matteo salvini ed enrico letta

IL MIO MIGLIOR NEMICO – LETTA E SALVINI SE LE DANNO DI SANTA RAGIONE MA IL DUELLO A DISTANZA CONVIENE A TUTTI E DUE: AL SEGRETARIO DEL PD PER CONDENSARE L'ELETTORATO “DI SINISTRA” SU TEMATICHE IDENTITARIE (DDL ZAN, IUS SOLI, MIGRANTI), E AL LEGHISTA PER DARSI UN NEMICO CONTRO CUI STREPITARE - MA IL TIRO ALLA FUNE PER INTERESSI DI PARTITO RISCHIA DI STRITOLARE IL GOVERNO... - VIDEO

 

 

enrico letta a in mezzora in piu

1 - LETTA SOGNA UN PAESE INVASO DAI MIGRANTI FI: COSÌ CRISI DI GOVERNO

Chiara Giannini per "il Giornale"

 

Prima si mette la felpa della Ong Open Arms il giorno prima del rinvio a giudizio di Salvini, poi chiede lo Ius Soli per i migranti, ora si erge a difensore dei pro accoglienza, puntando il dito contro l'Europa e gli Stati membri.

 

Il segretario del Pd, Enrico Letta, è fuori controllo e nella sua campagna pro immigrazione si tira dietro tutta una serie di realtà che ora, incuranti dei veri motivi delle partenze dalla Libia, cercano sponda ovunque possano trovarla a suon di piagnistei. Come era ovvio intuire, si schiera coi buonisti dell'accoglienza.

 

enrico letta e oscar camps

«Non è possibile che Europa e Stati membri - scrive su Twitter postando un editoriale uscito su Avvenire - imparino da tutte le crisi tranne che da quella sull'accoglienza dei migranti. Otto anni dopo Lampedusa è sempre tragedia e impotenza». E si chiede: «Siamo davvero così assuefatti alla morte collettiva da non riuscire a trasformare il senso di impotenza in un impegno concreto per gestire questo fenomeno?».

 

Per il segretario dem le soluzioni al problema «passano tutte dalla fine del vergognoso scaricabarile tra capitali e da una chiara assegnazione di competenze e compiti tra Stati membri e istituzioni comunitarie». E parla dei «corridoi umanitari come via maestra per la gestione dei flussi».

MATTEO SALVINI NO COPRIFUOCO

 

Per lui, «all'Italia va il compito di imporre il senso di urgenza ai tavoli europei e nelle varie capitali. Esattamente come si è riusciti a fare con Next Generation Eu. Non c'è più tempo». Insomma, per Letta Irini dovrebbe diventare una missione di soccorso e l'Italia un Paese che come scopo principale ha quello dell'accoglienza.

 

salvini europeista meme 12

A chi ieri gli ha chiesto se sia disposto a rischiare uno scrollone all'interno della maggioranza di governo ha risposto: «Mi auguro che non serva, perché credo che tutti siano cambiati in questi anni, spero che fare propaganda sui morti in mare sia un'idea che non venga a nessuno». E ha concluso: «Ci sono questioni che non sono negoziabili. I voti si possono perdere la dignità no e quando si lascia morire in mare delle persone è contro le leggi del mare.

 

Le persone si salvano a prescindere che siano migranti o no». D'altronde, il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo, chiarisce che «la vera emergenza nel Mediterraneo centrale è costituita dal grandissimo numero di persone che muoiono senza essere soccorse». Non manca la Caritas che ritwitta una vignetta di Mauro Biani che ritrae un barcone, ricordando la recente strage.

 

giorgia meloni enrico letta

Ma anche il Papa ieri è intervenuto sulla vicenda. «Sono vite umane - ha detto al termine del Regina Coeli - che per due giorni hanno implorato invano aiuto. Fratelli e sorelle interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna». Ha quindi continuato: «Preghiamo per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare da un'altra parte.  Preghiamo in silenzio per loro».

 

A rispondere a Letta arriva il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che non gliele manda a dire: «Se volesse imporre al governo una linea del genere causerebbe la fine del governo.

enrico letta giuseppe conte

 

La tesi di Enrico Letta e del Pd va respinta al mittente. L'Italia ha bisogno di sicurezza e non di invasione». E ancora: «Sta sabotando il governo perché evidentemente è invidioso del fatto che Draghi è riuscito in Europa a raggiungere risultati che il governo formato da grillini e Pd non aveva ottenuto. Un governo immigrazionista sarebbe da archiviare. Letta sarà quindi deluso e sconfitto».

 

enrico letta by carli

2 - LETTA VUOLE SFRUTTARE I DIVIETI PER DISFARSI DI SALVINI

T.M. per "Libero quotidiano"

 

Adesso è scontro continuo. Da una parte Enrico Letta, dall' altra Matteo Salvini.

Un corpo a corpo a colpi di tweet e dichiarazioni in tv tra i due azionisti di maggioranza del governo Draghi - il Pd e la Lega - sull' oggetto del contendere del momento: il coprifuoco alle 22. Solo che stavolta, dopo le nuove scosse provocate all' esecutivo dalla raccolta di adesioni on line del Carroccio contro il divieto di uscire di casa, il segretario del Pd ha perso la calma.

 

matteo salvini foto dal libro il corpo del capitano

«Un partito di maggioranza che raccoglie firme contro decisioni del governo di cui fa parte. No. Così non va», mette a verbale Letta in serata con un tweet dopo una giornata passata a duellare con il segretario leghista.

 

Mezz' ora in più Il segretario del Pd Enrico Letta ieri alla trasmissione su Rai3 In precedenza, ospite di Rai Tre, l' ex premier aveva lanciato un vero e proprio ultimatum a Salvini: «Se non ci vuole stare, non ci stia».

enrico letta a in mezzora in piu

 

Sottinteso: in maggioranza. Lo scenario evocato dal segretario del Pd è quello di Fausto Bertinotti con Romano Prodi, con Rifondazione comunista che nel 1998 fece mancare la fiducia all' esecutivo, sfrattando il Professore da Palazzo Chigi: «Io voglio che questo governo vada avanti due anni, ma per quanto mi riguarda io suggerisco sommessamente che è successo una volta e non deve succedere più. Chi lo fa ne trae le conseguenze».

Salvini non si è sottratto alla replica: «Il segretario del Pd Letta non si fida degli Italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa.

 

ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA

Io mi fido degli Italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere». Un riferimento all' appoggio del leader dem al mantenimento del coprifuoco alle 22, che il Carroccio vorrebbe spazzare via e che, invece, oggi resterà ufficialmente in vigore con l' applicazione del decreto sulle riaperture.

 

In realtà, quanto a provocazioni, anche Letta ha fatto la sua parte. Come quando ha ribadito che per il Pd «ci sono valori non negoziabili», ad esempio la politica sull' immigrazione: «Quando si lascia morire in mare delle persone è contro le leggi del mare. Le persone si salvano a prescindere che siano migranti o no».

MATTEO SALVINI E IL COPRIFUOCO BY ALTAN

 

Altre dita negli occhi di Salvini, che a sua volta ha tenuto altissima la tensione sul rientro a casa obbligatorio alle 22, invitando i cittadini a inondare di sottoscrizioni il sito della Lega: «Nome, cognome e un click per dire no al coprifuoco». E ancora, in serata, dopo il tweet di Letta, un videomessaggio: «Fidiamoci degli Italiani e del loro buonsenso, non perdiamo tempo in polemiche, restituiamo ai cittadini libertà, salute e lavoro».

 

Così nella parte della maggioranza che risponde alla vecchia alleanza giallorossa, ogni volta che il leader della Lega alza il tiro cresce il numero di chi inizia a guardarsi intorno. Nel Pd qualcuno non ha mai rinunciato al disegno di far fuori Salvini dal governo per limitare la maggioranza ai reduci del "Conte bis" e a Forza Italia. Una sorta di "maggioranza Ursula", come quella che al Parlamento Ue elesse Ursula Von der Leyen, appunto, alla presidenza della Commissione Ue.

nicola fratoianni enrico letta

 

 «Noi siamo dentro questa maggioranza per il bene dell' Italia e convintamente andiamo avanti, il nostro giudizio su Draghi è positivo e lo sosteniamo, ma è evidente che questa è una maggioranza straordinaria», ha avvertito Letta.

 

La traduzione del messaggio la fa lo stesso numero uno dem: «Se verranno varcate delle linee rosse, la nostra durezza sarà a prova di diamante».

salvini europeista memematteo salvini foto dal libro il corpo del capitano

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?