conte di maio zingaretti

POLITO METTE IL DITO SULLA PIAGA – ‘’COME PUÒ IL PD CHE HA MANDATO GENTILONI E SASSOLI A BRUXELLES RESPINGERE IL MES? COME PUÒ IL PARTITO CHE MANDAVA I PARLAMENTARI A BORDO DELLE NAVI SEQUESTRATE DA SALVINI TENERSI ANCORA DOPO UN ANNO I DECRETI SALVINI? E COME PUÒ IL PDA CHE PRIVATIZZÒ LE AUTOSTRADE RIDARLE ORA ALLO STATO? - SE OGGI SI VOTASSE SUL MES E SUI DECRETI SICUREZZA, LEGA E M5S TORNEREBBERO INSIEME - I 5STELLE HANNO CAMBIATO ALLEATI MA NON CULTURA POLITICA. CON UN'AGGRAVANTE: PRIMA AVEVANO UN CAPO POLITICO, ORA SONO UNA FORZA POLITICA ACEFALA’’

Antonio Polito per il “Corriere della Sera”

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Non risulta che durante gli Stati generali il presidente Conte abbia messo al centro delle sue pur amplissime consultazioni la domanda: che dobbiamo fare del Mes? Singolare, no? Il dilemma più controverso sul futuro dell'Italia non pare essere stato oggetto di riflessione nella Villa in cui il premier si riprometteva di «reinventare il Paese» (parole sue, anzi di Baricco). Meno che mai lo è stato nella sede anche più appropriata del Parlamento, che anzi Conte ha finora accuratamente evitato. 

 

VIGNETTA ALTAN - CONTE E I SOLDI DALL EUROPA

La ragione è molto semplice: sul Mes Conte non ha la maggioranza. O meglio, ne ha un'altra. Quella di prima. La maggioranza giallo-verde. Se oggi si votasse alle Camere sul meccanismo europeo, che ci consentirebbe di avere prestiti fino a 36 miliardi con interessi quasi pari allo zero per finanziare la Sanità pubblica, vincerebbero i contrari. Lega e Cinquestelle tornerebbero insieme, come ai vecchi tempi.

 

Lo stesso vale per i decreti sicurezza. Varati quando Salvini stava al Viminale, la loro revisione era nei programmi politici della nuova maggioranza e in parte anche nelle raccomandazioni del capo dello Stato, per motivi costituzionali. Ma non si procede. Perché i Cinquestelle, anche su questo, sono quelli di prima: quei decreti li hanno votati. E lo stesso vale per la ormai annosa questione della concezione autostradale.

conte di maio

 

I pentastellati sono prigionieri del passato. Hanno cambiato alleati ma non cultura politica. Che è sempre la stessa: rispetto all'Europa, all'immigrazione, alle grandi infrastrutture, al rapporto con il mercato. Con un'aggravante: prima avevano un capo politico che poteva «forzare» il Movimento attraverso passaggi stretti ma necessari: con Di Maio digerirono la Tav.

 

conte di maio franceschini

Ora sono una forza politica acefala, governata da una logica di veti reciproci che le rende impossibile adeguare i principi non negoziabili alle esigenze del governo. Per questo il Movimento ha finito per delegare in toto la governabilità a Conte; con il patto implicito che il premier ne eviti la spaccatura o almeno la procrastini. Il paradosso è che il partito di maggioranza relativa, nato come forza di protesta, non può più rischiare di perdere il governo ma non può neanche rischiare di governare.

DI MAIO SALVINI CONTE

 

Dal che deriva la domanda fatale per l'altro partner della maggioranza giallo-rossa: che ci faccio io qui? Il Pd, trascinato a viva forza dal transfuga Renzi al governo con i Cinquestelle, ha finito con il trovarcisi a suo agio. Prima di tutto perché ha ripreso una centralità che sembrava finita per sempre di fronte alla esplosione elettorale dei «due populismi».

 

E poi perché un partito di amministratori in provincia ha bisogno quasi naturalmente di essere un partito di ministri e sottosegretari nella capitale. Ma Zingaretti sa che non può essere a ogni prezzo.

 

grillo di maio

Come può la forza politica che ha preso Gualtieri da Bruxelles per fare il ministro del Tesoro e ha mandato Gentiloni a Bruxelles a fare il commissario, respingere il Mes, accettando la logica anti-europea che sottintende e giustifica il «gran rifiuto»?

 

Come può il partito che mandava i parlamentari a bordo delle navi sequestrate da Salvini tenersi ancora dopo un anno i decreti Salvini? E come può il centrosinistra che privatizzò le autostrade ridarle ora allo Stato?

grillo casaleggio di maio gunter pauli virginia saba

 

Ecco perché ieri ha cominciato, con la sua lettera al Corriere , a dire a Conte ciò che Conte non può dire: il Mes ci serve. Si obietterà: ma la vera ragione di questo «connubio» tra giallo e rosso era scegliere il prossimo presidente della Repubblica. Movente e obiettivo del resto dichiarati.

 

Però, se davvero i Cinquestelle sono rimasti quelli di prima, e se per giunta sono privi di una leadership, e se sono spaccati come sono, e se perdono pezzi quasi ogni giorno al Senato, può il Pd fidarsi di loro al momento delle votazioni a scrutinio segreto per eleggere il capo dello Stato?

gualtieri conte patuanelli

 

Per più di quarant' anni l'Italia è stata una democrazia bloccata, ma governata, perché il partito di maggioranza solo al governo poteva stare. In questa legislatura l'Italia è tornata a essere una democrazia bloccata, ma rischia di essere sempre meno governata. E pensare che la chiamarono Terza Repubblica.

luigi di maio virginia sabaLUIGI DI MAIO MATTEO SALVINImatteo salvini vladimir putin luigi di maio matteo salvini luigi di maioalfonso bonafede luigi di maio

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO