nicola zingaretti luigi di maio

NON DITE A ZINGARETTI E FRANCESCHINI, CHE STANNO BRIGANDO PER UN’ALLEANZA PD-5 STELLE, CHE LA LORO IDEA GENIALE PIACE SOLO AL 15% DEGLI ITALIANI – IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI: IL 63% DEGLI ELETTORI PENSA CHE L’ESECUTIVO RIMARRÀ IN CARICA, E IL 43% LO VUOLE. IN CASO DI CRISI, UNO SU TRE VORREBBE UN CONTE-BIS – COSA CI DEVE ESSERE IN MANOVRA? MENO TASSE!

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

zingaretti di maio

La legge di Bilancio è il vero banco di prova della tenuta del governo. Sarà una finanziaria complicata, poiché dovrà contemperare due esigenze che rischiano di essere confliggenti: rispondere alle richieste dell' Europa di tenere i conti in ordine, per evitare lo scattare delle clausole automatiche di salvaguardia da una parte e il rischio di una procedura per infrazione dall' altra parte, e contenere le misure che qualificano gli alleati di governo, dalla flat tax al salario minimo, che inciderebbero però sulla spesa.

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

Abbiamo quindi cercato di capire cosa pensino gli italiani in proposito. L' opinione pubblica si divide sui contenuti della manovra e sulle sue linee guida. La maggioranza relativa degli intervistati (47%) opta per una riduzione delle tasse, anche se col rischio di mettere in difficoltà i nostri conti, mentre il 38% sceglie la via del controllo dei conti. Anche l' elettorato leghista si schiera a larga maggioranza (69%) per la riduzione del peso fiscale.

GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY

 

Ed è d' altra parte questa opzione che si pensa prevarrà nelle scelte politiche: ne è convinta quasi la metà degli italiani, compresi gli elettori di centrosinistra che invece avrebbero di gran lunga preferito la messa in sicurezza dei conti. Solo meno di un quarto pensa che quest' ultima opzione prevarrà.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

Ma le fibrillazioni e gli scontri nel governo sono evidenti a tutti. In queste condizioni cosa sarebbe meglio fare? Il 43% si schiera per il proseguimento dell' esperienza governativa, mentre il 34% preferirebbe la crisi. È interessante notare come si confermi una certa insofferenza nell' elettorato leghista: infatti, mentre tra i 5 Stelle il 90% si schiera per la prosecuzione dell' esperienza di governo, questa percentuale scende al 59% tra gli elettori della Lega. Un malessere evidente, anche se solo il 18% si schiera apertamente per le dimissioni dell' esecutivo.

 

luigi di maio nicola zingaretti

Tuttavia, una crisi di governo agli occhi degli italiani non è alle porte: il 63% pensa infatti che l' esecutivo rimarrà in carica, convinzione condivisa dalla netta maggioranza di tutti gli elettorati, con picchi tra quelli delle due forze di maggioranza. Risulta pertanto evidente la distanza tra i pronostici degli analisti e dei commentatori rispetto a quelli dei cittadini.

 

MATTEO SALVINI VLADIMIR PUTIN GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Ma se la crisi ci fosse, quali le vie d' uscita? Il 33% ritiene che la soluzione migliore sarebbe quella di un Conte-bis, con una ridefinizione degli obiettivi e una revisione della squadra di governo. Su questo concordano sia gli elettori pentastellati (66%) sia i leghisti (53%). Poco sotto, il 29% preferirebbe un governo di emergenza, che faccia una finanziaria mirata esclusivamente alla messa in sicurezza dei conti e porti il Paese al voto al più presto.

matteo salvini luigi di maio

 

È l' opzione preferita dagli elettori di centrosinistra (46%) e anche di chi vota per le altre forze di centrodestra, Fratelli d' Italia e Forza Italia, dove circa la metà si schiera per questa alternativa. L' ipotesi di un governo che metta insieme Democratici e pentastellati è condivisa solo dal 15% degli italiani (ma dal 36% degli elettori di centrosinistra).

 

tria di maio salvini conte

Per quanto in qualche modo si tratti di un' ipotesi di cui si è tornato a parlare sottotraccia, almeno in ambito Pd, è una possibilità per ora fuori dal radar degli elettori. Insomma, le difficoltà e le tensioni del governo sono evidenti, ma per gli elettori al momento non esiste un' altra alternativa.

Sempre che la compagine governativa riesca a sopravvivere all' urto della legge di Bilancio.

matteo salvini luigi di maioDANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…