SALUTAME RENZI! - NELLA LISTA EUROPEA DEL TASSO DI DISOCCUPAZIONE, L’ITALIA (CON IL SUO 12,6%) E’ AL 23ESIMO POSTO SU 28 IN CLASSIFICA - I NUOVI POSTI DI LAVORO SONO SOPRATTUTTO PART-TIME

Claudio Antonelli per “Libero quotidiano”

 

INDICATORI DISOCCUPAZIONE EUROPAINDICATORI DISOCCUPAZIONE EUROPA

Nonostante twitter, nella lista europea del tasso di disoccupazione l’Italia (con il suo 12,6%) resta inchiodata al numero 23 su 28 Paesi in classifica. Non sono dunque bastati gli innumerevoli cinguettii del premier Matteo Renzi per convincere le statistiche a fare un vero salto nella direzione della ripresa. I dati sul Pil in leggero miglioramento risentono infatti di spinte esogene alla nostra economia.

 

Dobbiamo dire grazie ai primi interventi della Bce e alla mano santa che prende il nome di Quantitative easing. Senza dimenticare il parziale beneficio del calo dell’euro. I dati diffusi ieri dall’Istat, nonostante la grancassa battuta da molti media, descrivono un Paese e un mercato interno molto diverso dagli hashtag dell’ottimismo.

tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai

 

Nel 2014 il Pil è sceso dello 0,4% rispetto al 2013, portandosi sotto i livelli del 2000. Il rapporto tra deficit e Pil si attesta sulla pericolosa soglia del 3%. Il debito, rispetto al 2013, è salito dal 128,5 al 132,1% e la pressione fiscale avrebbe raggiunto il record storico del 43,5%. Sulla percentuale calcolata dall’Istat si è già scagliato il Mef e l’argomento merita un articolo a parte. Tesoro che smentisce Istat sull’effetto del bonus 80 euro è una notizia a sé. Niente smentite invece sui dati del lavoro. Il tasso di attività cresce in un anno dello 0,4%, quello di effettiva occupazione dello 0,3%.

 

DisoccupatiDisoccupati

L’andamento del tasso di occupazione nell’ultimo semestre oscilla in un binario molto stretto: era 55,7% a luglio 2014, è il 55,8% a gennaio 2015. Affermare che si tratti di una tendenza è molto difficile. L’economista Mario Seminerio, rilanciato dal giornalista Oscar Giannino, spiega infatti che i numeri vanno letti senza gli occhiali della politica. Gli occupati a tempo pieno nel quarto trimestre del 2014 sono cresciuti dello 0,2%, ovvero 28mila unità. Quelli a tempo parziale del 3,2.

 

Si tratta di 128mila persone che hanno firmato contratti part time. Di questi il 64%, ben 82mila, ha scelto la mezza giornata perché costretta. Non per scelta. Nel 2014 la percentuale degli obbligati era a 62 punti. Un mercato del lavoro che costringe le persone a lavorare meno dell’anno precedente non può essere definito in ripresa.

 

Infatti - come specifica sempre Seminerio - crescono le teste occupate, ma scendono le ore lavorate. Come precisa l’Istat nel glossario, è «occupato» chiunque, nella settimana di rilevazione, «abbia svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura».

 

DisoccupatiDisoccupati

Una distinzione di fondo e non di poco conto che ci riporta alla classifica della disoccupazione Ue. La quale nonostante i piccoli miglioramenti continua a vederci sestultimi. Dopo Portogallo, Croazia, Cipro, Spagna e Grecia. Peggio di Slovacchia e Bulgaria. Sulla difforme interpretazione dei numeri, che taluni chiamano propaganda, la dice lunga la questione di Garanzia Giovani.

 

Nelle ultime settimane è stato sbandierato l’aumento del 10,3% di iscritti al piano del governo per contrastare l’inattività dei più giovani, il cui tasso di disoccupazione è ora al 41,2%. Siamo a 431mila iscritti. Con tale trend in poco più di tre mesi si raggiungerà il target di 560mila unità. Soltanto che il numero di offerte portate a casa non supera le 30mila. In pratica solo il 6,8% dei registrati.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

 

L’aspetto inquietante, come rileva Adapt, è che il lavoro è per metà concentrato in Lombardia ed Emilia Romagna. Le regioni che non avevano bisogno di un meccanismo straordinario per rilanciare l’occupazione. Appare plausibile sostenere che le oscillazioni del mercato sono dettate da una sorta di selezione naturale e non dalle mosse del governo. Che appaiono poco efficaci.

 

Anche se bisogna registrare che il tasso di disoccupazione - al netto delle precisazioni - è sceso dal 12,9 di dicembre e dall’oltre 13 di novembre. «Chi si attendeva una discontinuità nella dinamica occupazionale per le esenzioni fiscali e contributive sul lavoro è stato forse deluso dalla rilevazione Istat», ha commentato Sergio De Nardis di Nomisma. «Non bastano gli incentivi fiscali. Occorre una ripresa dell’economia. Il tasso dei posti vacanti è rimasto nel IV trimestre 2014 sui minimi storici», conclude De Nardis.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…