LA REPUBBLICA DELLA TERZA ETA' – ALLA POLITICA DA CAMPAGNA ELETTORALE DEI GIOVANI NON GLIENE FREGA NULLA E IL MOTIVO E’ SEMPLICE: SONO POCHI! GLI UNDER 30 CHIAMATI AL VOTO SONO SOLO IL 15% DEL TOTALE DEI VOTANTI. DI QUESTI UNO SU TRE NON VOTERA’ – IN MOLTI STUDIANO E LAVORANO LONTANO DA CASA E NON HANNO INTERESSE NEL VIAGGIARE DA NORD A SUD O VICEVERSA PER VOTARE CHI DEI LORO PROBLEMI SE NE SBATTE…

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Luca Cifoni per “il Messaggero”

 

STUDENTI FUORI SEDE PROTESTE PER IL VOTO STUDENTI FUORI SEDE PROTESTE PER IL VOTO

Secondo i sondaggisti, sono più tentati dall'astensione rispetto ad altre fasce di popolazione; anche perché quelli che studiano o lavorano fuori sede devono per forza mettersi in viaggio verso i Comuni di residenza per poter esercitare il diritto di voto. Ma il principale fattore che rende i giovani meno rilevanti in questa competizione elettorale è probabilmente ancora più semplice: sono pochi, rappresentano una quota di italiani molto più bassa rispetto a quella di trenta o quaranta anni fa.

 

STUDENTI FUORI SEDE PROTESTE PER IL VOTO STUDENTI FUORI SEDE PROTESTE PER IL VOTO

 

 

 

 

 

 

 

 

[...] Partiamo proprio dai numeri: considerando la popolazione di cittadinanza italiana di 18 anni e più (stimata dall'Istat a gennaio di quest' anno), che corrisponde con qualche minima approssimazione ai circa 46 milioni di italiani iscritti nelle liste elettorali esclusi i residenti all'estero, quelli con un'età che non supera i trent' anni sono poco meno di sette milioni. In percentuale valgono il 15% del totale dei votanti.

 

Aggiungendo coloro che hanno tra i 31 e i 35 anni si arriva intorno ai 9 milioni e mezzo, ovvero ad una percentuale che sfiora il 21. In altre parole, quasi quattro quinti degli elettori hanno più di 35 anni. Una fotografia confermata anche dall'età media, sempre calcolata sulla quota di residenti italiani che ha compiuto la maggiore età: si aggira sui 54 anni. 

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[...] Certamente non aiuta l'assenza di una normativa specifica per i fuori sede: esistono sì agevolazioni per i viaggi in treno e in aereo, ma a parte eccezioni limitate come quelle di militari e forze dell'ordine resta impossibile votare dove si ha effettivamente il domicilio, opzione che è invece riservata agli italiani all'estero.

 

E allora per molti la spinta a muoversi, per di più in una fase di ripresa dell'attività lavorativa o universitaria, può risultare insufficiente. Anche il dibattito politico non appare particolarmente attraente per le generazioni più giovani, al di là dei riferimenti quasi doverosi ai temi del lavoro. La questione ecologica, per quanto evocata, resta sostanzialmente sullo sfondo.

 

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Molto si discute di pensioni, tema sensibilissimo per i votanti dai 50 in su e per i sindacati: la Lega, che ha formalizzato la proposta di Quota 41 per evitare il ritorno pieno alle regole della legge Fornero, fa balenare allo stesso tempo l'ipotesi di un ripristino della leva obbligatoria: che probabilmente non entusiasma i potenziali interessati. Sulla carta è il Partito democratico a cercare il voto giovanile, con l'idea di poter risultare il primo partito almeno in questo segmento di età.

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