova. Allora la volpe dice al leone che se davvero vuole continuare a picchiare il lupo ha bisogno di trovare una buona ragione, una buona scusa. E gli suggerisce di mandare il lupo a comprargli un pacchetto di Marlboro. "E quando torna", spiega la volpe "se ti ha portato le Marlboro normali dici che volevi le light, e lo meni. E se ti porta le light dici che volevi le normali, e lo meni lo stesso." (...)».

 

GEORGE BUSH CON EASTER BUNNYGEORGE BUSH CON EASTER BUNNY

«In altre parole» dice Berlusconi, ridacchiando del suo aneddoto «cercavo il modo di dire a Bush che davvero aveva bisogno di una buona ragione, di una ragione plausibile e credibile se voleva attaccare Saddam Hussein». Quando Berlusconi finì di raccontare il suo lungo e intricato aneddoto, gli ascoltatori alla Casa Bianca risero educatamente.

Poi tutti guardarono il presidente. Nella stanza si sarebbe sentita volare una mosca.

«Tutti risero alla fine della storia» ricorda Berlusconi. «Tutti tranne George...».

George W. Bush è un uomo di poche parole.

 

«Già», disse il presidente degli Stati Uniti d' America a Silvio Berlusconi. « I' m gonna kick his ass! ». Io a quello...Come ricorda Berlusconi, quella dichiarazione d' intenti fu seguita da un' altra lunga storia, stavolta raccontata da Bush, su come Saddam Hussein avesse tentato di assassinare suo padre George.

george bush SENIORgeorge bush SENIOR

 

«Il presidente Bush aveva una particolare... diciamo una convinzione particolarmente fondata, una vera certezza: che Saddam Hussein fosse una minaccia per tutta l' umanità e dovesse essere eliminato», ricorda Berlusconi.

 

Al momento di lasciare la Casa Bianca, Berlusconi si rivolse ai suoi consiglieri e disse che di sicuro Bush non avrebbe cambiato idea. ( ) Quel giorno, nelle successive dichiarazioni pubbliche, Berlusconi si fece forza e continuò a offrire il suo leale sostegno a Bush, come l'indomani avrebbe fatto Tony Blair, anche lui in visita alla Casa Bianca.

 

Berlusconi e BushBerlusconi e Bush

La stessa sera, Berlusconi e il suo staff ripresero l'Airbus per il rientro a Roma. Sul suo diario personale, quella notte, tra jet lag e spossatezza generale, Berlusconi ricorda di aver scritto qualche appunto sulla sua missione fallita. Le cose non erano andate come aveva sperato.

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…