salvini migranti

L’ULTIMO CETRIOLO CHE CI RIFILA L’EUROPA - LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA HA STABILITO CHE E’ VIETATO RIMANDARE I RIFUGIATI NEI PAESI A RISCHIO ANCHE SE COMMETTONO REATI - SALVINI FUORI DAI GANGHERI: “I RICHIEDENTI ASILO CHE VIOLENTANO, RUBANO E SPACCIANO, TORNANO TUTTI A CASA LORO” (MA CHI RUBA, STUPRA O SPACCIA DEVE ESSERE PROCESSATO E SCONTARE LA PENA) - LA QUESTIONE SI PONE PER CHI E’ SOSPETTATO DI TERRORISMO...

Val.Err. per “il Messaggero”

 

CORTE DI GIUSTIZIA UE

Chi rischia la vita o la tortura nel proprio Paese rimane un rifugiato politico e non può essere rimandato indietro. La Corte di Giustizia europea ribadisce i principi fondamentali previsti dal Trattato di Ginevra e recepiti nel diritto Ue: chi sia in fuga da un Paese in cui ci sia il pericolo di trattamenti inumani, vietati dalla convenzione, non può essere rimpatriato o respinto, anche se lo status di rifugiato gli venisse negato o revocato dallo Stato ospitante per validi motivi di sicurezza.

 

La sentenza pubblicata ieri fa infuriare il ministro dell' Interno Matteo Salvini, che coglie l'occasione per invitare gli italiani a votare Lega alle imminenti elezioni: «Ecco perché è importante cambiare questa Europa, con il voto alla Lega del 26 maggio. Comunque io non cambio idea e non cambio la Legge: i richiedenti asilo che violentano, rubano e spacciano, tornano tutti a casa loro».

matteo salvini all'adunata degli alpini a milano 3

 

Il commento non centra la questione, dal momento che ladri, stupratori e spacciatori e chiunque, sottoposto a un procedimento penale, non può essere espulso, ma deve essere processato in Italia e scontare la pena. La questione si pone invece per chi, sospettato, di fiancheggiare la jiahd, ma senza che ci siano elementi sufficienti per sostenere un' accusa di terrorismo, venga allontanato dal Paese. Così come accaduto, spesso, negli ultimi anni proprio con decreto del ministro dell' Interno. Adesso i giudici, se interpellati, dovranno uniformare i propri pronunciamenti a questo principio.

 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

IL PRINCIPIO

In base alle norme vigenti, secondo la sentenza odierna pubblicata ieri dalla Corte «fintanto che il cittadino di un Paese extra-Ue o un apolide abbia fondato timore di essere perseguitato nel suo Paese d' origine o di residenza, questa persona deve essere qualificata come rifugiato indipendentemente dal fatto che lo status di rifugiato sia stato formalmente riconosciuto». Fatta questa premessa, la Corte ha stabilito che la direttiva europea va «interpretata e applicata nel rispetto dei diritti garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell' Ue» che «escludono la possibilità di un respingimento» verso Paesi a rischio.

 

jihadisti arrestati in italia 9

La stessa Carta, hanno ricordato i giudici comunitari, «vieta infatti in termini categorici la tortura nonché pene e trattamenti inumani e degradanti, a prescindere dal comportamento dell' interessato, e l'allontanamento verso uno Stato dove esista un rischio serio che una persona sia sottoposta a trattamenti di tale genere». In altre parole, secondo le delucidazioni fornire dagli addetti ai lavori, la sentenza della Corte ha stabilito che il diritto Ue dà ai rifugiati una protezione maggiore di quella riconosciuta dalla Convenzione di Ginevra, stabilendo che, anche nel caso di rifiuto o ritiro dello status di rifugiato per gravi e validi motivi, costui non può essere rimandato nel Paese d' origine. Spetta poi alla magistratura nazionale stabilire se l' interessato sia da considerarsi un clandestino con tutte le implicazioni connesse a questo status.

 

jihadisti arrestati in italia 3

IL CASO

A sollevare il caso un cittadino ivoriano in Belgio e uno congolese nella Repubblica Ceca e una persona di origini cecene, titolari o richiedenti dello status di rifugiato secondo i casi, che si sono visti, rispettivamente, revocare la protezione o negare il riconoscimento dello status sulla base delle disposizioni della direttiva europea sui rifugiati del 2011. Una norma che consente l' adozione di misure del genere nei confronti delle persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza dello paese ospitante.

 

Di parere opposto a Salvini Riccardo Magi e Francesco Mingiardi, di +Europa. «Con la sentenza della Corte Ue - sottolineano - cade un altro mattone della propaganda del governo e di Salvini, che vorrebbe governare l' immigrazione a suon di respingimenti e rimpatri e perfino multare chi salva vite.

jihadisti arrestati in italia 2

 

Una politica che viola le convenzioni internazionali oltre che miope e fallimentare, come dimostra il numero di rimpatri». Sulla stessa linea il prefetto Mario Morcone, direttore del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati): La sentenza dalla Corte di Giustizia europea «è importante perché fissa in maniera definitiva un principio che si stava cercando di scardinare arrivando addirittura a dire che la Libia è un porto sicuro».

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…