fioramonti

PERCHÉ SI È DIMESSO FIORAMONTI, E PERCHÉ LA SUA USCITA PORTERÀ DEFEZIONI A SINISTRA E PURE A DESTRA - IL MINISTRO AVREBBE VOLUTO PIÙ SOLDI PER L'ISTRUZIONE, ANCHE LASCIANDO CHE L'IVA AUMENTASSE, CHE PER QUESTO GOVERNO SAREBBE STATO UN SUICIDIO, ESSENDO NATO SULLA PROMESSA DI BLOCCARE L'INCREMENTO  - ORA SI PARLA DI UN SUO GRUPPO ALLA CAMERA, E PER FARLO SERVONO ALMENO 20 DEPUTATI (SALVO ECCEZIONI): PER ROTONDI (FORZA ITALIA) STA RACCOGLIENDO ADESIONI ANCHE FUORI DAL M5S

 

 

Da www.corriere.it

 

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha dato le dimissioni con una lettera al premier Conte. Secondo le indiscrezioni nella lettera Fioramonti avrebbe spiegato che secondo lui bisognava rivedere l’IVA, anche lasciando l’aumento, per incassare i 2-3 miliardi che chiedeva per il suo ministero e che di fronte al blocco dell’aumento ha capito che non c’era volontà di fare maggiore gettito e dunque non ci sono più le condizioni per andare avanti. In serata fonti di Palazzo Chigi hanno confermato l’arrivo della lettera di dimissioni. L’uscita di scena del responsabile della scuola non è un fulmine a ciel sereno: nei giorni precedenti il Natale si erano rincorse ripetute voci su un possibile abbandono di Fioramonti.

 

 

luigi di maio lorenzo fioramonti

 

 

 Da www.agi.it

 

Lo aveva detto e l’ha fatto. Lorenzo Fioramonti è stato di parola. Il livello di risorse contenute nella Manovra per l’Istruzione non dovevano scendere sotto la soglia dei tre miliardi, "se no me ne vado". E così ha fatto, consegnando la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte, sembra già all’antivigilia di Natale. “Dopo una serie di esecutivi che hanno tagliato sull'istruzione, non mi posso accontentare di un governo che smette di prelevare soldi dal Miur. Bisogna investire e con forza", aveva detto il politico Cinquestelle a Repubblica il 5 novembre scorso, quando ancora la discussione sulla legge di Bilancio doveva entrare nel vivo.

 

"Questo governo con questa Finanziaria deve fare tante cose – aveva dichiarato nell’intervista - e io apprezzo lo sforzo: non far aumentare l'Iva, ridurre il cuneo fiscale, intervenire sulla sanità. Ma quella che io propongo è una questione centrale: ricerca, università, scuola. E il dibattito fin qui è stato insufficiente. Giorno e notte lo riproporrò e seguirò i lavori parlamentari, so che una Legge di bilancio ha un cammino lungo".

 

 

 

lorenzo fioramonti

Ancora: “Non possiamo continuare ad amministrare un Paese con la paura di perdere consenso, alla fine tutto questo si trasforma in paura del futuro. Stiamo vivendo un momento storico e abbiamo un'occasione irripetibile: un governo progressista può e deve sincronizzare l'Italia sull'orologio delle nazioni più progredite, che da anni hanno già fatto quello che io provo a proporre. A partire da un finanziamento importante, continuo e puntuale a ricerca, università e scuola".

 

Il suo era già allora un ultimatum al suo stesso governo: "O tre miliardi a scuola e università o mi dimetto – aveva poi confermato anche nei giorni successivi - so che cosa ho detto e so che sono un uomo di parola”. Del resto, quel tetto di tre miliardi lo aveva già fissato il giorno del giuramento del governo Conte II. Era il 5 settembre e la discussione sulla Finanziaria ancora ben lontana. Parlando a margine con i giornalisti, il neo ministro sembrava avere già le idee chiare.

 

Ma quei tre miliardi non sono arrivati. “Poteva andare meglio, certo, ma occorre dire che la Legge di Bilancio contiene anche risorse in più per il Miur. Non saranno quelle auspicate e mancheranno risorse ma nella situazione in cui questo governo è intervenuto con il rischio di aumento IVA, dobbiamo dire che sono stati fatti passi in avanti”, aveva  dichiarato tre giorni fa Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera.

 

alfonso bonafede lorenzo fioramonti

“Il fondo per la contrattazione collettiva – ha spiegato sul sito di Italia Viva e poi in un post su Facebook – è stato aumentato portandolo a 1.750 milioni per il 2020 e 3.375 milioni per il 2021. E si tratta di risorse utili anche per il comparto Miur. È stato creato il fondo per costruire o ristrutturare asili nido e scuole dell’infanzia per un totale di 2,3 miliardi: 100 milioni all’anno fino al 2023 e 200 milioni all’anno fino al 2034".

 

 

 

"Inoltre - ha proseguito Toccafondi - è stato finanziato con 30 milioni annui dal 2020 il fondo da destinare all’aumento della retribuzione dei dirigenti scolastici e aumentato di 12,5 milioni quello destinato alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Sono stati recuperati 11 milioni in più per la formazione dei docenti, si è incrementato il fondo borse studio universitario e si sono aumentate le risorse per l’ammissione di medici alle scuole di specializzazione".

lorenzo fioramonti 6

 

"Il sistema duale è stato rifinanziato con 46 milioni di euro per formazione e istruzione. Per quanto concerne gli stanziamenti, lo stato di previsione del Miur del 2020, rispetto alla legge di bilancio 2019 registra un aumento di 536,8 milioni”, ha proseguito Toccafondi. “Potevamo fare molto di più e nei prossimi anni dobbiamo fare molto di più, in particolare nei settori Università e Ricerca. Ma occorre dire che con le risorse disponibili e nella situazione economica trovata, si è fatto molto”, aveva concluso Toccafondi.

 

Non abbastanza per il ministro, che ha mantenuto la parola e si è dimesso. Voci di Palazzo lo danno deciso a formare un gruppo suo, che comunque non farà mancare il sostegno al governo.

LORENZO FIORAMONTI DINO GIARRUSSOLORENZO FIORAMONTI GIUSEPPE CONTElorenzo fioramonti elena bonetti

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…