sergey razov sergei matteo salvini mario draghi

E ORA SALVINI COME SI METTE? - "DOMANI"- SCOOP! "I SERVIZI SEGRETI HANNO MONITORATO GLI INCONTRI TRA IL CAPO DELLA LEGA E L’AMBASCIATORE DI MOSCA RAZOV" - L'INTELLIGENCE USA E IL NOSTRO CONTROSPIONAGGIO INTERNO (L’AISI) CONTROLLANO DA MESI CHI ENTRA E CHI ESCE DALL'AMBASCIATA RUSSA – A PALAZZO CHIGI ERANO A CONOSCENZA DELLE DATE ESATTE DEGLI INCONTRI RAZOV-SALVINI. ANCHE ALCUNI BIG LEGHISTI SONO STATI MESSI IN ALLERTA PER LA PRESENZA DEL NUOVO CONSULENTE PER LA POLITICA ESTERA DI SALVINI, IL MISTERIOSO ANTONIO CAPUANO – SALVINI NON CI STA AI RICHIAMI ALLA TRASPARENZA DI DRAGHI – “SAPEVA DEGLI INCONTRI CON RAZOV”

Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian per Domani

 

matteo salvini con l'ambasciatore russo in italia sergey razov

I servizi segreti italiani e quelli americani sapevano da mesi, come, quando e con quali accompagnatori Matteo Salvini incontrava diplomatici russi a Roma. Non perché spiassero il senatore della Lega ma perché villa Abamelek, sede dell'ambasciata della Federazione guidata dall'ambasciatore Sergej Razov, è monitorata costantemente dall'intelligence Usa e dalla nostra agenzia di controspionaggio interna, l'Aisi.

 

Un controllo che si è intensificato dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Domani - grazie ad autorevoli fonti convergenti - è in grado anche di rivelare che, per via informale, anche alcuni importanti esponenti di palazzo Chigi erano a conoscenza delle date esatte degli incontri Razov-Salvini. Alcun esponenti di vertice della Lega sono stati addirittura messi in allerta per la presenza nei rendez vous del nuovo consulente per la politica estera del leader leghista, il misterioso Antonio Capuano. Avvertimenti caduti tutti nel vuoto, visto che gli incontri con l'ambasciatore russo - dopo il primo degli inizi di marzo - si sono susseguiti quasi sempre in presenza dell'avvocato di Frattaminore.

 

matteo salvini alla scuola di formazione politica della lega

Amerikani Nonostante le preoccupazioni di Giancarlo Giorgetti e altri big per il curriculum zoppicante di Capuano in materia di rapporti internazionali, l'ex parlamentare di Forza Italia è diventato il regista di una diplomazia parallela non solo a quella del governo Draghi, ma pure a quella su cui stavano lavorando gli strateghi della Lega (Giorgetti, il responsabile del partito per gli Esteri Lorenzo Fontana e la giornalista Mariagiovanna Maglie, amica storica di Salvini) Sempre Capuano ha accompagnato Salvini anche all'ambasciata americana, il 22 marzo, per un delicato incontro a tre con il capo missione dell'ambasciata a Roma, Thomas Smitham. Gli sherpa Usa restano basiti della presenza del legale campano, che non avevano mai visto prima.

 

ambasciatore russo a roma razov

Gli americani avevano sempre tenuto rapporti minimi con Salvini perché considerato, dai tempi dello scandalo dell'Hotel Metropol, non affidabile e troppo vicino alla cerchia di Vladimir Putin. A guerra appena iniziata entra in campo Capuano, che suggerisce al leader leghista di chiedere lui agli americani un appuntamento formale. Dallo staff del senatore dicono però che «l'incontro tra Salvini e Smitham è stato preso unicamente tramite canali istituzionali». Se la presenza di Capuano è confermata («è verosimile»), viene invece negata la circostanza che sia stato Capuano a "vendersi" il meeting per ottenere una consulenza economica dal partito (mai arrivata).

 

sergey razov a piazzale clodio 1

Il colloquio, si legge nel comunicato stampa, aveva al centro «consultazioni su argomenti di interesse reciproco con particolare riferimento alla guerra in Ucraina». Difficile sapere se Salvini e Capuano abbiano parlato con Smitham delle loro interlocuzioni con l'ambasciata russa, del piano di pace in salsa padana o dell'intenzione di volare a Mosca per chiedere un cessate il fuoco. Da via Veneto dicono solo «di incontrare regolarmente tanti rappresentanti politici: ma in genere non diamo informazioni sul contenuto delle conversazioni».

 

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

«Draghi sapeva tutto» Salvini, dopo le inchieste di Domani e le polemiche sul suo viaggio poi saltato a Mosca, ha replicato «agli attacchi subiti». Con un tweet rivolto oltreché ai media colpevoli di aver «detto che gli incontri con Razov erano segreti», anche a palazzo Chigi.

 

La versione fornita dal governo a Domani è che il premier e i suoi consiglieri nulla sapevano delle interlocuzioni di Salvini con l'ambasciata russa. Salvini e i suoi uomini ribadiscono invece ed esibiscono una serie di lanci di agenzia in cui il leader parla dei propri contatti con ambasciatori stranieri, «tra cui quello russo», e della «sua disponibilità di andare a Mosca». Nel lancio di agenzia del 5 maggio Salvini dice, dopo un incontro a palazzo Chigi:

 

mario draghi in conferenza stampa a bruxelles 2

«Ho ribadito al premier Draghi che nel mio piccolo, se potessi essere protagonista del processo di pace, io andrei ovunque: da Mosca a Washington, da Pechino a Istanbul, visto che oggi ho incontrato l'ambasciatore russo. Non capisco la polemica italiana su chi lavora per la pace». Una cosa però è annunciare di aver chiesto all'ambasciatore russo un generico cessate il fuoco, un'altra è informare il governo di ogni passaggio sulla trattativa con Razov e lo sconosciuto Capuano per un piano di pace in vari punti. Palazzo Chigi nega che il 5 maggio Salvini abbia fatto menzione dei suoi colloqui con Razov. «Il governo mente sapendo di mentire», s' indigna lo staff del senatore, «speriamo che il Copasir, il comitato parlamentare che vigila sull'intelligence, faccia trasparenza anche su questo e non solo sui legittimi appuntamenti del segretario con ambasciatori stranieri per parlare di pace».

antonio capuano ANTONIO CAPUANO

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."