angela merkel donald trump

NATO QUASI MORTA - TRUMP RITIRA 12MILA SOLDATI DALLA GERMANIA, DOVE DALLA GUERRA FREDDA C'È UN CONTINGENTE ENORME (E ORMAI PIUTTOSTO INUTILE). È UN ''VAFFA'' ALLA MERKEL CHE LO HA SEMPRE SCHIFATO E HA SEMPRE MANTENUTO RAPPORTI BEN PIÙ AMICHEVOLI CON XI JINPING - ALCUNI AEREI F16 ANDRANNO AD AVIANO E SIGONELLA, ALCUNI SOLDATI A NAPOLI

 

Marco Ventura per “il Messaggero

 

 

LA SVOLTA

donald trump angela merkel

La decisione tanto annunciata alla fine è arrivata, accompagnata dal secco commento di Donald Trump dalla Casa Bianca: «Non vogliamo continuare a fare i fessi. Stiamo riducendo le nostre forze perché non pagano il conto, è semplice. Sono mascalzoni». E così, dalla conferenza stampa intitolata alla «revisione dell' assetto strategico delle forze in Europa» con i vertici del Pentagono tutti schierati, dal segretario di Stato alla Difesa Mark Esper al generale John E. Hyten, vice capo di Stato maggiore, al comandante delle Forze Usa in Europa e del comando Shape della Nato, Tod Wolters, collegato da Stoccarda, arriva l' annuncio che gli Stati Uniti ritireranno dalla Germania non più i 9500 soldati previsti, ma 11.900, in pratica un terzo dei 36mila presenti.

 

DOVE ANDRANNO

La maggior parte torneranno negli Stati Uniti (circa 6400), in linea con le promesse elettorali di Trump di un parziale disimpegno dall' estero, gli altri 5600 andranno in Belgio, dove si trasferirà a Mons il comando Usa per l' Europa, e in Italia, dove potrebbe spostarsi l' Africa Command, a Napoli, se non prevarrà invece l' opzione Spagna. Tre quartier generali di Brigata andranno in Belgio. «Due organizzazioni più piccole di supporto si sposteranno in Italia», dice Wolters. In pratica, due battaglioni dell' esercito e tra Aviano e Sigonella, uno squadrone di caccia F-16 oggi a Ramstein e Spangdahlem.

 

macron merkel trump

Ma ulteriori ricollocamenti potranno riguardare la Polonia, i Paesi Baltici e il Mar Nero. Il tutto non avverrà subito né presto, richiederà «mesi per la pianificazione e anni per l' esecuzione». Il che significa che se Biden vincerà le presidenziali, il piano potrebbe essere rivisto. Non soltanto i democratici, ma anche molti settori repubblicani (capitanati da Mitt Romney) protestano per lo schiaffo all' alleato tedesco.

 

Le parole di Trump sul conto non pagato riguardano l' obiettivo del 2 per cento del Pil da spendere per la Difesa, indicato dagli Usa, già prima di Trump, come contributo necessario dei singoli Paesi per il mantenimento della Nato. Ma ci sono anche considerazioni strategico-militari. Secondo Esper ci sarà una «presenza più robusta» in aree come il Mar Nero, in chiave anti-russa, «dandoci più flessibilità nell' azione di deterrenza e difesa». Verrebbe così avvicinato dal ridislocamento il fianco sud-orientale della Nato.

 

Ma in gioco c' è anche il risiko del rapporto di forze con le altre potenze. «Vogliamo esercitare maggiore deterrenza sul comportamento aggressivo di Russia e Cina per contrastarne l' influenza malevola», spiega Hyten. Per dirla con Wolters: «Vigilare sul confronto tra grandi potenze è un imperativo assoluto».

 

MISTERO IN GERMANIA, TROVATI MORTI DUE SOLDATI AMERICANI NELLA BASE AEREA DI SPANGDAHLE

E allora, al tema del 2 per cento e al risiko europeo si aggiunge la volontà di Trump di punire la Germania per il suo No all' estensione del G7 alla Russia, che avrebbe trasformato il G8 in un' alleanza anti-cinese (oltre al noto conflitto sui corridoi energetici, in particolare il Nord Stream 2, per il quale Trump accusa Berlino di non spendere abbastanza per difendersi dalla Russia con cui invece fa affari sul gas). E conta pure la grande disponibilità di un Paese ormai di gran peso in Europa come la Polonia, pronta con il presidente Andrzej Duda, insieme ai Paesi baltici, ad accogliere altre truppe americane.

 

Per Germano Dottori, docente alla Luiss Guido Carli, la chiave è doppia. «Quella interna, per cui Trump deve dimostrare di mantenere le sue promesse, e quella legata alla opposizione non solo al reintegro della Russia nel G7, ma anche a un G11 anti-cinese. Peraltro, la Cina è ormai il primo partner commerciale di Russia e Germania e questo va considerato». Per Michele Valensise, già segretario generale della Farnesina e ambasciatore in Germania, «Trump ha interesse a serrare i tempi puntando tutto sull' obiettivo fondamentale: la sua rielezione a novembre.

Presentarsi come l' artefice del ritorno a casa di migliaia di militari lo può aiutare. E Joe Biden deve stare in guardia».

 

soldati americani in germania 1944

STOLTENBERG

In ogni caso, sia il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sia il ministero della Difesa italiano in una nota, osservano che le ulteriori decisioni dovranno essere concordate tra gli alleati e ci vorrà tempo. E Stoltenberg fa sapere che comunque gli americani si erano consultati con i partner della Nato.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…