elisabetta trenta luca palamara

PRIMAVALLE DI LACRIME - I PARTITI DISERTANO LE SUPPLETIVE NEL COLLEGIO ROMANO LASCIATO LIBERO DALLA GRILLINA EMANUELA DEL RE: AL MOMENTO SONO CANDIDATI SOLO LUCA PALAMARA E L’EX MINISTRO ELISABETTA TRENTA, DA SOLI E SENZA SOSTEGNO DEI PARTITI - IL CENTRODESTRA SI SMARCA DALL’EX MAGISTRATO, MA SALVINI FA IL VAGO: NON È CHE SOTTO SOTTO TIFA PER LUI?

 

VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA

1 - PALAMARA IN LIZZA A ROMA APRE IL NUOVO FRONTE CHE AGITA IL CENTRODESTRA

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Alla fine è dovuto intervenire Matteo Salvini per fermare quella che era diventata un'altra guerra di sospetti e colpi bassi nel centrodestra: Luca Palamara non sarà il candidato del centrodestra alle elezioni suppletive di Roma del 3 e 4 ottobre nel collegio di Montemario-Primavalle.

 

luca palamara foto di bacco (10)

«Il centrodestra avrà un suo candidato. Ma Palamara sta dimostrando coraggio, denunciando la vergogna delle correnti e delle spartizioni in magistratura», ha detto il leader della Lega dopo giorni in cui si sono rincorse le voci di un possibile sostegno alla candidatura dell'ex pm almeno da parte del suo partito, in forma ufficiale o - temono i più «maliziosi» - surrettizia.

 

alessandro sallusti matteo salvini versiliana 3

Un'ipotesi nata dopo le dichiarazioni del coordinatore della Lega di Roma, Alfredo Maria Becchetti, che subito dopo l'annuncio di Palamara aveva aperto a un possibile sostegno alla candidatura finora sostenuta dai Radicali ma con una lista indipendente dell'ex presidente dell'Anm, che ha provocato un terremoto con le sue dichiarazioni e con un libro scritto con Alessandro Sallusti e che è stato rimosso dal Csm dall'ordine giudiziario per illeciti disciplinari «di elevatissima gravità».

 

PASQUALE CALZETTA 1

Palamara, difeso da Salvini anche nell'ambito della sua campagna referendaria sulla giustizia, non si sbilancia: «Chiedete a lui se vorrà sostenermi, io spero nel voto di tutti, destra e sinistra. Cerco di rivolgermi a chi mi ferma per strada, con mia sorpresa, e mi dice "racconta perché i processi durano così tanto, perché sono stato carcerato ingiustamente".

 

Voglio sposare le istanze del territorio, della mia città, della città in cui sono cresciuto. Mi sento di poterlo fare partendo dal basso questa volta».

VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA

 

Il no secco ad un appoggio però è arrivato subito dai due partiti che si contendono la candidatura alle suppletive, Forza Italia e Fratelli d'Italia. I primi lo hanno fatto subito brutalmente con Maurizio Gasparri, che oggi addolcisce i toni: «Capisco che si è pentito, ma quando io nel 2008 accusavo il Csm di essere "una cloaca", lui come tutti mi attaccò violentemente... Ora va bene ripensarci, ma non è il nostro candidato...».

 

elisabetta trenta 3

È stato Antonio Tajani a spiegare che gli azzurri hanno un altro nome in testa: «Probabilmente il candidato sarà di FI, lo rivendichiamo per quel collegio. E il migliore a nostro avviso è Pasquale Calzetta, che nel 2018 ha perso per pochissimi voti». Peccato però che FdI non sia così disponibile a lasciare la corsa nel collegio agli alleati: è vero, spiegano, che la regola è sempre stata che le candidature degli uscenti, anche sconfitti, si riconfermano, o comunque si lascia al partito che le aveva espresse la scelta di chi presentare (così è stato per le amministrative quasi ovunque), ma dopo la rottura sul cda Rai e la non ricandidatura del membro di FdI tutto è cambiato.

In più, fanno i calcoli nel partito della Meloni, oggi FI può contare a Roma su un 4-5%, FdI sul 23%. Insomma «lavoriamo a un centrodestra unito - dicono dal partito - ma le scelte devono avere un senso...».

ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA

 

In questo scenario le mosse di Salvini sono state viste come un modo per mettere un cuneo. E se il suo tenersi vago significasse un appoggio sottobanco a Palamara, magari per fare uno sgambetto agli alleati? Il timore c'è, nonostante le parole di Salvini. E sempre di più è chiaro che servirà un vertice fra i leader per decidere strategie future e anche chi presentare a Roma, dove manca ancora anche il candidato del centrosinistra, che dovrà decidere se presentarne uno unitario di Pd, Leu e M5S o andare ciascuno per la propria strada.

 

2 - SUPPLETIVE PARTITI IN FUGA IL RISCHIO DEL VOTO-FARSA

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

Per ora, sono elezioni farsa. Perché sono in corsa per il collegio di Primavalle, nelle elezioni suppletive per la Camera, soltanto l'ex pm Luca Palamara, in un ego-show, con lista propria e appoggio dei radicali, e l'ex ministra pentastellata Elisabetta Trenta già a suo tempo con il Ccd che stavolta indossa addirittura la casacca dell'Italia dei Valori (la lista di chiama «Noi, nuovi orizzonti per l'Italia») che fu dipietrista e raccoglie ormai un po' di reduci del passato di un'illusione chiamata grillismo e qualche altro spezzone vintage.

 

luca palamara picconato da cossiga nel 2008

Anzi, no: non sono loro gli unici candidati visto che, nel ritorno al futuro, ha annunciato la sua possibile corsa Valentina Valenti, candidata per la Democrazia cristiana guidata da Nino Luciani (che a occhio non è Moro né De Mita).

 

E gli altri? Il fugone al momento. Non hanno candidati né Pd né M5S - che non possono allearsi vista la simultanea guerra elettorale Raggi-Gualtieri per il Campidoglio e si vota negli stessi giorni: 3 e 4 ottobre - anche se gli stellati in questa circoscrizione hanno sempre spopolato.

 

elisabetta trenta e giuseppe conte

O almeno: nel 2016 M5S raggiunse percentuali bulgare ma già due anni dopo, alle politiche del 2018, la grillina Del Re - diventata rappresentante Ue per il Shael - fu eletta per il rotto della cuffia, battendo di soli 1000 voti il candidato del centrodestra Pasquale Calzetta, e oggi potrebbe essere ricandidato proprio lui se non fosse che Lega, FdI e Forza Itali sono divisi nonostante la loro vittoria sia quasi arci-sicura.

 

Il fugone da Primavalle. E a Primavalle la prendono così a proposito del duo Palamara-Trenta: «Che cosa abbiamo fatto per meritarci questo?». Forse avrebbero preferito la candidatura di Conte che lui evita non volendo rischiare la fine immediata dell'inizio della sua carriera da leader?

 

luca palamara foto di bacco (2)

Renzi coglie la paura dell'avversario e infatti anche in queste ore cerca di snidarlo: «Se è tanto popolare, perché non si candida a Primavalle?». No, niente Primavalle perché nessuno vuole immolarsi a una sconfitta sicura - per i rossogialli - mentre nel centrodestra tutti a sospettare di Salvini - «Di nascosto aiuterà Palamara» - e lui che nega: «Avremo un candidato unitario, non Palamara». Parole o verità? E riuscirà Conte a passare la patata bollente al Dibba - «A Primavalle tu puoi vincere» - che ha capito al volo l'inghippo e a candidarsi non ci pensa proprio?

 

ER GUFO E CALIFANO

emanuela del re 2

E pensare che questa zona snobbata dalla politica ha un gran rilancio nel cinema perché qui si svolge - a Bastogi, cioè a due passi e il set è stato Primavalle - Come un gatto in tangenziale di cui sta uscendo il capitolo due.

 

Non solo per questo ma per tanto altro Primavalle, bisognosa e disillusa, andrebbe considerata di più. Questo quartiere è stato tra le prime borgate fasciste di Roma e si estende tra piazza Capocelata e piazza Clemente XI (ma per tutti piazza Mario Salvi, detto Er Gufo, ucciso dalla polizia negli anni 70).

 

E adesso i 5 stelle? «Chi?», ironizzano quelli di qui: «Non li abbiamo mai visti e non esistono più». Ma con la candidatura della Raggi alle Comunali potrebbero resuscitare. Le storie del quartiere sono, spesso, storie di sangue. Violenza politica e cronaca nera. Anche i non romani ricordano il tremendo rogo di Primavalle che uccise nel 73 una famiglia di missini. Ma quello è il passato.

FRANCO CALIFANO

 

Così come quando Franco Califano cantando di Primavalle - dove aveva vissuto e fu anche presidente della squadra di calcio, Tanas Primavalle - cantò un inno contro l'eroina, intitolato «Occupate le palestre», per sostenere i giovani tossicodipendenti che alla fine degli anni 80 occuparono un centro sportivo per disintossicarsi. «Cuori grandi di Primavalle vi aspetta una vita fatta a spicchi di stelle / i valori delle cose sono fuori da ogni dose». No, non merita il trattamento politico che sta avendo questo spicchio di cuore di Roma.

emanuela del re giuseppe conteluca palamara misura la temperatura foto di baccoelisabetta trenta 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…