NON TUTTI I GREMBIULINI VENGONO PER NUOCERE - L’IDILLIO TRA LA CROCE E IL COMPASSO, TRA IL PAPA E RIGOR MONTIS: “FAMILIARITA’, RISPETTO E GRANDE STIMA” - LE VOCI DI MARIO SUPERMASSONE? CHE MALE C’E’, E’ DEL RITO SCOZZESE ED E’ SEMPRE MEGLIO DEL PATONZA (P2) - IL PREMIER E’ CIRCONDATO DA BERTONIANI E SULLE COSE SERIE (8 PER MILLE, FECONDAZIONE, IMU PREGRESSA) NON SCONTENTA MAI RATZINGER - LO ZAMPINO VATICANO ANCHE DIETRO IL “SI’” ALLA PALESTINA?...

Marco Palombi per il "Fatto quotidiano"

Familiarità". "Grande stima". "Rispetto". Dalle parti del soglio di Pietro difficilmente si esprimono così su un politico italiano, specialmente se è un laico in odor di massoneria come Mario Monti. Eppure il rapporto tra il premier e Benedetto XVI, in Vaticano, lo raccontano proprio con quegli aggettivi: d'altronde sette incontri (e qualche telefonata) in un solo anno non sono affatto pochi, per non parlare del fatto che le due udienze private, una in piena estate a Castel Gandolfo, sono state assai "più lunghe dell'usuale".

Per Joseph Ratzinger, infatti, l'arrivo del preside della Bocconi a palazzo Chigi è stata una benedizione : nonostante la Cei dell'epoca fosse una dei suoi sponsor forti, il Pontefice non ha mai amato Silvio Berlusconi e, soprattutto, la pessima pubblicità attirata sul Vaticano da bunga bunga e amenità simili.

Prova ne sia quanto successo a monsignor Rino Fisichella, il prelato che più d'ogni altro ha giocato la sua carica a supporto del berlusconismo (mitica l'uscita sulla bestemmia del Cavaliere che andava "contestualizzata"): Fisichella, infatti, pur essendo presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, carica in genere appannaggio di un cardinale, non è stato ancora "promosso" nonostante i due concistori e le oltre venti nomine dell'ultimo anno e mezzo.

Il sobrio Monti a capo del governo italiano, insomma, è il sogno del Papa che si fa realtà. Anche la sua presunta (e sempre smentita) iscrizione alla massoneria, Oltretevere viene derubricata a fatto non interessante: la leggenda dei palazzi romani, d'altronde, vuole Monti seguace del rito scozzese, cui aderirebbero pure molti cardinali.

Al di là delle dicerie, resta un rapporto consolidato (e diretto) tra il liberale cattolico Monti e questo papato. Anche dentro e intorno al suo governo, peraltro, non mancano figure rassicuranti per le gerarchie vaticane: oltre ai ministri cattolicissimi Lorenzo Ornaghi, Renato Balduzzi e Andrea Riccardi (a cui andrebbe aggiunto almeno Corrado Passera, che "debuttò" in politica al convegno neodemocristiano di Todi nel 2011), vanno citati altri tre nomi.

Federico Toniato, giovane braccio destro del premier già funzionario del Senato: discreto, competente, in prima fila per conquistare la direzione generale di palazzo Chigi dopo Manlio Strano, Toniato è accreditato di un solido rapporto col cardinale Tarcisio Bertone. Anche il secondo nome, che è quello di Marco Simeon, risulta legato al segretario di Stato vaticano (che sulla politica italiana ha sostanzialmente commissariato il capo della Cei, Angelo Bagnasco): trentenne come il braccio destro di Monti, attualmente alto funzionario Rai, si è rapidamente convertito ai tecnici dopo una carriera giocata in quel che restava dell'andreottismo nel potere politico ed economico romano (Geronzi, Bisignani, etc.).

L'ultimo nome è quello di Elena Ugolini, sottosegretario all'Istruzione, preside di una scuola cattolica di Bologna e pezzo grosso di CL nella regione in cui si organizza il meeting di Rimini: forse non è un caso che in quello di agosto scorso - assente il Papa, nascosto Formigoni - sia stato proprio Mario Monti la vera star.
Solo chiacchiere, se non fosse che questi molteplici rapporti diretti e indiretti tra il "tecnico capo" e il Vaticano non sono senza esiti nell'azione di governo. Il caso più eclatante e meno discusso è quello che riguardo lo Ior. Risulta al Fatto Quotidiano che a Monti sia stato chiesto persino un informale parere sul successore di Ettore Gotti Tedeschi come presidente.

Una considerazione, questa, che il premier s'è guadagnato sul campo visto che, a luglio, il suo governo contribuì non secondariamente a salvare la banca vaticana da una impietosa bocciatura europea in tema di trasparenza e contrasto al riciclaggio: agli ispettori di Bankitalia (che erano già stati assai critici sullo Ior) fu sostanzialmente impedito di parlare al Consiglio d'Europa e palazzo Koch, per reazione, arrivò a ritirare la sua delegazione.

Anche sull'8 per mille Monti si è rifiutato sia di attivare la commissione italo-vaticana per rivederne il gettito ben superiore alla vecchia "congrua" (come prevede il Concordato) sia di indicare precisamente la destinazione della quota statale (servirà in larga parte per la ricostruzione dell'Emilia, ma la Cei non ama la pubblicità concorrente).

Il premier non s'è fatto mancare nemmeno il ricorso contro la diagnosi preimpianto nella fecondazione assistita depositato mercoledì, il finanziamento alle scuole private (223 milioni di euro) e il condono sull'Imu: gli immobili commerciali di enti religiosi la pagheranno dal 2013 come avrebbe comunque imposto la Ue ("su scuole e mense però bisogna ancora trattare", avvertono in Vaticano), ma tutto è perdonato quanto all'evasione pregressa.

 

MARIO MONTI INCONTRA PAPA RATZINGER Rino Fisichella e Monsignor Zagotto - Copyright PizziRENATO BALDUZZI Andrea Riccardi Marco Simeon FEDERICO TONIATOgotti tedeschi jpeg

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...