toninelli

NEMESI A 5 STELLE: CHI DI POPULISMO DA BAR FERISCE, DI POPULISMO DA BAR PERISCE – DOPO LE GAFFE E L’OBLIO, LA FASE TRE DI TONTINELLI PREVEDE DI SBROCCARE CON CHI LO CRITICA SULL'INCIUCIO PD-M5S, PER POI ALLONTANARSI PROTETTO DALLA DIGOS - E QUANTO FRIGNA L'EX MINISTRO DEI TRASPORTI DOPO ANNI DI RETORICA ANTI-CASTA E ACCUSE INDISCRIMATE: “MI HANNO ACCERCHIATO. COSÌ INGENERIAMO ODIO. È UN EFFETTO DRAMMATICO SULLA DEMOCRAZIA…" - VIDEO

Alessandro Trocino per "www.corriere.it"

 

toninelli

Le prime avvisaglie ci sono state diversi anni fa, quando la senatrice Paola Taverna andò a Tor Sapienza e per difendersi dalle accuse disse: «Aò, io non so’ politica». Il «popolo» replicò: «Ah no? E il movimento 5 Stelle che è, la Caritas?». Ora tocca a Danilo Toninelli, protagonista di un furioso alterco al bar con un pezzo di popolo che gli chiedeva conto dell’alleanza con il Pd.

 

Il senatore, per nulla disponibile a farsi mettere sotto dalle accuse, replica a male parole e si allontana, protetto dalla Digos. Non prima di sentirsi rinfacciare, più o meno letteralmente, quella frase scagliata per mesi contro gli allora «pidioti»: «E allora Bibbiano?».

 

La seconda vita dell’ex ministro

La seconda vita di Toninelli, dopo un periodo di gaffe e di oblio, lo ha visto di recente riemergere con posizioni vicine a quelle di Di Battista: «Non vedo l’ora che Ale torni». Il Mes? «Una porcheria». Il vecchio sodale Salvini, suo collega a Palazzo Chigi, ora è diventato «il bomber delle fake news». Toninelli partecipa in questi giorni a «Riparte l’Italia».

toninelli

 

Ma è un tour virtuale, in streaming. Il rapporto con il territorio, non solo a causa del Covid, non è più quello di una volta. E l’episodio che lo vede protagonista e vittima è la nemesi del populismo da bar, di anni e anni di retorica antipolitica e di accuse indiscriminate.

 

I «portavoce» del Movimento hanno provato a mimetizzarsi, a fondersi spiritualmente in quel magma indistinto, incandescente e sfuggente che è il popolo, ma il risultato è che ora quell’entità gli si rivolta contro.

 

Inutile fingersi morti, bere un Campari, replicare a muso duro. Il popolo si indigna. Ha creduto alla demonizzazione della Casta e ora non vuole smettere. Un po’ come è successo al Guardasigilli Alfonso Bonafede, colpito dal boomerang del giustizialismo.

 

L’episodio

toninelli

Martedì una decina di giovani, animosi e alla fine aggressivi, incrociano Toninelli al bar e gli chiedono conto dell’alleanza con il Pd. Un ragazzo attacca:«Ricordo Di Battista con un cartonato del Pd piovra. Dicevate che sono il nuovo oscurantismo».

 

Toninelli replica: «Io ti dico: guarda ai fatti e non guardare alle alleanze». Il giovane potrebbe replicare rievocando il polveroso slogan: «Non facciamo alleanze con nessuno». Ma l’ex ministro prosegue, per nulla conciliante: «Prima facevano un sacco di porcate, oggi non fanno un c. di porcata. Perché ci siamo noi».

 

Si accavallano le voci. Ed eccoci a Bibbiano. Il pensiero va al famoso video di Luigi Di Maio del 18 luglio del 2019: «Noi con il partito di Bibbiano non vogliamo avere nulla a che fare». L’inchiesta ha sfiorato un sindaco del Pd, che però non pare avere nulla a che fare. Ma tanto è bastato alla Lega per far partire una campagna durissima della Lega, alla quale si accodò il M5S.

danilo toninelli spaesato in senato

 

«Da 7 anni mi dimezzo lo stipendio»

A distanza di tempo, a governo in corso con il Pd, la replica di Toninelli è: «Ma non c’entriamo un c. con Bibbiano». Dunque, il Pd c’entra? Nessuna marcia indietro? Uno potrebbe chiedersi legittimamente che ci fanno Toninelli e Di Maio a cena con presunti «sottrattori» di bambini, visto che non si è cambiata opinione. La piccola folla semplifica così: «State insieme a degli assassini».

 

Toninelli va fuori tema: «Se uno pensa che siamo come gli altri avete sbagliato tutto». L’ex ministro si agita: «Pensatela come c. volete voi». Poi aggiunge: «Siete qui per aggredirmi in dieci. Io sono sette anni che mi dimezzo lo stipendio. Sto difendendo i vostri interessi e non mi vieni a rompere i c.». Il finale è convulso. Toninelli si alza. La piccola folla si fa aggressiva: «Oh bello, noi veniamo dalle borgate». Toninelli: «Anche io». Finisce a insulti.

ELISABETTA TRENTA DANILO TONINELLI

 

La solidarietà della Taverna

La «non politica» Paola Taverna è solidale. Mauro Coltorti parla di «accerchiamento squadrista». Il popolo - che si invoca per avere i voti e di cui si chiedono le dimissioni quando delude (vedi Brecht) - è diventato squadrista. Talvolta lo è davvero, basti ricordare gli sputi in faccia a Marco Pannella.

PAOLA TAVERNA BACIA DANILO TONINELLI

 

Toninelli si difende e sparge qualche lacrima di coccodrillo in un video di commento, nel quale spiega:«Mi hanno accerchiato». E si dispiace: «Così ingeneriamo odio. E’ un effetto drammatico sulla democrazia».

danilo toninelli alla commemorazione del crollo del ponte morandi DANILO TONINELLI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…