bossi salvini

QUALCUNO NELLA LEGA CE L'HA ANCORA DURO: BOSSI! - IL SENATUR SI FA INTERPRETE DEL CORPACCIONE LEGHISTA E STOPPA SALVINI CHE VUOLE LA FUSIONE CON FORZA ITALIA: “QUESTE OPERAZONI TOLGONO L'IDENTITÀ AI SINGOLI PARTITI”. E QUALCUNO RICORDA LA SUA FRASE: “IN POLITICA 2 PIÙ 2 SPESSO FA ZERO” – I SUOI DUBBI, COME QUELLI DEI GRUPPI PARLAMENTARI DEL CARROCCIO, SONO GLI STESSI DI UN PEZZO DI FORZA ITALIA (GELMINI E CARFAGNA IN TESTA)

Adalberto Signore per "il Giornale"

 

UMBERTO BOSSI

Ha scelto consapevolmente di non entrare nel dibattito, tanto che non si sbilancia neanche se viene sollecitato direttamente sul punto. Così anche domenica scorsa, quando è andato in quel di Pecorara, frazione dell' Alta Val Tidone, in provincia di Piacenza, a far visita all' amico Ginetto Albertini per due chiacchiere, un caffè e qualche sigaro. Gli hanno chiesto cosa ne pensasse del progetto di federazione del centrodestra e lui, banalmente, ha cambiato discorso quasi facendo finta di non capire. Non una, ma ben due volte. Per non aprire fronti con Matteo Salvini. Perché sa bene che il tema in Lega - soprattutto nella base lombarda - è esplosivo.

 

Perché diversi parlamentari - sia deputati che senatori - gli hanno chiesto di intervenire per provare a mettere un freno a una convergenza che non è affatto vista di buon occhio. Salvini avrà certamente le sue buone ragioni - politiche e di prospettiva - ma è evidente che nel partito, almeno per ora, non le hanno ancora ben comprese.

UMBERTO BOSSI

 

Così, chi ha sentito Bossi o gli ha fatto recapitare messaggi - preoccupato dalle lamentele dei militanti che nel fine settimana si sono precipitati a chiedere lumi agli eletti che sul territorio presidiavano i gazebo #Mangiacomeparli (a difesa dell' agricoltura made in Italy) - non usa mezze misure. È successo al Nord, ma pure nelle Marche e in Toscana. «La nostra gente, quella che ha iniziato a votarci ai tempi della Lega Lombarda e della Liga Veneta, non ci capisce...», spiega un senatore lombardo. E fanno fatica gli stessi parlamentari del Carroccio.

 

matteo salvini umberto bossi

Le chat interne di Camera e Senato tacciono, perché nessuno se la sente di dissentire in pubblico. Ma ieri a Roma è stato un capannello continuo: nei corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama, in aula alla Camera durante il voto di fiducia al decreto riaperture, a ora di pranzo nei ristoranti del centro storico. Tutti scettici sul progetto di federazione, tutti critici per non essere stati neanche sondati sul tema. Non una riunione su una questione così delicata, neanche una comunicazione. «E pensare che parliamo di un passaggio politico che, se davvero andasse in porto, non potrebbe non essere tema di un confronto approfondito», spiega un deputato della Lega. «Ma non di un semplice Consiglio federale, perché per una svolta simile serve un congresso», rilancia più di un parlamentare. Tutti, rigorosamente off record. Forse per evitare di essere tacciati di dissenso, probabilmente gli stessi che chiedono a Bossi di dire la sua.

matteo salvini umberto bossi

 

umberto bossi

Posizione nota, quella del Senatùr. Convinto, racconta un leghista di lungo corso che ha avuto occasione di sentirlo nell' ultima settimana, che operazioni come queste «tolgano l' identità ai singoli partiti». E l' identità, per un pezzo consistente di base nordista del Carroccio, è decisiva. Ecco perché in molti fanno risuonare uno dei vecchi adagi di Bossi, le parole con cui nel 2007 - in un intervento al Parlamento della Padania di Vicenza - chiosò la fusione tra Pds e Margherita che diede allora vita al Pd: «A volte in politica due più due non fa quattro, ma fa zero».

salvini al congresso della lega

 

Il fondatore, giurano, continua a pensarla così.

E i suoi dubbi, come quelli di buona parte dei gruppi parlamentari del Carroccio, sono gli stessi che in questi giorni hanno mandato in agitazione un pezzo consistente di Forza Italia. Esponenti di spicco - come le ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna - non hanno esitato a manifestare pubblicamente perplessità sull' idea di una fusione o di una federazione con la Lega. Malumori che nel Carroccio, almeno per ora, sono rimasti saldamente sottotraccia.

matteo salvini e umberto bossi al congresso della lega LA CANOTTIERA DI BOSSI E I BOXER DI SALVINIbossi

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT