salvini camilleri strada

L’INTELLIGHENZIA SINISTRATA APPROFITTA DEL 25 APRILE PER RIVERSARE TUTTO IL SUO ODIO SU SALVINI: MA LO CAPISCONO LOR SIGNORI CHE CON L’IDEOLOGIA DELL’INSULTO SPINGONO LA LEGA AL 40%? – SENTITE GINO STRADA: "SALVINI E’ UN FASCISTA. SPERO SI TOLGA DAL CAZZO” – CAMILLERI METTE IL CARICO: "UN MINISTRO IGNORANTE. NON CONOSCE NEANCHE IL SENSO DELLA PAROLA IDEALE. HA UNA MENTALITÀ DA FASCISTA" (ARIDAJE)

Franco Grilli per il Giornale

GINO STRADA

La sfilata del 25 aprile a Milano ha avuto un obiettivo chiaro: mettere nel mirino il "nemico" Salvini.

 

 

Insulti, offese e attacchi al ministro degli Interni hanno declinato questa giornata per la Festa della Liberazione. E a mettere nel mirino il ministro tra una bandiera rossa e l'altra c'era anche Gino Strada. Il fondatore di Emergency non ha risparmiato attacchi al titolare del Viminale e ai microfoni di Rpubblica tv ha affondato il colpo sul ministro: "Importante festeggiare il 25 aprile visto che al governo ci sono dei fascisti e noi difendiamo altri valori. Risposta positiva e mi auguro che molta più gente cominci a mobilitarsi perché questa situazione è pericolosa".

 

MATTEO SALVINI

A questo punto è arrivato l'insulto vero e proprio per Salvini: "È un fascista e spero si tolga dai c...". Parole forti quelle di Strada che sottolineano i rapporti sempre tesi tra il fondatore di Emergency e il ministro. Solo qualche settimana fa Strada aveva criticato Salvini per la politica dei porti chiusi: "Mi stupisce la completa disumanità di questo signore. È un atteggiamento che non è soltanto non solidale o indifferente, ma è gretto, ignorante. È un atteggiamento criminale, questi sono dei criminali, dobbiamo svegliarci ci stanno ammazzando la gente sotto i nostri occhi e li sta ammazzando un governo che, purtroppo, molti italiani hanno anche assecondato e votato". L'odio contro il ministro non poteva certo mancare nella manifestazione del 25 aprile. E così Strada non si è sottratto all'ennesimo attacco nei confronti del titolare degli Interni...

salvini

 

 

CAMILLERI

 

Angelo Scarano per il Giornale

Andrea Camilleri sceglie il 25 aprile per attaccare (ancora una volta) il ministro degli Interni Matteo Salvini.

 

 

CAMILLERI

L'autore di Montalbano in un'intervista a Servizio Pubblico parla della festa della Liberazione e ricorda il suo 25 aprile del 1945: "Mi trovavo nella mia terra, in Sicilia. Conoscevo la libertà già dal 1943, quando gli americani sbarcarono in Sicilia nella notte fra il 9 e il 10 luglio. Ma in quei giorni stavo incollato alla radio nella mia stanza a sentire le notizie su ciò che avveniva in Italia e nel mondo, perché capivo che nel giorno della liberazione anche il resto dei miei compatrioti avrebbero goduto di quel momento irraccontabile, in cui senti cadere dei lacci e dei bavagli che fino a quel momento ti hanno imprigionato. Ho condiviso quel giorno attraverso l’udito, ascoltando tutte le notizie possibili sulla liberazione”.

salvini armi

 

Poi arriva l'affondo su Salvini che di fatto nel giorno delle celebrazioni per la Liberazione ha deciso di recarsi a Corleone per testimoniare l'impegno dello Stato nella lotta contro la mafia: "Non posso trattenermi dal dire che con il governo di oggi abbiamo un esempio lampante di mentalità fascista, quella del ministro Matteo Salvini. Quella è mentalità fascista, una delle forme di fascismo che può anche essere eletta democraticamente". Ma il livore di Camilleri si riversa su Salvini qualche istante più avanti.

andrea camilleri (6)

 

Parlando della Resistenza, Camilleri passa agli insulti: "La nostra Costituzione è ispirata a ciò che venne a significare il 25 aprile: non fu una ‘rissa’ tra comunisti e fascisti come dice Salvini. C’erano le brigate Garibaldi comuniste, ma anche i partigiani monarchici e quelli democristiani. Dio mio, lì c’era l’Italia e tu la riduci a una rissa? Io a 93 anni mi sento fremere di rabbia perché dicendo una frase così questo ignorante di Salvini offende i caduti di tutte e due le parti, perché i fascisti che andavano a morire giovani credevano in un ideale sbagliato, orrendo, ma ci credevano, così come i comunisti, i monarchici e i democristiani.

andrea camilleri

 

Salvini non sa neanche il senso della parola ideale". Lo scrittore a quanto pare ha vissuto da vicino, sulla propria pelle, gli accadimenti della Storia. Dalla marcia su Roma a cui partecipò anche suo padre fino alla caduta del fascismo. Temi che hanno segnato la personalità di Camilleri che però adesso vede, come buona parte della sinistra, in Salvini un pericolo per la democrazia.

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