raggi nuovo stadio

SI VEDE CHE SI AVVICINANO LE ELEZIONI COMUNALI: PER RESTARE AL CAMPIDOGLIO VIRGINIA RAGGI SBLOCCA LO STADIO DELLA ROMA - DOPO MESI DI RINVII E MEZZE PAROLE, LA SINDACA HA ANNUNCIATO CHE LA DELIBERA SUL PROGETTO STADIO DELLA ROMA “A BREVE ARRIVERÀ IN GIUNTA” – DIETRO L’ADDIO TRA ROMA-NIKE LA CLAUSOLA SULLA CESSIONE DEL CLUB: IL MARCHIO STATUNITENSE AVEVA LA POSSIBILITÀ DI INTERROMPERE L'ACCORDO IN CASO DI PASSAGGIO DI PROPRIETÀ…

Fernando M. Magliaro  per iltempo.it

raggi ostia

 

L'accelerazione è di quelle importanti: dopo mesi di melina, rinvii, mezze parole, ieri il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato che la delibera sul progetto Stadio della Roma «a breve arriverà in Giunta».

 

Non ha specificato la data ma ha chiarito che sarà a giorni, «compatibilmente con gli atti che sono in lavorazione nei vari uffici. Poi - ha aggiunto il Sindaco - passerà in Assemblea, immagino, dopo l'estate». Le elezioni comunali si avvicinano e lo Stadio della Roma diventa una succulenta carta elettorale da giocarsi: insomma, dal «cancelliamo il progetto» espresso dalla Raggi nella campagna elettorale 2016 siamo passati al «fortissimamente volli» il nuovo «Colosseo».

 

 

pallotta

Lunedì 20 dovrebbe arrivare il via libera definitivo dei consiglieri 5 stelle in Campidoglio i quali, dopo la riunione in streaming del 7 luglio, si sono presi due settimane per riflettere e poter leggere gli atti della due diligence interna. Ogni lunedì i grillini tengono una riunione di gruppo e per quella del 20 calendarizzata la discussione finale sul progetto Tor di Valle.

 

Ottenuto questo via libera un atto giuridicamente inventato ma politicamente importante - la strada dovrebbe spianarsi secondo un cronoprogramma abbastanza chiaro nelle sue linee essenziali: prima di tutto in Giunta vanno adottati i testi delle convenzioni con la Regione Lazio per la Roma -Lido di Ostia e con la Città Metropolitana per la via del Mare. Atti che poi dovranno essere firmati e inseriti come parte integrante della delibera Stadio.

stadio roma

 

 

Non a caso, la Raggi ha aggiunto un passaggio alle sue dichiarazioni: "intanto mandiamo avanti i lavori in Giunta". Completato questo step, gli uffici potranno consegnare tutte le carte complete e, a quel punto, inizierà il vero iter che porterà alla votazione finale in Assemblea Capitolina. Prima la Giunta, poi le Commissioni - saranno quanto meno cinque: Urbanistica, Mobilità, Lavori pubblici, Ambiente e Commercio - e il IX Municipio. Poi finalmente il voto definitivo.

 

raggi

Il nodo politico per la Raggi proprio la votazione: è probabile un sostegno al progetto sia da alcuni consiglieri della Lega, di Fratelli d'Italia e del Pd ma è la conta interna ai grillini quella che desta preoccupazioni. Ci sono alcuni nomi - Simona Ficcardi, Alessandra Agnello, Gemma Guerrini - che circolano come di «dubbiosi» se non proprio «dissidenti».

 

E sarà necessario capire se questo dissenso sarà confermato o meno. Dalle opposizioni, l'unica voce che si leva è quella del capogruppo Pd, Giulio Pelonzi che, però, per l'ennesima volta dimostra di non conoscere le norme che regolano il funzionamento del Consiglio comunale.

james pallotta dan friedkin

 

Pelonzi chiede che le bozze del testo vengano preliminarmente analizzate «in Commissione urbanistica per dare modo ai consiglieri visionare tutti gli atti» prima dell'inizio dell'iter vero e proprio: gli atti sono già accessibili, l'analisi preliminare non è prevista ed è anche pericolosa dato che costituirebbe una duplicazione di passaggi burocratici, un rallentamento ulteriore dell'iter e un precedente pericoloso per qualunque futuro progetto.

 

 

 

ROMA-NIKE: È ADDIO

STADIO ROMA

Jacopo Aliprandi per corrieredellosport.it

 

Dopo sei anni la Roma e la Nike si sono dette addio. L'azienda americana dalla stagione 2021-2022 non fornirà più il materiale tecnico alla prima squadra, la Primavera e la squadra femminile giallorossa. La Roma ha comunicato questa mattina di aver risolto insieme alla Nike l'accordo di partnership e di sponsorizzazione tecnica, stipulandone però uno annuale per la prossima stagione.

 

 

ROMA STADIO TOR DI VALLE

Alla base del divorzio consensuale (non ci sarà battaglia legale come fatto tra Roma e Kappa nel 2013) l'insoddisfazione da parte di Pallotta per i profitti (solo 4,1 milioni a stagione più bonus e un milione ulteriore di ricavi per la fornitura di prodotti) e la distribuzione del materiale giallorosso: "Non siamo contentissimi della loro produzione, fondamentalmente devono darsi una mossa perché abbiamo una grossa domanda a livello mondiale e sta a loro aumentare la distribuzione: non farà loro piacere sentire queste parole producono bellissimi kit ma ora bisogna venderli”, aveva dichiarato Pallotta nel 2015.

 

NIke-Roma, la clausola d'addio in caso di passaggio di proprietà

ROMA NUOVO STADIo

Attenzione, perché l'addio tra la Roma e la NIke potrebbe essere causato dal futuro passaggio di proprietà del club giallorosso. Nel prospetto informativo dell'accordo siglato tra le parti nel 2014 si legge infatti: "Nike ha diritto di terminare il contratto in caso di cambio di controllo del club o della persona o entità che direttamente o indirettamente lo controlla, di fusione o di altro trasferimento che coinvolga o riguardi il club o tutti i beni del club ad una persona o entità che non ne avevano il controllo alla data di stipula del contratto". Alla base dell'addio potrebbe esserci quindi il cambio di proprietà all'orizzonte, con l'insediamento di una nuova proprietà e nuovi accordi da siglare.

pallottaSTADIO ROMA TOR DI VALLESTADIO ROMASTADIO ROMA

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?