bossi salvini

SI SALVINI CHI PUÒ – UMBERTO BOSSI, FRESCO DI RIELEZIONE IN PARLAMENTO, TORNA IN CAMPO E ANNUNCIA LA NASCITA DI UNA CORRENTE. SI CHIAMERÀ “COMITATO NORD” E LOTTERÀ PER RINVERDIRE LA BATTAGLIA AUTONOMISTA – UN COLPO AL CUORE DEL VECCHIO PROGETTO SALVINIANO DI UNA LEGA NAZIONALE – E ORA IL CAPITONE TEME IL BLITZ DI GIORGIA MELONI IN LOMBARDIA. MENTRE PROSEGUE LO SCONTRO FONTANA.MARATTI, LA DRAGHETTA POTREBBE PROPORRE UN SUO CANDIDATO…

Federico Capurso per “La Stampa”

 

umberto bossi

Era difficile immaginare che tutto rimanesse intatto, immobile, dopo un disastro elettorale di tale portata, e che il profumo di governo riuscisse a sedare ogni malumore in casa Lega. La prima incrinatura nell'immagine del "partito di ferro", caserma del salvinismo duro e puro, si apre dove la delusione è stata più forte: nelle regioni del Nord. Umberto Bossi, fresco di rielezione in Parlamento, annuncia la nascita di una corrente. Si chiamerà «Comitato Nord», fa sapere "il Senatùr", e lotterà per rinverdire la battaglia autonomista.

 

«È un passaggio vitale - ha spiegato Bossi -, finalizzato esclusivamente a riconquistare gli elettori del Nord, visto il risultato elettorale del 25 settembre, e per rilanciare la spinta autonomista».

 

Nel Comitato Nord sono invitati ad aderire - sottolinea Bossi - tutti gli iscritti «che vogliono impegnarsi con rinnovato entusiasmo alla conquista degli obiettivi che sono stati alla base della fondazione della Lega nel marzo 1984». Un progetto dal sapore un po' amarcord e già in fase avanzata, dato che «sono state poste le basi per la struttura organizzativa del Comitato».

 

umberto bossi e matteo salvini

È un colpo che mira al cuore del vecchio progetto salviniano di una Lega nazionale. Fuoco amico a cui Salvini, senza mai citare l'iniziativa di Bossi, risponde lasciando che a parlare sia una nota uscita da via Bellerio: «Dopo trent'anni di battaglie - si legge -, questa sarà la legislatura che finalmente attuerà quell'Autonomia delle regioni che la Costituzione prevede. È nel programma del centrodestra».

 

La risposta, uscita poco dopo l'annuncio della nascita della corrente di Bossi, è il segno che la grana venga considerata tutt'altro che simbolica dal leader, impegnato a tenere insieme con lo spago la sua rete di potere nelle regioni del Nord. Prima tra tutte, la Lombardia. Perché qui, dove prosegue lo scontro per la corsa alla presidenza tra il governatore Attilio Fontana e la vice, Letizia Moratti, si annidano i sospetti di un possibile inserimento di Giorgia Meloni.

 

umberto bossi voto per l elezione del presidente della repubblica

Se il contrasto tra i due proseguirà ancora a lungo, la leader di Fratelli d'Italia - ragionano i vertici leghisti del Pirellone - potrebbe liberare il tavolo dai «nomi divisivi», né Fontana né Moratti, e proporre un suo candidato. Forte, oggi, del risultato ottenuto alle elezioni, dove ha sbaragliato la Lega.

 

Non a caso, il fedelissimo di Salvini e vicesegretario Lorenzo Fontana, lancia un primo avvertimento agli alleati: « Per la Lega, Attilio Fontana è una figura fondamentale così come lo è la Regione Lombardia - dice a Radio 24 -. E ne approfitto per dire a tutto il centrodestra di evitare le divisioni, non è il momento di fare sciocchezze». Il braccio destro di Salvini è l'unico autorizzato a parlare, in una giornata in cui il leader ordina il silenzio a tutto il resto delle truppe, per non disturbare le trattative per la formazione del governo.

 

letizia moratti attilio fontana

La casella più complicata resta la sua. Le voci degli ultimi giorni lo indirizzerebbero verso il ministero dell'Agricoltura e lo stesso Salvini, in mattinata, twitta: «La difesa di agricoltori, allevatori e pescatori italiani sarà una priorità del nostro governo». Fontana però scansa l'ipotesi: «Non penso sia nelle sue corde». Piuttosto, «auspico che possa tornare al ministero dell'Interno. Credo che sarebbe un punto di forza per il futuro eventuale governo Meloni averlo in quella posizione».

matteo salvini e umberto bossiattilio fontana e letizia morattimatteo salvini umberto bossi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…