PRENDI I SOLDI E SCAPPA! - PRIMA CHE LA NAVE AFFONDI, LA GIUNTA DIMISSIONARIA DI FORMINCHIONI APPROVA IN SOLE 48 ORE 189 DELIBERE - NOMINE, APPALTI, VENDITE IMMOBILIARI E PIANI URBANISTICI, PER UN TOTALE DI DECINE DI MILIONI DI EURO DI SPESA - MA CHI POTEVANO ESSERE I DESTINATARI DI TANTO BEN DI DIO? SEMPRE LORO! CL E LA COMPAGNIA DELLE OPERE, CHE IL FORMIGA, SENZA PUDORE, HA RIMPINZATO PRIMA DI ANDARSENE…

Michele Sasso per "l'Espresso"

La fine del regno di Roberto Formigoni si chiude con oltre 40 milioni di euro di finanziamenti molto disinvolti. Messi nero su bianco dalla Regione Lombardia nelle ultime decisioni firmate al fotofinish dalla squadra del governatore, dopo l'arresto dell'assessore Pdl Domenico Zambetti e il diktat del segretario leghista Roberto Maroni per sciogliere il parlamentino lombardo. «La Giunta ha lavorato giorno e notte per approvare provvedimenti essenziali che non potevano stare fermi quattro mesi», ha spiegato Formigoni nell'ultimo consiglio di venerdì 26 ottobre, prima del rompete le righe.

Ma i saluti finali al Pirellone sono diventati un assalto alla diligenza dei favori: 189 delibere in sole 48 ore. Un record e una valanga di nomine, vendite immobiliari, piani urbanistici, milioni di euro di incentivi e appalti che non potevano aspettare. Un tour de force che tra le pieghe dei provvedimenti e della normale amministrazione ha portato a favori, regali e buonuscite per decine di milioni di euro, secondo la ricostruzione de "l'Espresso".

In cima alla lista ancora una volta la rete Cielle-Compagnia delle opere: nonostante la bufera giudiziaria e i guai che sono costati l'accusa di corruzione per Formigoni (la Procura di Milano ha stimato utilità per un valore di circa 7,8 milioni di euro in relazione a 15 delibere con cui sono stati stanziati rimborsi di circa 200 milioni per la Fondazione Maugeri) gli amici non si dimenticano.

Così anche quest'anno la mostra mercato "Artigiano in fiera", che nel polo fieristico alle porte di Milano attira quasi 3 milioni di visitatori nella prima settimana di dicembre, avrà la presenza dello stand della Regione Lombardia: 100 mila euro che finiranno nelle casse della Gefi, dell'amico ciellino Antonio Intiglietta, fondatore, presidente e amministratore delegato di Gefi-Gestione Fiere, ente di servizi promosso dalla Compagnia delle opere.

Sempre nel solco Compagnia delle opere, 48.400 euro del budget regionale per la comunicazione andranno all'appuntamento annuale "Matching", un evento della Cdo per sviluppare relazioni di business. E cosa c'entra il Pirellone? «Rappresenta il contesto ideale per diffondere presso un target mirato conoscenze specifiche sulle iniziative promosse da Regione Lombardia a favore delle imprese», si legge nella delibera.

Al Matching sarà presente anche l'azienda ospedaliera San Gerardo di Monza, saldamente in mano al ciellino Francesco Beretta che viene tirato in ballo nell'inchiesta sui fondi neri della Maugeri come ex direttore generale dell'assessorato alla Sanità del Pirellone. Fu lui, secondo la testimonianza dell'ex direttore della Maugeri Costantino Passerino, a consigliare di incontrare il suo collaboratore Cova per aprire una via di finanziamento ai due faccendieri Daccò e Simone.

Tutti ciellini e tutti amici personali del presidente che non si è dimenticato dell'ospedale brianzolo: per non interrompere i lavori di ampliamento e ristrutturazione vengono "sbloccati" con un provvedimento ad hoc quasi 34 milioni di euro del bilancio regionale 2012. Ma è solo una fetta della torta da 207 milioni per la ristrutturazione e la successiva gestione del presidio sanitario, un affare gestito interamente da un'altra creatura formigoniana: Infrastrutture Lombarde.

La spa controllata dalla regione (Formigoni è presidente del consiglio di sorveglianza) è nata per la valorizzazione del patrimonio regionale, la gestione dell'edilizia sanitaria e la costruzione delle autostrade Pedemontana, BreBeMi e Tangenziale Est esterna di Milano. Ora è la stazione appaltante per la ristrutturazione della Villa Reale di Monza, che accolse i deliranti ministeri del Nord voluti dalla Lega: oltre 20 milioni solo per la prima tranche. Ma non sono sufficienti, così la giunta è corsa ai ripari finanziando nella seduta last minute del 26 ottobre altri 2 milioni a favore di Infrastrutture Lombarde per le varianti «derivanti da cause e/o rinvenimenti imprevisti ed imprevedibili».

Non serve altro per far votare all'unanimità la giunta insediata qualche giorno prima. Nessun ripensamento e nessuna obiezione. Come nessun dubbio per continuare le politiche a tutela della maternità: un milione per il fondo Nasko. Partito nel 2010 con una dote da 5 milioni funziona così: vengono dati 250 euro per 18 mesi a donne in precarie condizioni economiche che decidono di non interrompere la gravidanza. A gestirlo sono i centri di aiuto alla vita, associazioni di ispirazione cattolica che combattono la legge sull'aborto e hanno in statuto la tutela della vita sin dal suo concepimento.

Ma non c'è solo la sanità tra i chiodi fissi del governatore celeste. In 17 anni di governo ha puntato molto sulla comunicazione e sulla valorizzazione delle bellezze locali: per continuare su questa linea occorre insistere su una campagna che rafforza il brand "Lombardia". Per farlo ecco il progetto "Sei in Lombardia": cartelloni che ti ricordano in quale regione stai viaggiando grazie alla pubblicità nelle autostrade, stazioni ferroviarie, aeroporti, valichi di frontiera e "località significative dal punto di vista turistico". Per non interrompere la campagna di affissioni la società Clear Channel Jolly Pubblicità ha chiesto il 18 ottobre di continuare con 11 cartelloni presenti sulle tratte lombarde delle autostrade per una spesa pari a 363 mila euro.

Ma non è tutto: al nuovo assessore al Turismo, che entrerà in carica dopo le elezioni, bisognerà spiegare che Formigoni & company hanno deciso di stanziare 643 mila euro per promuovere le destinazioni turistiche regionali per l'anno 2013. Uno sconfinamento e una decisione che vincola alla partecipazione di manifestazioni nazionali e internazionali ("Vinitaly" a Verona, "Skipass" a Modena ma anche "Salon de vacances" di Bruxelles e "World travel market" di Londra) fino a novembre dell'anno prossimo.

Il gran finale della giunta "tecnica lombarda" ha anche risvolti paradossali o addirittura comici. Con 15 indagati su 80 membri nel consiglio regionale, tre politici del Pdl arrestati nell'ultimo anno e l'ombra della 'ndrangheta per avere un pacchetto di voti sicuri alle ultime elezioni, ecco la delibera intitolata "Interventi a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudizia e delle loro famiglie". Stanziati 3 milioni e 200 mila euro che finiranno alle Asl per progetti di inserimento lavorativo, tutela dei diritti delle persone e miglioramento delle condizioni socio-ambientali dei detenuti, in carcere o ai domiciliari.

Un nobile intento, di cui beneficeranno anche alcuni ex assessori e i due compagni di vacanze del governatore che da mesi si ritrovano agli arresti, Antonio Simone e Piero Daccò.

 

ROBERTO FORMIGONI E ZAMBETTI ROBERTO FORMIGONI DOMENICO ZAMBETTIROBERTO MARONI FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI DACCO' - FORMIGONIPIRELLONE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...