luciana lamorgese green pass

NO PASS-ARAN! - LE MANIFESTAZIONI DEI NO-VAX, IN CUI SI INFILTRANO TIPINI FINI DI ESTREMA DESTRA E SINISTRA, NON POSSONO ESSERE VIETATE, PERCHÉ SI TRATTA DI MANIFESTAZIONI NON AUTORIZZATE, MA ALMENO CONTROLLATE - LA LINEA DEL MINISTRO LAMORGESE È PROVARE A ISOLARE I VIOLENTI E IMPORRE REGOLE PRECISE E SANZIONI A CHI LE VIOLA. SARÀ, MA NELLE PROTESTE DEL WEEKEND SCORSO DI MASCHERINE SE NE SONO VISTE POCHE, DI ASSEMBRAMENTI TANTI. I NO PASS SU TELEGRAM AUMENTANO, MA POI AD AGOSTO ANDRANNO IN FERIE PURE LORO…

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

luciana lamorgese

 

Minacciano di scendere in piazza «ogni sabato fino a che il green pass non sarà eliminato». Ma le forze dell'ordine confidano che con l'arrivo di agosto e soprattutto con la linea ferma del governo che certamente non tornerà indietro - anzi allungherà l'elenco dei luoghi dove si può entrare soltanto se vaccinati con la prima dose, oppure guariti dal Covid 19, oppure sottoposti a tampone con esito negativo - alla fine decideranno di desistere.

manifestazioni contro green pass

 

Anche se non sottovalutano il movimento «no vax» che ha già manifestato in tutta Italia lo scorso fine settimana e lo farà di nuovo domani. Il tam tam attraverso il canale di messaggistica Telegram è diventato più insistente, i 30 mila che hanno protestato sabato scorso potrebbero raddoppiare nelle prossime ore.

 

manifestazione contro il green pass a roma1

Numeri comunque contenuti, a preoccupare è soltanto quello che potrebbero fare le formazioni di estrema destra che - è già accaduto ai tempi del lockdown e comunque in occasione di altre emergenze anche non legate al Covid come l'occupazione degli stabili - certamente stanno fomentando la protesta. Ecco perché la linea del Viminale è di non vietare i raduni, imponendo però regole precise e soprattutto sanzioni a chi le viola.

giuliano castellino

 

Evidenziando il divieto di assembramento tuttora in vigore che in caso di luoghi affollati rende obbligatorio indossare la mascherina. A guidare il corteo di Roma di sabato scorso è stato il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, sorvegliato speciale che alle 21 aveva il rientro obbligatorio nella propria abitazione e tanto basta per comprendere come i gruppi extraparlamentari abbiano interesse a cavalcare la protesta.

 

Del resto in altre città - Torino e Trento in particolare - i controlli della polizia di prevenzione hanno evidenziato la presenza tra la folla di esponenti di movimenti antagonisti di estrema sinistra, pure loro determinati a soffiare sul fuoco della polemica. Qualcuno paventa di poter «attaccare» sedi e uffici di quotidiani e televisioni, proprio come accaduto per la Rai tre giorni fa.

manifestazioni contro green pass

 

C'è chi addirittura parla di compiere intrusioni nei sistemi. Minacce ritenute al momento poco credibili, ma prese comunque in considerazione tanto che oltre a potenziare i controlli nelle strade, è al lavoro la polizia postale per monitorare le comunicazioni e prevenire gli hackeraggi.

 

Se la scorsa settimana erano 30 mila, domani si prevede possano arrivare almeno a 50 mila. E bisognerà tenere sotto controllo chi cerca di deviare rispetto al percorso. Perché si tratta di manifestazioni non autorizzate - ma convocate appunto via Telegram e rilanciate su altri social - che non possono essere vietate proprio perché non c'è stata alcuna richiesta depositata a questure o prefetture.  Ma certamente controllate.

 

luciana lamorgese

Dovranno essere «statiche», esattamente come accadrà oggi con il movimento «Io apro» che voleva manifestare alla Camera e invece potrà fare solo un sit-in a piazza del Popolo. La strategia del Viminale è quella di non esasperare i toni, ma la ministra Luciana Lamorgese ha mostrato negli ultimi due giorni di non voler minimamente arretrare, rilanciando invece con dichiarazioni tutt' altro che concilianti.

 

manifestazione contro il green pass a roma18

Se domenica aveva dichiarato al Corriere che si tratta di «manifestazioni inaccettabili che indignano», ieri ha voluto sottolineare che «non erano autorizzate». La linea dunque è tracciata: per chi viola in maniera palese il divieto di assembramento e si accalca senza indossare la mascherina, dovranno scattare multe e sanzioni previste dalle norme in vigore. Per dimostrare che non c'è alcuna dittatura sanitaria, ma nemmeno la libertà di muoversi senza precauzioni visto che siamo ancora in piena pandemia e le manifestazioni hanno come primo effetto proprio quello di aumentare i contagi.

manifestazione contro il green pass a roma19manifestazione contro il green pass a roma7meme sul green passmanifestazione contro il green pass a roma5manifestazione contro il green pass a roma4meme sul green passluciana lamorgese

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”