PERCHÉ IL SALOTTINO DEI POTERI MARCI DEL “CORRIERE”, CHE SPONSORIZZÒ L'OPERAZIONE NAPOLITANO-MONTI NEL 2011, ORA FA FUOCO CONTRO IL COLLE CON IL LIBRO DI FRIEDMAN (PUBBLICATO DA RCS LIBRI)?

Paolo Bracalini per "il Giornale"

La battaglia di (via) Solferino. Tutto sembra passato da lì: prima l'investitura a miglior premier possibile di Monti, prestigioso editorialista del Corriere della Sera; poi il coinvolgimento nel «Piano di crescita sostenibile per l'Italia» di Corrado Passera, ad di Intesa San Paolo azionista di Rcs-Corriere della sera (e futuro superministro di Monti); quindi gli endorsement di «senatori» del Corsera come Paolo Mieli («Monti lo sceglierebbero come premier anche i marziani e venusiani» disse nell'agosto 2011), Mieli che è presidente di Rcs Libri, cioè l'editore con cui Alan Friedman ha pubblicato il libro-scoop sulle manovre primaverili per sostituire Monti a Berlusconi.

E infine la lettera stizzita al Corriere del Capo dello Stato, il cui portavoce è Maurizio Caprara, giornalista, ça va sans dire, del Corriere. Inevitabile che lo scoop scateni domande dietrologiche: perché lo stesso salotto finanziario-editoriale che sponsorizzò l'operazione Napolitano-Monti nel 2011, ora ne attenta la credibilità svelandone retroscena inediti (o quasi, visto che De Benedetti lo aveva già detto, e già si parlava di un voluminoso «programma» scritto dall'ufficio Studi di Intesa San Paolo guidato da Gregorio De Felice)?

Certamente lo scoop ha accelerato il processo di decomposizione del governo Letta, e rafforzato la carta Renzi a Palazzo Chigi. Renziano doc, del resto, è Diego Della Valle, importante azionista di Rcs, ma certamente non anti-Colle, e tantomeno lo sono Elkann (Fiat) e Bazoli (Intesa San Paolo), influenti supporter di Letta. Dunque è arduo immaginare una mossa studiata a tavolino per indebolire l'asse Napolitano-Letta e accelerare un cambio, magari Prodi-Renzi.

Anche se qui i maligni evocano addirittura interessi Usa in una staffetta Napolitano-Prodi al Colle, come fa apertamente il senatore Ncd Formigoni: «Come mai c'è questa improvvisa mossa del Corriere della Sera schierato contro Napolitano usando un uomo degli Usa in Italia da anni come Friedman?», giornalista finanziario statunitense, già collaboratore del presidente Jimmy Carter.

Colpisce che Napolitano e Monti siano messi in imbarazzo dallo stesso giornale che ai primi di luglio 2011, nei giorni dei colloqui «segreti» con De Benedetti e Prodi, pubblica due articoli di Monti che sembrano un manifesto della sua prossima premiership. Titoli: «Troppo timidi per crescere» e «Quello che serve davvero al Paese» (sottinteso: un governo Monti).

Il quotidiano diretto da De Bortoli (che esce rafforzato dalla vicenda) ha comunque azionato estintori e preso le dovute precauzioni. Nel pezzo gemello sul Financial Times Alan Friedman è andato giù molto più pesante rispetto a quanto scritto sul Corriere, parlando di «seri dubbi costituzionali» rispetto alle manovre del Colle ed evocando «l'impeachment».

Poi, il giorno dopo, la teoria del «complotto» è stata smontata proprio dal Corriere, con due autorevoli firme «filo-Colle» come Massimo Franco e il quirinalista Marzio Breda. «La vera domanda da fare non è tanto sul Corriere, che aveva una notizia e l'ha data, ma sull'atteggiamento di Monti - spiega un decano del quotidiano di via Solferino -. Perché il senatore a vita Monti dice a un giornalista di aver avuto quei contatti con Napolitano, sapendo così di metterlo in difficoltà? Voleva vendicarsi di qualcosa? Forse si aspettava da Napolitano un appoggio, che poi non ha avuto, alla sua discesa in campo politica?».

In 24 ore, comunque, Monti dà una versione diversa: «Sono sempre stato una tomba per quello che riguarda le conversazioni con Napolitano nel 2011 - racconta ad Agorà - Al massimo ne avrò fatto cenno a mia moglie». Mentre in un nuova clip racconta dell'incoraggiamento ricevuto ad agosto 2012 da Angela Merkel (senza farne esplicitamente il nome).

«Mi disse: “ho sempre pensato che tu potessi essere il successore naturale di Napolitano, ma vedendo come governi mi sono convinta che sarebbe meglio che tu cercassi di essere ancora primo ministro, necessariamente per via elettorale”». Un altro tassello per la teoria del complotto internazionale pro Monti e anti Cav. Intanto, anche Prodi «ritratta»: «Parlai con Monti, ma non ci fu alcun riferimento al presidente Napolitano. Siamo proprio una gabbia di matti...». Tanti matti, che a volte parlano troppo.

 

Vianello Mucchetti DeBortoli DeBenedetti Bazoli Geronzi GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN de bortoliMario Monti e Silvio Berlusconi e prodi l medium PAOLO MIELI MICHELE SANTORO rn27 alan friedman egon furstenbergDIEGO DELLA VALLE E LILLI GRUBER A OTTO E MEZZOALAN FRIEDMANANGELA MERKEL CON IL MARITO JOACHIM SAUER

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)