RESTA ALTISSIMA LA TENSIONE AL CAIRO. 3.000 FRATELLI MUSULMANI HANNO ERETTO NUOVE BARRICATE - ESTESO DI 30 GIORNI LA DETENZIONE PREVENTIVA PER IL DEPOSTO PRESIDENTE MOHAMED MORSI

Ansa.it

Rabaa sventrata dell'inviato Claudio Accogli - Macerie ovunque, brandelli di vestiti e tende, un odore acre di fumo e residuo di gas lacrimogeni: e' piazza Rabaa, il simbolo della rivolta dei pro-Morsi, il giorno dopo lo sgombero forzato dei manifestanti. Decine di squadre di spazzini, caterpillar, camion, stanno ripulendo quel che resta della 'cittadella' dell'Alleanza pro-Morsi dominata dai Fratelli musulmani.

Il bilancio ufficiale, fornito dal governo ad interim, in tutto l'Egitto è di 464 morti, di cui 421 civili, e migliaia di feriti. I Fratelli musulmani parlano invece di 4.500 morti, 1.000 nei governatorati esterni al Cairo, e hanno ribattezzato Rabaa la ''Tiananmen egiziana''. ''La conta prosegue e anche l'identificazione in tre moschee, tre ospedali e due obitori'': ha annunciato via Twitter il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad El-Haddad. E oggi si prepara un altro giorno di grande tensione, con i Fratelli musulmani che hanno indetto una nuova manifestazione al Cairo.

Decine di blindati presidiano le principali arterie della capitale: ai soldati che controllavano il rispetto del coprifuoco notturno, nel corso della notte si sono uniti i 'residenti' che armati di bastoni e machete sorvegliano improvvisati check-point. Mentre le autorità hanno chiuso oggi il valico di Rafah con la Striscia di Gaza.

A catena si susseguono le reazioni internazionali: il presidente francese Francois Hollande ha convocato all'Eliseo l'ambasciatore egiziano a Parigi, Mohamed Mostafa Kamal, per chiedere l'immediata fine della repressione e la revoca dello stato d'emergenza, proclamato ieri ''per almeno un mese''.

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto invece che il Consiglio di sicurezza dell'Onu "si riunisca rapidamente", accusando "coloro che restano in silenzio davanti a questo massacro" di essere "colpevoli tanto quanto chi lo ha compiuto. ''L'Italia deve fare tutti gli sforzi possibili per evitare all'Egitto il flagello della guerra civile'', ha esortato il ministro della Difesa Mario Mauro. Il ''bellissimo sogno'' della primavera araba si è tramutato, in Egitto, in un ''incubo agghiacciante''.

Fuori dal coro della comunità internazionale, gli Emirati arabi uniti e il regno di Bahrein, sostenitori della destituzione del presidente Mohamed Morsi per mano militare, che hanno dichiarato il loro sostegno all'operazione della polizia e dell'esercito egiziani contro i manifestanti al Cairo. Intanto le autorità egiziane hanno chiuso il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, a partire da oggi fino a nuovo ordine.

Sono 4 i giornalisti uccisi ieri al Cairo, tra i quali un cameraman di Skynews, due croniste e un collega egiziano. Lo ha denunciato il segretario del sindacato dei giornalisti, Gamal Abdel Rehim, alla Tv di Stato egiziana, chiedendo l'apertura di una inchiesta. I quattro giornalisti uccisi nel corso degli scontri a Rabaa e Nahda, secondo l'elenco fornito da Rehim, sono Mick Dean, SkyNews di 61 anni, Habiba Ahmed, Revue Express Dubai di 26 anni, Ahmed Abdel Gawad, del quotidiano filo-governativo al Akhbar, Mosaab el Shami, fotografo del sito Rasd. Rehim non ha fornito i nomi dei feriti.

Bonino convoca ambasciatore Cairo a Roma - Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha convocato per il pomeriggio di oggi alla Farnesina l'Ambasciatore egiziano a Roma, Amr Mostafa Kamal Helmy, in relazione ai gravissimi sviluppi della situazione in Egitto ed ai drammatici fatti di violenza verificatisi ieri. Lo rende noto la Farnesina. "L'Italia deve fare tutti gli sforzi possibili per evitare all'Egitto il flagello della guerra civile".

Lo ha detto il ministro della Difesa Mario Mauro parlando a RaiNews in collegamento dalla scuola della marina militare de La Maddalena, in Sardegna. Mauro ha aggiunto che il "bellissimo sogno" della primavera araba si è tramutato, in Egitto, in un "incubo agghiacciante". "Le piazze tradite aprono uno scenario inquietante per tutto il Mediterraneo", ha sottolineato il ministro della Difesa auspicando che siano portati avanti "tutti gli sforzi della diplomazia" per riportare l'Egitto in "condizioni di equilibrio".

Erdogan, chi resta silente è colpevole massacri - "Coloro che restano in silenzio davanti a questo massacro sono colpevoli tanto quanto chi lo ha compiuto. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve riunirsi rapidamente".

Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan sulla repressione delle piazze pro-Morsi in Egitto. Il presidente francese François Hollande ha convocato l'ambasciatore dell'Egitto a Parigi, Mohamed Mostafa Kamal, all'Eliseo. Lo scrive la stampa francese citando la presidenza. Hollande chiederà l'immediata fine della repressione e che il regime revochi lo stato d'emergenza.

 

 

egitto, blindato giù dal ponteegitto, blindato giù dal ponteegitto, blindato giù dal ponteEGITTO EGITTO STRAGE DI MANIFESTANTI PRO MORSI EGITTO STRAGE DI MANIFESTANTI PRO MORSI EGITTO STRAGE DI MANIFESTANTI PRO MORSI RAGAZZO BUTTATO DA UN TETTO IN EGITTO

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)