mario draghi con la moglie serena cappello

MUTUO SOCCORSO - COME SI POTEVA RIFIUTARE UN MUTUO SULLA CASA A MARIO DRAGHI, EX BANKITALIA E BCE? E INFATTI BANCA PASSADORE GLIEL'HA CONCESSO NEL 2020, IN PIENA PANDEMIA - PECCATO CHE IL FINANZIAMENTO VENTENNALE DI 1,5 MILIONI DI EURO FINIRÀ QUANDO SUPER MARIO E CONSORTE AVRANNO 93 ANNI: A QUALSIASI COMUNE MORTALE UN INDEBITAMENTO DEL GENERE (E ANCHE MOLTO MENO) VIENE ACCETTATO AL MASSIMO FINO AL 55ESIMO ANNO D'ETÀ...

Franco Bechis per "Il Tempo"

 

mario draghi e la moglie a termini per il vaccino

C'è qualcuno in una banca italiana che avrebbe mai potuto rifiutare un mutuo casa a un signore che ha guidato prima la Banca di Italia e poi la Banca centrale europea? No, ovviamente.

 

Così quando l'estate scorsa Mario Draghi e sua moglie, Maria Serenella Cappello, hanno bussato alla porta di Banca Passadore in cerca di un finanziamento ipotecario su una bella villa (13,5 vani) sulla riviera del Brenta, nessuno ha aggrottato nemmeno le ciglia.

 

mario draghi con la moglie serena cappello

E come è scritto nell'atto registrato dal notaio Alessandra Temperini a Roma il 22 luglio 2020, «Banca Passadore ha concesso a titolo di mutuo alla parte finanziata, signori Draghi Mario e Cappello Maria Serenella, che hanno accettato, la somma di euro 1.500.000 (...). Il rimborso del mutuo avverrà in 20 anni a partire dal primo gennaio 2021. La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate (...) Il tasso di interesse viene fissato nella misura del 101,220% nominale annuo per tutta la durata del finanziamento-Taeg/i.s.c. 1,251%».

 

Banca Passadore

Già, come si fa a rifiutare il mutuo casa a un signore con la storia che aveva Draghi alle spalle? Ma quel «No» sarebbe stato deciso e senza via di uscita per qualsiasi altro cliente di quella o di un'altra banca anche per somme assai inferiori a quel 1,5 milione di euro che è stato concesso ai due coniugi.

 

Perché al momento della sottoscrizione di quel finanziamento l'attuale premier e la consorte avevano 72 anni e mancavano per la signora pochi giorni e per il marito poco più di un mese al compimento del 73° compleanno, età che entrambi avrebbero avuto al pagamento semestrale posticipato della prima rata.

 

Mario Draghi con la moglie Serena Cappello

È praticamente impossibile che un istituto di credito conceda a quella età un mutuo ipotecario ventennale la cui ultima rata dovrebbe essere pagata quando entrambi i debitori avrebbero 93 anni.

 

La stragrande maggioranza degli istituti di credito concede per l'ultima volta un mutuo ventennale anche al più affezionato dei clienti all'età anagrafica di 55 anni, in modo che sia tutto estinto entro il 75° anno.

 

draghi con la moglie

Poche, rarissime banche, proprio per i clienti più affezionati estendono quella possibilità di mutuo fino al compimento del 60° anno di età, in modo che l'ultima rata sia pagata non oltre l'80° anno.

 

E poca conta che siano obbligati gli eredi al pagamento in caso di scomparsa del debitore: per legge hanno diritto alla rinuncia dell'eredità e la banca rischierebbe di restare a mani quasi vuote, con un rischio che normalmente non vorrebbero correre.

 

mario draghi con la moglie e il cane a villa borghese nel 2015 foto oggi 16

Figurarsi poi se avrebbero accettato di correrlo nel pieno dell'anno 2020, con la mannaia del coronavirus che ha accorciato di almeno un anno la speranza di vita degli italiani, con quelle decine di migliaia di decessi delle persone anziane e in quel momento con l'incognita vaccino.

 

Ma quel che è accaduto meno di un anno fa negli uffici di Banca Passadore certamente una buona notizia non solo per i diretti interessati, ma per tutti gli estimatori dell'attuale presidente del Consiglio (e la gentile consorte) avranno vita lunga, lunghissima: c'è perfino chi ha scommesso un milione e mezzo sul fatto che fra 20 anni, compiuti i 93, saranno vispi e arzilli.

 

mario draghi con la moglie e il cane a villa borghese nel 2015 foto oggi 19MARIO DRAGHI CON LA MOGLIE

Vi abbiamo raccontato questa storia come anticipazione di quel che immaginavamo sarebbe stato reso pubblico, ma ancora non è avvenuto: la dichiarazione patrimoniale e reddituale del premier e dei ministri non parlamentari del nuovo governo.

 

L'obbligo di pubblicarla c'è, il termine massimo quello del 13 maggio prossimo, a tre mesi dal giuramento. C'è chi ha superato i limiti sia pure di qualche giorno, e chi invece ha anticipato i tempi depositando tutta la documentazione richiesta poche settimane dopo l'insediamento di un governo.

 

Nessuno fra Draghi e i nuovi ministri tecnici fin qui l'ha fatto, e quindi abbiamo scelto di fornire qualche anticipazione. Per il resto al premier sono intestate o co-intestate abitazione ai Parioli e pertinenze a Roma (fra cui due posti auto sotterranei) e un'abitazione con pertinenze ad Anzio, oltre che la villa sulla riviera del Brenta.

 

mario draghi con la moglie serena

Non risulta invece intestata direttamente la residenza abituale di Città della Pieve dove l'ex numero uno della Bce si trovava quando fu chiamato a prendere le redini del governo italiano.

 

Il solo altro ministro tecnico ad avere depositato sia dichiarazione dei redditi che quella sul patrimonio è la titolare del ministero dell'Interno, Luciana Lamorgese. Che ora dichiara un reddito complessivo di 230.357 euro lordi, contro quello di 162.713 euro dichiarato l'anno precedente. Il reddito deriva dal cumulo di un assegno pensionistico di 149.130 euro con lo stipendio da ministro di 80.030 euro.

 

DRAGHI MOGLIE SUPERMERCATO

La Lamorgese rispetto alla dichiarazione dell'anno precedente ha venduto nel luglio 2020 (a un giovane segretario di circolo romano del Pd) una abitazione in comproprietà che aveva ricevuto in eredità a Roma in via del Casaletto.

 

E fra aprile e maggio dello scorso anno ha ceduto sul mercato le 1.035 azioni di Restart Siiq e le 1.035 azioni Aedes Siiq che deteneva, oltre ai 9.200 derivati che erano collegati ai due medesimi pacchetti azionari.

mario draghi con la moglie e il cane a villa borghese nel 2015 foto oggi 1mario draghi con la moglie e il cane a villa borghese nel 2015 foto oggi 9mario draghi con la moglie e il cane a villa borghese nel 2015 foto oggi 3

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...