giorgia meloni soldi

NON CI DOVEVA ESSERE LA FINE DEL MONDO? – DOPO LA PRESENTAZIONE DELLA PRIMA MANOVRA DEL GOVERNO MELONI NON È ARRIVATO L’ARMAGEDDON SUI MERCATI, ANZI: LA BORSA DI MILANO IERI HA GUADAGNATO LO 0,96% E LO SPREAD È RIMASTO SOSTANZIALMENTE STABILE A 193 PUNTI BASE – MA LA COMMISSIONE EUROPEA SI PREPARA A FARE LE PULCI ALLA LEGGE DI BILANCIO, ANCOR PRIMA DI AVERLA LETTA, PER FAR CAPIRE CHI COMANDA…

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

1 - SPREAD BTP-BUND APRE POCO MOSSO A 193 PUNTI BASE

(ANSA) - Avvio piatto per lo spread Btp-Bund, con il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani e tedeschi che si mantiene a 193 punti base. Il rendimento dei bond italiani sale di due punti, al 3,92%.

 

2 - L'EUROPA FA LE PULCI AL NOSTRO DEBITO MA LA BORSA PREMIA IL REALISMO DI GIORGIA

Rodolfo Parietti per “il Giornale”

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

L'inchiostro sulla manovra appena varata dal governo deve ancora asciugarsi, e già la Commissione Ue sollecita Roma a inviare il documento «quanto prima». C'è insomma fretta, lì a Bruxelles, di mettere le mani sui provvedimenti di bilancio, definiti dal premier Giorgia Meloni «coraggiosi».

 

Ma per l'organismo guidato da Ursula von der Leyen potrebbero non essere sufficientemente arditi per correggere quella traiettoria italiana sbilenca che si coglie in più passaggi dell'Alert mechanism report, presentato ieri giusto per far capire l'aria che tira. A quanto pare, non molto balsamica per noi. Tutto questo nonostante Piazza Affari abbia segnato un +0,96% e lo spread tra Btp e Bund decennali sia rimasto fermo a quota 193 punti. Segno che i mercati apprezzano gli sforzi di Meloni & C.

 

paolo gentiloni valdis dombrovskis

L'Italia è, infatti, tra i dieci Paesi che tornano sotto monitoraggio della Commissione per eccessivi squilibri macroeconomici. Per carità, a Palazzo Berlaymont non si fa sconti quasi a nessuno, visto che sono ben 17 (su 27) le nazioni che saranno tenute d'occhio (nel lessico tecnocratico, chiamasi in-depth reviews) per verificare l'evoluzione (o involuzione) dello statu quo contabile.

 

Ma con l'Italia in particolare, si rigira il coltello in una piaga cronicizzata quando si ricorda come rimangano «invariati i timori legati all'elevato rapporto debito pubblico-Pil». Malgrado l'indebitamento sia sceso lo scorso anno al 150,3%, si può fare di più, ammonisce Bruxelles, poiché il debito non è stato ancora ridotto ai livelli, più contenuti, del periodo precedente il Covid.

 

URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ

Quanto al deficit, tagliato al 7,2% nel 2021, si prevede che continuerà a ridursi. Ma i differenziali dei rendimenti si sono discostati «notevolmente» dalla media dell'eurozona aumentando i costi di finanziamento. Ergo, occhio al babau, sotto forma di rischi per la sostenibilità fiscale «elevati nel medio termine» e di «elevati rischi per la sostenibilità di bilancio».

 

Nella simulazione di Bruxelles, l'aumento di un punto percentuale del differenziale tra crescita e interessi, provocherebbe un aumento del debito «di oltre 10 punti percentuali del Pil entro il 2023 in Italia, Grecia, Spagna e Portogallo». Sperando che il calcolo tenga conto dell'inflazione, si tratta di una sollecitazione alla morigeratezza contabile.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Roma è infatti invitata alla prudenza, in particolare nel mettere un limite alla crescita della spesa primaria corrente al di sotto dell'espansione potenziale del Pil a medio termine. Il tutto mentre l'Europa, col carovita puntato alla gola, si va infilando nel tunnel della recessione sospinta dai ripetuti rialzi dei tassi decisi dalla Bce.

 

Che, non avendo ancora concluso l'opera di restringimento monetario, finirà per esacerbare la situazione congiunturale e per accrescere i problemi sul lato della finanza pubblica, senza peraltro aver predisposto un adeguato paracadute (lo scudo anti-spread non lo è, a causa dei vincoli imposti al suo utilizzo) in caso di tensioni sui mercati.

Tutt' altro che da escludere quando l'Eurotower comincerà a prosciugare il bilancio dai 3.300 miliardi messi in pancia col Qe di Mario Draghi.

 

DRAGHI MELONI

Ma il mantra austero non cambia: vietato confliggere, con manovre di bilancio espansive, con la politica monetaria. Quindi, «dovremmo evitare stimoli fiscali su vasta scala, fare pieno uso dei finanziamenti del Pnrr e del RePowerEu, perseguendo nel contempo le riforme strutturali», detta la linea il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

 

Per gli aiuti, soprattutto in ambito energia, tre aggettivi con il timbro dell'imperativo: convenienti, temporanei e mirati. Non a caso, si suggerisce un sistema di tariffazione dell'energia a due livelli che garantisca incentivi per il risparmio, sostituendo le misure di prezzo ad ampio raggio.

GENTILONI DOMBROVSKIS

 

Poi, a monte, si pasticcia con la proposta di fissare a 275 euro per megawattora il massimale del prezzo del gas. Perplesso il commissario all'Economia Paolo Gentiloni: «È un segnale», ma «che sia sufficiente.vedremo». Fin d'ora, però, sembra il tetto ideale per aprire praterie ai cowboy della speculazione.

giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni ursula von der leyen 3

 

valdis dombrovskis paolo gentiloni

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)