ilva stefano patuanelli luigi di maio

SE TANTO MI DA TARANTO - È SEMPRE PIÙ VICINO LO STOP ALLA PRODUZIONE DELL’EX ILVA, E QUINDI DELLA PRODUZIONE SIDERURGICA ITALIANA: DOPO LA FINE DELLO SCUDO PENALE VOLUTO DAI GRILLINI I CAPIAREA GIÀ NON STANNO PIÙ FIRMANDO DOCUMENTI - PATUANELLI STA CERCANDO LA QUADRA, MA ARCELORMITTAL, SENZA TUTELE LEGALI, NON PUÒ ANDARE AVANTI. PER LA MULTINAZIONALE CAMBIEREBBE POCO, PER L’ITALIA SAREBBE UNA SCIAGURA

Giusy Franzese per “il Messaggero”

 

ilva taranto 9

I primi riflessi negativi ci sono già: capiarea e capireparto del siderurgico di Taranto non stanno più firmando documenti. È l'effetto stop allo scudo penale nello stabilimento ex Ilva, fortemente voluto dai Cinquestelle e poi approvato dall'intera maggioranza con la fiducia, passata ieri al Senato con 168 voti favorevoli, al decreto salva imprese.

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

 

«Si è innescato un processo di paura da parte dei lavoratori che hanno la responsabilità della gestione. Chiedono di essere esonerati da responsabilità. E così parte una reazione a catena che inesorabilmente porta al fermo» denuncia il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.

 

luigi di maio in imbarazzo davanti ad alessandro marescotti a taranto 1

«Dall'azienda ci arrivano segnali di persone che non vogliono rischiare condanne facendo il loro lavoro. Il governo non si è reso conto di quello che ha fatto» conferma il leader Fim-Cisl, Marco Bentivogli. «Il problema c'è, con i Riva l'azienda dava una copertura assicurativa sia per questioni civili che penali. Copertura scomparsa con l'amministrazione straordinaria. E c'è già chi ne ha dovuto rispondere personalmente sia con l'inchiesta ambiente svenduto che in altre occasioni. È chiaro che adesso con le notizie che arrivano da Roma le persone non vogliono rischiare» spiega Giuseppe Romano, segretario Fiom di Taranto.

lucia morselli 2marco bentivogli

 

Poco importa che fino alla conversione in legge (che dovrebbe avvenire il 3 novembre) le tutele sono ancora valide. E a poco è servito anche il tentativo dell'ad Lucia Morselli di tranquillizzare gli animi, arrivando ieri a sorpresa alla mensa degli operai.

 

ilva taranto 8

A Taranto il clima è diventato rovente: tra le indiscrezioni di piani allo studio del gruppo di ridimensionamento produttivo e taglio drastico dell'occupazione, e le decisioni prese in Parlamento, cresce la tensione. Nella fabbrica e fuori. Sulla vicenda interviene anche l'arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro: «La prospettiva di licenziare cinquemila persone, più del 50% dei lavoratori dell'Ilva, creerebbe un disagio sociale di enormi proporzioni.

ilva

 

stefano patuanelli

 La politica deve intervenire perché la proposta della decarbonizzazione è giusta e positiva, però deve essere seguita da provvedimenti adeguati che non permettano la riduzione dei posti di lavoro» è il suo appello. «La Fiom è pronta alla mobilitazione contro ogni ipotesi di licenziamento e di messa in liquidazione della siderurgia in Italia» scandisce Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

 

ilva taranto 7

IL RIDIMENSIONAMENTO

L'ipotesi di chiudere l'area a caldo prospettata l'altro ieri dall'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, al ministro Patuanelli, spaventa tutti. E tra l'altro non è nemmeno di facile attuazione, visto che le centrali elettriche che forniscono energia all'intero stabilimento sono alimentate proprio dai gas degli altiforni e dalle cookerie.

 

ilva taranto 6

Ma il vero problema è che se l'Italia non vuole perdere la siderurgia - come ha dichiarato il ministro - non si può pensare di importare le bramme, i semilavorati per i reparti lamiere, tubifici ecc, dipendendo così dall'estero. Per ArcelorMittal, colosso mondiale dell'acciaio, in fin dei conti cambierebbe poco, per l'Italia sarebbe una sciagura. «Rimettere in discussione uno scudo penale può portare Mittal a decidere di utilizzare solo il mercato dell'acciaio in Italia e non la produzione dell'acciaio» spiega il leader Uil Carmelo Barbagallo. Preoccupatissimi anche la numero uno Cisl, Annamaria Furlan, e il leader Cgil, Maurizio Landini, che restano in attesa della convocazione al Mise.

lucia morselli 1

 

IL TAGLIANDO

paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli

Mentre la Lega e le altre opposizioni attaccano, i Cinquestelle difendono la bontà della decisione di abolire completamente lo scudo penale. Promette Andrea Cioffi, senatore pentastellato: «Garantiremo a Mittal l'eliminazione di ogni impedimento burocratico che ostacoli gli adeguamenti ambientali che hanno sottoscritto» dice, evocando un «tagliando all'intesa» con il colosso dell'acciaio. Il timore è che Mittal possa prendere la palla al balzo e salutare, senza nemmeno troppi rimpianti, visto che in questo momento lo stabilimento di Taranto perde due milioni di euro al giorno.

ilva taranto 5ilva taranto 4ilva taranto 2marco bentivogli (2)ilva taranto 1ilva taranto 10ilva taranto 3stefano patuanelli francesco d'uva 1lucia morselli

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."