conte merkel macron

IL MIGLIORE ALLEATO CHE ABBIAMO E' MACRON - PARIGI TIENE SUL TAVOLO UN DOCUMENTO CON QUATTRO EURO-PROPOSTE: UNA SUL MES SENZA VINCOLI IN STILE TROIKA, SE NON QUELLO DI SPENDERE I SOLDI PER L’EMERGENZA SANITARIA; UNA SUL COFINANZIAMENTO DEL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE CON TRASFERIMENTI EUROPEI DIRETTI AI PAESI; UNA SULLA GARANZIA DELLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI DI 200 MILIARDI DI DEBITI DELLE IMPRESE E UNA SUGLI EUROBOND…

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

merkel macron conte

I leader dell' area euro si erano scambiati critiche e accuse e nove giorni dopo i loro ministri finanziari restano lontani da un accordo. Nel frattempo, sul loro territorio comune Covid-19 ha ucciso almeno altre 25 mila persone. In queste ore si succedono le riunione riservate fra gli sherpa dei governi e fra i ministri stessi ma, più che una rottura, si profila il più tradizionale dei processi politici europei nel pieno di un' emergenza eccezionale: scambi di «non paper» (piani informali) redatti in un inglese improbabile, rimandi ai codici, e una partita che comunque proseguirà mentre l'epidemia divampa e l'ibernazione di milioni di imprese continua a devastare l'economia.

 

macron conte

È già certo che l'incontro dei ministri finanziari dell'area euro fra due giorni produrrà solo «proposte», delle quali nessuno ha l'appoggio di tutti i governi. Alcuni ne esigeranno certe che altri troveranno tossiche. Per la Germania lo è qualunque nozione di «eurobond», emissioni di debito solidale europeo proposte da Italia e Francia, proprio ora che la Cdu della cancelliera Angela Merkel torna a salire nei sondaggi (al 37%) e vede sgonfiarsi l'estrema destra dell' AfD (9%).

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

 

Per l'Italia impraticabile resta invece l'opzione attualmente sul tavolo di un ricorso al Mes anche perché - gli altri europei lo hanno capito - la Lega e parte dei 5 Stelle hanno fatto del fondo salvataggi europeo un simbolo politicamente radioattivo. Solo parte dello sforzo sarà dunque sulla sostanza. Serve un impegno europeo di indebitamento sui mercati e spesa fra i 600 e gli 800 miliardi di euro - stima italiana, ma ben compresa da tutti - per una cintura di sicurezza che permetta di affrontare almeno i prossimi sei mesi; per ora quella soglia resta lontana.

 

macron conte

Ma l'altra parte servirà una massiccia dose dell'arte bruxellese di salvare la faccia a tutti.

Non è mai stato così difficile. Martedì l'intero pacchetto rimbalzerà ancora una volta dai ministri finanziari ai capi di Stato e di governo, che si riuniranno subito dopo Pasqua. Su quella lista di idee si consuma oggi una partita nella quale la carta decisiva non è in mano dell'Italia, né della Germania.

 

È della Francia. Parigi ha l'ago della bilancia e da un paio di giorni tiene sul tavolo un documento con quattro proposte «in parallelo» che il governo di Roma nel complesso accetta. La prima riguarda un uso del Mes molto lontano dai modelli della Troika di un decennio fa: da un pacchetto da 240 miliardi di euro, per i governi il solo obbligo sarebbe spendere quei prestiti decennali solo per investimenti legati a Covid-19, senza vere analisi di sostenibilità del debito ripetute nel tempo che possano portare il Mes a imporre sul Paese debitore un default pilotato o strette di bilancio forzate.

 

macron conte

Su questo punto però la Germania fa sapere che accetta di evitare «condizioni restrittive» a carico Paesi debitori solo «nella misura del possibile». Non a caso la bozza di compromesso oggi sul tavolo contiene un dettaglio che fa inorridire i negoziatori di Roma: una volta preso un prestito del Mes, un Paese sarebbe soggetto nel tempo a «review» («revisioni») successive che potrebbero stringere sempre di più su di esso il corsetto dei creditori.

 

Sempre la Francia propone un cofinanziamento del sussidio di disoccupazione con trasferimenti europei diretti ai Paesi (per Berlino invece lo si farebbe tramite prestiti vigilati dal Mes); Parigi immagina poi che la Banca europea degli investimenti garantisca più di duecento miliardi di debiti delle imprese, mentre Berlino non vuole che siano più di 50: entrambe somme piccole, a fronte di crediti bancari alle imprese in area euro per circa 5.500 miliardi di euro.

conte macron brigitte

 

Ma soprattutto c'è la pietra del contendere: la Francia propone un fondo finanziato con bond europei a responsabilità congiunta fra i Paesi («joint and several») che investa per cinque o dieci anni nella ricostruzione industriale in Europa. L'Italia chiede che queste emissioni di debito si lancino a lunghissimo termine (25-30), a tassi bassissimi e entro pochi mesi.

 

Merkel per ora non vuol sentire neanche parlare di idee del genere, mentre Roma minaccia di bloccare qualunque accordo se questo punto mancasse. Così i giorni passano. E in attesa che gli europei capiscano che non hanno alternative a un accordo, anche imperfetto, il virus prosegue il suo tremendo lavoro.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO