vito petrocelli russia bandiera

"NON MI DIMETTO". L’EX GRILLINO FILORUSSO PETROCELLI S'INCOLLA ALLA POLTRONA - IL SENATORE, CACCIATO DA CONTE DAL M5S PER IL SUO TWEET FILORUSSO, NON INTENDE LASCIARE IL RUOLO DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ESTERI DI PALAZZO MADAMA - "LA RIMOZIONE FORZATA DALLA MIA CARICA SAREBBE UN SEGNALE TREMENDO PER LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE DI QUESTO PAESE. RAPPRESENTO GLI ITALIANI, NON I PARTITI..."

Francesco Curridori per ilgiornale.it

 

vito petrocelli 7

"La rimozione forzata dalla mia carica sarebbe un segnale tremendo per la democrazia parlamentare di questo paese". Vito Petrocelli, sentito dall'Agi, commenta così la possibilità di dover lasciare la poltrona di presidente della Commissione Esteri del Senato.

 

Domani, infatti, la giunta per il regolamento di Palazzo Madama si dovrebbe riunire domani alle 16 per valutare la richiesta dei senatori di maggioranza della Commissione di estrometterlo dalla presidenza. Petrocelli, ormai noto per le sue posizioni filo-Putin, critica nuovamente "questo governo interventista" e sottolinea come alcuni "sondaggi inequivocabili" dimostrino che "la stragrande maggioranza degli italiani non voglia l'invio delle armi all'Ucraina". Ma non solo.

vito petrocelli 6

 

Gli italiani non vogliono neppure "considerare la Russia come un nemico" e tantomeno desiderano "una guerra apocalittica". Petrocelli, dunque, ribadisce: "Non mi dimetto perchè sento di rappresentare la nostra Costituzione, la volontà della maggioranza degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento e perchè onorerò fino all'ultimo giorno gli impegni per la pace e il dialogo internazionale".

 

Impegni che l'ormai ex grillino dice di aver preso con gli elettori sin dal 2018, quando è stato eletto tra le fila del M5S. Petrocelli non solo si incolla alla sedia, ma promette di fare di tutto, in qualità di presidente della Commissione affari esteri, affinché "il governo venga a riferire in Parlamento su quali armi sta inviando in Ucraina e su che tipo di impegno militare ha già intrapreso il nostro paese".

vito petrocelli 5

 

 

Una soluzione al rebus Petrocelli

Petrocelli, infine, non si pente assolutamente per il tweet scritto in occasione della festa della Liberazione, parola che lui ha scritto con la Z maiuscola, con un chiaro richiamo alla zeta delle truppe russe che stanno invadendo l'Ucraina. "Ho profondo rispetto del 25 aprile, una data che ha segnato tutta la mia esperienza politica fin da giovane", chiarisce inizialmente. E, poi, parte con l'affondo: "Vederla trasformata in una operazione di marketing bellico con bandiere Nato e slogan dei neo-nazisti ucraini rappresenta una vergogna incancellabile per chi lo ha permesso".

 

Petrocelli spiega di voler continuare a festeggiare il 25 aprile"come il giorno della liberazione dal nazi-fascismo, non come il suo sdoganamento". Il suo tweet era, dunque, solo "una provocazione" che serviva a "sollevare la questione con forza" e a mettere in guardia da chi sta permettendo tale sdoganamento "in Italia e nel resto dell'Europa" con "effetti devastanti che peseranno per molti anni a venire". Petrocelli critica l'Europa per il suo immobilismo e soprattutto l'Italia per aver preso "le stesse posizioni del governo di estrema destra polacco piuttosto che quelle più moderate di Francia e Germania".

 

vito petrocelli 4

Petrocelli rivendica il suo voto contrario all'invio di armi a Kiev che ci ha reso un Paese "belligerante contro la Russia" e seguire " la strategia folle" di chi vede la Russia come "un bersaglio militare" ci sta portando "alla belligeranza piena". Secondo l'ex grillino, l'Europa deve sedersi al tavolo delle trattative per "difendere la sovranità e indipendenza dell'Ucraina" e "bloccare l'escalation apocalittica che gli Stati Uniti hanno cercato e imposto". Petrocelli teme lo scoppio imminente della terza guerra mondiale e, perciò, chiede all'Europa di smettere di armare l'Ucraina, ma spendersi per "fermare questa follia". Da presidente delle commissione Esteri ha preso contatti con i suoi omolghi rurchi, russi e ucraini per organizzare "un incontro che metta al centro la ripresa delle trattative" e creare "quei ponti di pace che oggi sembrano tabù". "Paradossalmente, parlare di pace oggi in Italia è diventato eversivo e pericoloso", chiosa Petrocelli.

vito petrocelli 2vito petrocelli 1VITO petrocellivito petrocelli 3

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...