IL PAPA STA MEGLIO A SANTA MARTA? E TE CREDO! LE STANZE PAPALI HANNO OCCHI E ORECCHIE…

Gian Guido Vecchi per "Corriere della Sera"

Caro amico ti scrivo. «Io sto bene e non ho perso la pace di fronte a un fatto totalmente sorprendente, e questo lo considero un dono di Dio...». La lettera a «Quique», ovvero al sacerdote argentino Enrique Martínez, è un documento straordinario di Francesco perché il Papa, per la prima volta, parla del motivo che lo ha portato a non andare ad abitare nell'Appartamento pontificio e vivere invece a Santa Marta, con accenti che non fanno certo pensare a una scelta provvisoria: «Tutto ciò mi fa bene e mi evita di restare isolato...».

Il testo, pubblicato ieri dal quotidiano argentino Clarín, è stato scritto dal pontefice due settimane fa, il 15 maggio, padre Quique lo ha letto ai parrocchiani commossi. Una lettera nella quale Jorge Mario Bergoglio racconta della sua nuova vita dopo l'elezione a Papa, quel «fatto sorprendente», in tono piano e colloquiale: «Caro Quique, oggi ho ricevuto la tua lettera del primo maggio. Mi ha dato molta allegria. Il racconto della festa patronale mi ha portato aria fresca...».

Francesco a sua volta racconta di sé e spiega, con la consueta ironia: «Cerco di conservare lo stesso modo di essere e di agire che avevo a Buenos Aires poiché se alla mia età cambiassi è certo che sarei ridicolo».

Così chiarisce i motivi del suo soggiorno nella Domus Sanctae Marthae: «Non ho voluto andare a vivere nel palazzo Apostolico. Vado là solo a lavorare e per le udienze. Sono rimasto a vivere presso la Casa Santa Marta che è un casa (dove abbiamo alloggiato durante il Conclave) che ospita vescovi, sacerdoti e laici. Sono visibile alla gente e faccio la vita normale: messa pubblica al mattino, mangio nella mensa con tutti eccetera...». Il che gli evita appunto di restare «aislado», isolato.

Con padre Martínez, parroco della Chiesa dell'Annunciazione a La Rioja, si conoscono dal 1975: è uno dei tre giovani seminaristi che il vescovo de La Rioja Enrique Angelelli affidò «all'amico Bergoglio», allora provinciale argentino dei gesuiti, prima di essere assassinato, nel 1976, dai militari: dopo il golpe e il massacro di religiosi a La Rioja, padre Bergoglio li salvò nascondendoli al Collegio Máximo della Compagnia di Gesù.

«Quique, cari saluti ai tuoi parrocchiani. Ti chiedo per favore di pregare per me e di far pregare per me. Saluti a Carlos e Miguel», conclude il Papa prima della benedizione, ricordando gli altri due sacerdoti (Carlos González e Miguel La Civita) salvati allora.

Come a Buenos Aires, scrive Francesco. Anche lì non ha mai vissuto nell'abitazione lussuosa dell'arcivescovo. Preferiva una camera da letto con bagno, letto di legno, Crocifisso dei nonni e una stufa elettrica perché, quando nell'Arcivescovado non c'era il personale, staccava il riscaldamento centrale.

La scelta di stare a Santa Marta, «ora mi sento parte di questa famiglia sacerdotale», ha dissolto l'immagine della «famiglia pontificia» isolata al terzo piano del Palazzo, un clima nel quale «il «potere» era misurato dalla vicinanza al Papa e dalla facoltà di «accesso» all'«Appartamento». Ora in quelle stanze che Bergoglio ispezionò un po' perplesso, «ma qui ci stanno trecento persone!», non vive più nessuno.

Benedetto XVI si è ritirato in preghiera nel monastero Mater Ecclesiae, a metà declivio del colle vaticano. Ed è da Santa Marta che Francesco, nella messa che celebra davanti alla gente di Oltretevere, dai monsignori ai netturbini, dispiega ogni mattina la linea del pontificato: «Tanti cristiani, tentati dallo spirito del mondo, pensano che seguire Gesù è buono perché si può far carriera», ha spiegato ieri, tornando sulla «tentazione» più insidiosa.

Seguire davvero Gesù significa percorrere «una strada di abbassamento» e «avere tante cose belle» ma «con persecuzione». Se invece «si segue Gesù come una proposta culturale, si usa questa strada per andare più in alto, per avere più potere», ha concluso: «E la storia della Chiesa è piena di questo, cominciando da alcuni imperatori e poi tanti governanti e tante persone, no? E anche alcuni - non voglio dire tanti ma alcuni - preti, alcuni vescovi, no? Alcuni dicono che sono tanti...».

 

MARIO MONTI E LA MOGLIE ELSA CON PAPA BERGOGLIO E BERTONE jpegIL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALI CARDINALE TARCISIO BERTONE suite santa marta PAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIO

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...