bettino stefania bobo craxi

E MO' SO CRAXI AMARI - GLI EREDI DI BETTINO PERDONO LA CAUSA IN CASSAZIONE E ORA SONO COSTRETTI A RESTITUIRE 10 MILIARDI DI LIRE PER LE TASSE EVASE: “È UN'INGIUSTIZIA NELL'INGIUSTIZIA, UN OBBROBRIO GIURIDICO” - ESPLODE LA RABBIA DI STEFANIA CRAXI. "L'ACCANIMENTO NEI CONFRONTI DELLA NOSTRA FAMIGLIA NON HA FINE. NON ABBIAMO EREDITATO NULLA, SE NON I VALORI" - BOBO CRAXI: "SONO TASSE NON DOVUTE"

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

bettino craxi

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Stefania e Vittorio Craxi e di Anna Moncini, moglie del leader socialista morto latitante ad Hammamet nel 2000, contro due avvisi di accertamento per le tasse evase da un conto estero a lui riconducibile. E li ha condannati a pagare 20 mila euro di spese legali.

 

Più quelle tasse evase negli anni '90. Secondo la V sezione civile spetta a loro pagare quello che era emerso nell'accertamento dell'Agenzia delle Entrate e dalla Commissione tributaria lombarda sull'evasione dei tributi fiscali di quel conto svizzero International Gold Coast da 19 miliardi e mezzo di vecchie lire. Il conto sul quale erano arrivati i finanziamenti occulti al partito. Secondo i magistrati un imponibile complessivo di oltre 23 miliardi e mezzo delle vecchie lire, cui corrisponde una maggiore Irpef pari a 10,7 miliardi di lire.

 

craxi

La sentenza, discussa il 7 luglio e depositata ieri, fa riferimento a due avvisi di accertamento del 1992 e del 1993. La causa è andata avanti tra ricorsi e impugnazioni. Fino a giungere al pronunciamento che considera il conto svizzero «materialmente riconducibile al Craxi e non al partito». Craxi ne «aveva la disponibilità esclusiva, come si confà al proprietario». E quindi le tasse spettano agli eredi.

craxi

 

Secondo i giudici è rimasto «privo di riscontro l'assunto difensivo» secondo cui il «percettore», ovvero Craxi, «al fine di eludere la tassazione personale, avrebbe retrocesso le somme al partito», come avevano sostenuto i legali della famiglia Giancarlo Zoppini, Giuseppe Pizzonia e Giuseppe Russo Corvace.

 

Grida all'«obbrobrio giuridico» la figlia Stefania Craxi. «Condannano noi a pagare per un finanziamento illecito. Abbiamo ereditato il partito? È un'ingiustizia nell'ingiustizia, per un uomo come Bettino Craxi che ha pagato un prezzo così alto». Secondo la famiglia nulla è dovuto anche perché i Craxi hanno rinunciato all'eredità «con beneficio d'inventario», ovvero non si è tenuti a pagare i debiti superiori al lascito.

 

craxi

Di quel conto, divenuto famoso in Tangentopoli, ne parlò nel 1995 Giorgio Tradati, amico di Craxi arrestato, spiegando il meccanismo secondo il quale lui era il prestanome. Tradati spiegò anche che per riconoscere i soldi destinati a Craxi da quelli per l'intermediario si usava la parola grain («grano»).

 

Esplosa Tangentopoli, mise a verbale, Craxi gli disse di far sparire quei soldi. Lui si rifiutò. «Fu incaricato un altro. I soldi non finirono al partito Hanno comprato anche 15 chili di lingotti d'oro», assicurò ai magistrati.

 

craxi

La Cassazione riprende quelle dichiarazioni e dice che, «con dovizia di elementi», la Commissione tributaria regionale lombarda «ha composto un quadro probatorio che conferma la pretesa erariale e pone in rilievo il ruolo cruciale di Craxi, il quale almeno a partire dalla seconda metà degli anni '80 aveva fatto aprire all'estero a suoi prestanome, movimentava e gestiva, tramite "terze persone", un conto corrente (il conto International Gold Coast) al quale affluivano i denari che "qualche persona" doveva far arrivare all'onorevole Craxi».

 

2 - IL FIGLIO BOBO: SOLDI NON DOVUTI ED È ANCHE TUTTO PRESCRITTO

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"

 

Bobo Craxi, la Cassazione ha condannato lei, sua sorella Stefania e sua madre a pagare per le tasse evase sul conto International Gold Coast riconducibile a suo padre Bettino , più le spese legali: che farete?

«Bello, vero? È il passato che non passa. Il ricorso l'ha fatto mia sorella, io non ero d'accordo. Comunque per me quelle sono tasse processuali non dovute».

BOBO CRAXI

 

Perché?

«Mio padre è morto e noi abbiamo rinunciato all'eredità. Prima con il "beneficio di inventario", separando la nostra posizione dalla sua. E poi del tutto».

 

Pure al conto, perché?

«Sapevamo che mio padre aveva pendenze fiscali. Ma non c'era nessun conto suo. I magistrati ne hanno attribuito a lui uno intestato a terzi. Se poi mi chiede della natura illegale dei finanziamenti, è un segreto che mio padre non ha portato nella tomba: l'ha detto in Parlamento. In ogni caso sono passati 30 anni».

craxi

 

E dunque?

«Dopo 10, se non hai ricevuto cartelle, e io non ne ho avute, è prescritto». Quindi non pagherete? «Nulla è dovuto perché c'è il beneficio di inventario. Avendo servito lo Stato come mio padre e mia sorella, sono pronto a offrire un risarcimento simbolico, secondo le mie capacità. Ma c'è un punto politico».

 

Cosa c'entra?

«Io non riconosco nulla di quelle condanne. Fu un colpo di Stato».

CRAXI MONETINE RAPHAEL

 

Non diceva che quel denaro aveva natura illegale?

«Il Psi non prendeva fondi dall'Urss né dagli Usa. Recuperare soldi per il partito ha dato origine anche a fatti di natura non specchiata, e a volte intollerabili. Ma mio padre spingeva per una soluzione di natura politica. O, vaticinava, Tangentopoli sarebbe durata anni e così è stato».

 

Le tangenti non ebbero a che fare con questo?

«Ogni stagione della società ha la sua corruzione».

 

La riforma della giustizia risolve?

«Riporta tutto nell'alveo costituzionale. Il resto lo faranno i referendum».

Suo padre ne sarebbe soddisfatto?

BOBO E BETTINO CRAXI STEFANIA CRAXI

«Di cosa? Di sopravvivere? Certo».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…