matteo renzi marine le pen

NON POTENDO FARLO CON ZINGARETTI, RENZI VA A LONDRA A INSULTARE I LEADER DI SINISTRA DEGLI ALTRI! ''CORBYN NON VALE UN DECIMO DI TONY BLAIR''. ANCORA CO' BIGLIET-TONY, QUELLO DELLA BUGIA SULL'IRAQ E LE CONSULENZE AI REGIMI SANGUINARI? CRITICA IL BORDELLO BREXIT POI LODA CAMERON, QUELLO CHE L'HA CREATO - POI SI COLLEGA IN TV CON MARINE LE PEN: ''LEI È LA DONNA CHE IN POLITICA HA AVUTO PIÙ SCONFITTE ELETTORALI, E PARLA DI ME? NOI ABBIAMO AVUTO IL 19%, SALVINI IL 17''. E SUI MIGRANTI…

 

 

 

 

 

 

1. MATTEO RENZI A LONDRA: «L'EUROPA POPULISTA È UNA MODA PASSEGGERA, CORBIN NON VALE UN DECIMO DI TONY BLAIR»

Simone Pierini per www.leggo.it

 

renzi incontra cameron a londra

«Io e Cameron possiamo tenere un master su come organizzare il giusto referendum». Così Matteo Renzi al Christopher Ingold Building di Londra durante l'intervento organizzato dall'Italian Society dell’UCL per la presentazione del suo libro «Un’altra strada». L'ex premier ha raggiunto la location scegliendo i mezzi pubblici della capitale britannica e, come riporta Londra Italia, per questo motivo si è presentato con 40 minuti di ritardo sul programma. L'intervento è durato una ventina di minuti, invece di un'ora come stabilito in origine, nei quali Renzi ha detto la sua sulla situazione politica del Vecchio Continente, della Gran Bretagna e infine dell'Italia.

 

MATTEO RENZI A LONDRA

«C’è questa ondata di populismo in tutta Europa - le parole di Renzi riportate da Londra Italia - Ma è solo un moda passeggera, perché c’è bisogno di competenze, di persone qualificate che sappiano dire e fare cose giuste, non solo proclami. E lo stesso sta accadendo anche qui, in Inghilterra, con una opposizione che ha perso la sua vera e storica caratura. Jeremy Corbin come leader del Laburisti non rappresenta neppure un decimo del valore del suo predecessore Tony Blair. La competenza tornerà di moda, qui come in Italia e in tutta Europa». 

MATTEO RENZI A LONDRA

 

Poi una battuta su Luigi Di Maio. «Anziché vantarsi di prendere l’aereo in economy - spiega - che prendesse anche la business class purché studi di più». Mentre su Matteo Salvini riporta un flashback del passato. «Ora è sempre e solo "Italiani prima di tutto" - dice - Ma ve lo ricordate quando indossava le magliette "Padania is not Italy". Io me lo ricordo bene, perché io l’inglese lo mastico bene».

 

MATTEO RENZI A LONDRA

Su Facebook infine Renzi ha espresso il suo pensiero riguardo la Brexit. «Sono per due giorni a Londra dove ho presentato 'Un'altra strada' a un bel gruppo di studenti italiani. Mi colpisce il gigantesco caos sulla Brexit. Nessuno, dico nessuno, sa come andrà a finire - scrive - dicevano che uscendo dall'Europa sarebbe stato tutto più semplice e quel referendum ha creato un casino immane e bloccato la crescita economica britannica -prosegue il senatore del Pd -. La politica qui sta mostrando il suo volto più inconcludente, con responsabilità sia per il governo che per l'opposizione. Lo dico forte: la politica britannica sta facendo peggio di quello che avrebbe potuto fare la politica italiana e questo la dice lunga su come sono messi. Hanno vinto un referendum mentendo: il conto, oggi, lo paga la povera gente. Peccato».

 

 

 

 

 

 

 

 

2. LA LEZIONE EUROPEISTA DI MATTEO RENZI A MARINE LE PEN (E A SALVINI)

Mauro Zanon per www.ilfoglio.it

 

 

MATTEO RENZI MARINE LE PEN

Erano quasi le 23.00 quando l’ex premier italiano Matteo Renzi è intervenuto all’“Emission politique”, il talk-show politico più seguito di Francia, che va in onda ogni giovedì su France 2. In collegamento da Londra, dove si trovava per presentare il suo ultimo libro, “Un’altra strada”, Renzi è stato protagonista di un dibattito molto acceso con Marine Le Pen, leader del Rassemblement national (Rn), presente sul palcoscenico della prima rete pubblica francese per difendere la sua visione dell’Europa davanti alla ministra degli Affari europei Nathalie Loiseau, e diversi esperti e intellò ostili alle sue idee sovraniste come Jacques Attali.

 

 

Sollecitato dalla presentatrice Léa Salamé sul perché ritiene che le politiche e le idee della Le Pen sull’Europa siano pericolose, l’attuale senatore del Partito democratico (Pd) ha tenuto a ricordare ciò che la presidente di Rn aveva detto della Brexit durante il dibattito tra il primo e il secondo turno delle presidenziali contro Emmanuel Macron, “l’economia britannica non è mai stata così in forma da quando i cittadini inglesi hanno deciso di riprendere la propria libertà”, sottolineando, invece, come l’economia d’oltremanica non sia mai stata così “bloccata”, piena di incertezze e di inquietudini sul suo futuro come ora.

MATTEO RENZI MARINE LE PEN

 

 

“Credo che l’Europa non sia solo giusta, ma anche utile. Lo è per il portafoglio, per il lavoro. La decisione di Marine Le Pen, di Matteo Salvini e degli altri leader che sono contro l’Europa non è soltanto una decisione che non sopporto: va contro gli interessi dei francesi. I 3 milioni di francesi che hanno un lavoro dipendente dalle esportazioni con l’Europa, con la Frexit di Marine Le Pen lo perderanno. Sono preoccupato per voi (i francesi, ndr), perché l’idea di Marine Le Pen è la stessa dei sostenitori della Brexit”, ha attaccato Renzi.

 

 

La leader sovranista ha ribattuto dicendogli che è l’Unione europea che “sta uccidendo l’Europa”, che “forse i britannici sarebbero stati sedotti da un’altra organizzazione europea”, che è grazie a lui e alla sua politica che “Salvini ha vinto” e che gli italiani “lo hanno provato, ma non gli è piaciuto”. “Si dice che lei assomigli molto a Emmanuel Macron. Prego per questo, affinché un giorno sia battuto come lei lo è stato”, ha aggiunto la Le Pen, punzecchiandolo sul 40 per cento raccolto alle europee dal Pd, che oggi è sceso al 18.

 

 

MATTEO RENZI MARINE LE PEN

E qui, i toni si sono rapidamente inaciditi, con Renzi che ha rammentato alla Le Pen di essere la donna che in politica ha subìto “il maggior numero di sconfitte elettorali”. “Salvini ha avuto il 17% dei voti, noi il 19%. La differenza è che noi non abbiamo accettato l’alleanza con il M5S, mentre Salvini sì. Lei non conosce l’Italia”, ha tuonato Renzi, dinanzi a una Le Pen che gli ripeteva di “non essere stato eletto, come non lo è stato Monti”, mostrando di non conoscere non solo la politica italiana ma anche la Costituzione. Prima di ricevere un altro schiaffo: “Io ho perso qualche volta, ma lei ha perso sempre. Ha perso alle presidenziali del 2017, ha perso a quelle del 2012, non è riuscita a diventare presidente dell’Île-de-France e nemmeno del Nord-Pas-de-Calais”.

 

 

Il dibattito si è poi spostato sulla questione migranti, con la Le Pen impegnata a difendere il bilancio di Salvini che “è riuscito a ridurre in maniera spettacolare il numero di sbarchi”, uscita a cui Renzi ha risposto affermando che di “spettacolare”, per ora, ci sono soltanto “la crisi” e “la recessione”, che stanno affossando l’economia italiana. La chiosa di Renzi è stata sul legame di amicizia tra Italia e Francia, sull’“amicizia della cultura, degli ideali e dei valori”, sulle letture francesi di un cittadino italiano che ama l’Europa, “Peguy, Saint-Exupéry, Rimbaud, Baudelaire, senza i quali sarei più vuoto”, “ma anche i francesi sarebbero diversi senza Caterina de’ Medici e Leonardo de Vinci”. L’alternativa a Salvini e a coloro che hanno fatto “un investimento sulla paura”, ha concluso, è “un investimento sul coraggio”. Come quello di Macron.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…