collage cencelli

SE PURE CENCELLI BASTONA RENZI: “OGGI SI PIAZZANO TUTTI I TOSCANI. RENZI SI PIGLIA TUTTO, NON SO SE GLI CONVIENE FARE COSI’: QUANDO LO FECE FANFANI GLI SI RIBELLO’ CONTRO MEZZO PARTITO E FU SCONFITTO” - ''PIAZZARE CARRAI E' RI-DI-CO-LO, CHE DELUSIONE''

Tommaso Rodano per il “Fatto Quotidiano

 

IL MANUALE CENCELLIIL MANUALE CENCELLI

L' autore del leggendario "manuale Cencelli" ha una voce gentile e giocosa e una marcata cadenza romana. A suo modo, Massimiliano Cencelli è un' icona della Prima Repubblica. Per almeno tre decenni funzionario e portaborse della Dc, ha lavorato lontano dai riflettori nella grande pancia della Balena Bianca; malgrado questo il suo nome è passato alla storia: il "manuale" è l' emblema della lottizzazione e della spartizione politica.

 

Lui ricorda e sorride: "Lavoravo per la corrente di Paolo Emilio Taviani. Al congresso della Dc prendemmo l' 11 per cento. Feci una battuta: se la Democrazia cristiana fosse una società per azioni, avremmo diritto all' 11 per cento delle poltrone. Adolfo Sarti (vecchio deputato democristiano, ndr) si illuminò: 'Hai scoperto l' uovo di Colombo. Lavoraci su'".

 

Cencelli ci lavorò su: la battuta divenne un sistema; il sistema divenne pratica politica quotidiana. La storia del manuale Cencelli - dopo una prima edizione a bassa tiratura pubblicata nel 1981, presto diventata introvabile - torna oggi in libreria grazie ad Aliberti editore.

 

Quindi tutto nacque quasi per scherzo?

CENCELLICENCELLI

(Ride) Gli scherzi sono cose serie. Ricordo quel congresso come fosse ieri. Era il 1967. Fui incaricato di presentare la lista della corrente dei "Tavianei" a Roma. Prendemmo 10 mila voti e due delegati, poi l' 11 per cento al congresso nazionale. Da lì venne fuori l' idea della società per azioni che fece nascere il manuale Cencelli.

Il famoso manuale altro non sarebbe che un sistema di calcolo per spartire gli incarichi.

 

Lei la fa semplice, ma erano conti complicatissimi! Non solo le correnti, ma anche le poltrone avevano un peso: ogni ministero andava calcolato per il suo valore. I più desiderati erano quello degli Interni e quello delle Poste. Il primo, ai tempi, conteneva di tutto: gli affari dei culti, la protezione civile, l' assistenza pubblica. Il secondo portava valanghe di voti: decideva le assunzioni dei postini…

massimiliano cencellimassimiliano cencelli

 

Riusciva ad accontentare tutti?

Difficile. Chi rimaneva a bocca asciutta si spostava nelle correnti più forti. E allora bisognava ricontare da capo, perché gli equilibri erano cambiati… Giornate intere con la calcolatrice in mano. E tonnellate di pagine e di carte, che oggi sono custodite nelle casse dell' Istituto Sturzo.

 

Era dietro le quinte, ma il suo nome è diventato straordinariamente famoso.

FANFANI E BERNABEI FANFANI E BERNABEI

Colpa di Sarti, un dissacratore nato. In Transatlantico i cronisti cercavano di strappargli qualche notizia sulle nomine, li liquidava così: 'Chiedete a Cencelli, sa tutto lui'. Nel tempo hanno cominciato a descrivere il manuale come il simbolo di ogni vizio politico: uffici, cariche, poltrone, pare che tutto il potere si dividesse e si decidesse così.

 

Il manuale si usa ancora?

La Pira e Fanfani La Pira e Fanfani

Il Cencelli è stato applicato a lungo. Ora sta prendendo piede un metodo più semplice (ride fragorosamente). Si fa così: si piazzano tutti i toscani. E discorso chiuso. Ma che Paese è, quello dove il capo dei vigili urbani di un Comune viene chiamato a dirigere l' ufficio legislativo di Palazzo Chigi? (si riferisce alla renziana Antonella Manzione, di recente passata all' Anac, ndr).

 

E Marco Carrai alla cybersecurity? È coerente con lo spirito del manuale?

MATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONEMATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONE

Renzi non divide col Cencelli: Renzi si piglia tutto. Prende un suo amico, da fuori, e lo mette a fare il direttore di uno dei servizi di sicurezza: siamo al ridicolo. Ri-di-co-lo. Ho votato due volte Renzi, ma è stata una grande delusione.

 

Non so se gli conviene fare così: quando Amintore Fanfani si prese tutto (fu segretario, premier e ministro degli Esteri insieme, ndr) gli si ribellò contro mezzo partito e fu sconfitto. E Fanfani era un duro.

 

Ha molta nostalgia della Prima Repubblica?

matteo renzi marco carraimatteo renzi marco carrai

Negli ultimi anni era degenerata, ma la politica era di un altro livello. A 50 metri da casa mia, a via Bonifacio VIII , di fronte alla Cupola di San Pietro, abitava un certo Alcide De Gasperi. Viveva lì in affitto, non aveva casa di proprietà. Usciva a piedi, si fermava in drogheria, prendeva un filone di pane e si faceva incartare la mortadella. Poi portava la figlia a farsi rifare la suola delle scarpe dal calzolaio.

 

Questo era Alcide De Gasperi. Ma la prima Repubblica era anche Palmiro Togliatti. Quando gli spararono, dopo l' attentato, poteva approfittarne, invece fu lui a bloccare i moti rivoluzionari. Era il senso dello Stato. Non come questo bulletto che c' è oggi, che ci fa rimpiangere i vecchi democristiani e persino i vecchi comunisti.

RENZI CARRAIRENZI CARRAI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…