roma rifiuti

QUA E’ TUTTA UNA MONNEZZA! - IN UN COMUNE SU TRE, DA MILANO A NAPOLI, È STATO APPLICATO PER ERRORE UN MECCANISMO CHE HA RINCARATO LE TARIFFE SUI RIFIUTI - RISULTATO? MOLTE FAMIGLIE HANNO PAGATO IL DOPPIO PER L'IMMONDIZIA

Sandro Iacometti per Libero Quotidiano

 

TASSE

Non bastavano le trappole della burocrazia, le persecuzioni esattoriali, la pressione fiscale da Paese scandinavo (con servizi da terzo mondo). Oltre a tassare e tartassare ogni piccolo tassello della nostra esistenza, come previsto dalle norme di legge, ora si scopre che la Pubblica amministrazione sui balzelli ci fa pure la cresta. Errori, sviste, malafede? Difficile dirlo. Ma la sostanza cambia poco.

 

In circa un comune su tre l' imposta sui rifiuti è sballata, calcolata in maniera illegittima con importi che possono arrivare fino al doppio del dovuto. Che nella diabolica Tari ci fosse qualcosa di storto lo sospettano da tempo praticamente tutti. Il balzello (l' unico sempre esentato dal blocco degli aumenti del fisco locale) nel corso degli ultimi anni ha cambiato nome e metodo di calcolo più volte di un partito politico. Dalla Tia del 1993 si è passati alla Tarsu del 1994.

 

Poi, passando per la Tares del 2012, si è finalmente arrivati alla Tari (che per un periodo, in abbinata con l' Imu, si è pure chiamata Trise), in vigore dal 2014. Ad ogni nuovo acronimo il governo, tanto per non confondere ulteriormente i contribuenti, ha anche ritoccato le modalità per arrivare alla cifra che troviamo in bolletta. Con lo sguardo sempre rivolto alla «semplificazione».

 

TASSE

Basti pensare, ad esempio, che per calcolare la base imponibile della Tari deve essere presa in considerazione la sola superficie calpestabile dello stabile o dell' unità locale al netto dei muri interni, dei pilastri e dei muri perimetrali e non tenendo conto dei locali con altezza inferiore a 1,5 metri. Facile, no?

 

Il risultato è che nessuno conosce con esattezza qual è il metodo attuale. Né i cittadini che devono pagare né, ed ecco il paradosso, gli enti locali che devono esigere. Di qui la lotteria delle bollette impazzite in un terzo dei comuni italiani. L' ingarbuglio in cui sono rimasti impigliati i tecnici delle amministrazioni locali riguarda la quota variabile che è legata al numero degli abitanti della casa e si aggiunge alla quota fissa, che è quella ricavata dall' astruso calcolo della superficie calpestabile.

 

RACCOLTA RIFIUTI

Alcuni comuni hanno applicato la quota variabile una sola volta ad abitazione, altri l' hanno invece moltiplicata per il numero di pertinenze. Vale a dire che se avete un box, una cantina o o una soffitta per il fisco locale il vostro appartamento si trasforma d' incanto in una caserma, con decine di residenti. E la bolletta sale. Peccato che la pratica non sia legittima.

 

A rivelarlo è stato qualche giorno fa il sottosegretario all' Economia, Pier Paolo Baretta, rispondendo ad una interrogazione parlamentare del deputato grillino Giuseppe L' Abbate basata su un' inchiesta del Sole 24 Ore. Il bello è che per saperlo non bastava guardarsi la legge che ha istituito la Tari, dove non c' è traccia della questione. La corretta applicazione del balzello sarebbe incredibilmente contenuta nell' allegato al Dpr 158 del 1999 e in un Prototipo di Regolamento per l' istituzione e l' applicazione della Tares predisposto dal dipartimento delle Finanze nel 2013.

 

gabbiani sui rifiuti

A cadere nell' errore non sono stati solo piccoli paesini di provincia, magari meno provvisti di alte professionalità tecniche, ma grandi centri urbani, tra cui Milano, Genova, Napoli, Catanzaro, Cagliari ed Ancona. Il che significa che ora ballano nei bilanci comunali diverse centinaia di milioni di gettito. Già, perché dopo l' interpretazione corretta del ministro dell' Economia il contribuente può anche correre ai ripari.

 

Chi ha poca dimestichezza con le bollette può rivolgersi agli sportelli SOS Tari aperti dalle sedi territoriali del Movimento difesa del cittadino. Per essere aiutati basta inviare una mail e l' associazione si occuperà di fare le relative verifiche ed eventualmente chiedere il rimborso. In alternativa, si può provare a verificare autonomamente la propria posizione, esaminando il dettaglio delle somme, dove dovrebbero essere indicati le unità immobiliari, la superficie tassata, il numero di occupanti e le quote fissa e variabile.

 

BOLLETTE

Se risulta una imposizione anche per le pertinenze bisogna rivolgersi direttamente al comune per chiedere la restituzione di quanto indebitamente pagato o una compensazione sulle bollette future. Operazione che va, però, fatta entro cinque anni dal giorno del versamento. Dopo tale termine, in base alla legge 296/2006, il contribuente decade dal diritto. In caso di rifiuto (espresso o tacito) da parte della pubblica amministrazione si può fare ricorso.

 

Per il futuro c' è chi, come Utilitalia (la Federazione delle aziende che si occupano di ambiente, acqua e energia), invoca «l' attivazione di una regolazione indipendente, capace di tutelare i cittadini». È necessario, ha spiegato il presidente Giovanni Valotti, «definire un sistema tariffario certo che minimizzi i costi finali a carico degli utenti».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...