1. SILVIO DECADE? LETTA CADE! IL BOTTO MERCOLEDÌ, SULL’IMU. ALLA FACCIA DELLA RIPRESINA ECONOMICA, SI VA A VOTARE A NOVEMBRE CON BERLUSCONI CANDIDATO PREMIER 2. FRONTALE DEL CAINANO AL CAPO DELLO STATO: “PER DARE RETTA A LUI, MI SONO DIMESSO DUE ANNI FA DA PREMIER SENZA NEMMENO ESSERE STATO SFIDUCIATO. PER ASCOLTARE NAPOLITANO ABBIAMO APPOGGIATO PRIMA MONTI E POI ADDIRITTURA IL GOVERNO GUIDATO DA UN ESPONENTE PD. E CHE COSA NE ABBIAMO RICAVATO, IN CAMBIO? ZERO” 3. LA MANNAIA DEL FALCO GHEDINI: “L’ATTO DI CLEMENZA NON VERREBBE A CAPO DEL PROBLEMA NUMERO UNO, CIOÈ L’INELEGGIBILITÀ. QUINDI INUTILE SCOMODARE NAPOLITANO” 4. ANCHE SUL COLLE SI STANNO CONVINCENDO CHE NON SI PUÒ AFFRONTARE IL SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA UE CON UN GOVERNINO APPESO A UN GRILLO. IL QUIRINALE A QUESTO PUNTO PRETENDE “SOLO” LA RIFORMA IMPOSSIBILE: QUELLA DEL PORCELLUM

Condividi questo articolo


Ugo Magri per La Stampa

VINCINO BERLU E NAPOVINCINO BERLU E NAPO

Berlusconi spinge la sfida verso il punto di non ritorno. Si rivolge al Pd, a Letta e a Napolitano con modi così ultimativi, talmente provocatori, che sembra averli scelti apposta per farsi sbattere la porta in faccia. La crisi incombe.
Neppure è detto che il governo arrivi in carica al 9 settembre, quando la Giunta delle elezioni si pronuncerà sulla decadenza del Cavaliere.

Le dimissioni dei ministri berlusconiani sono nell'aria. Decisiva la riunione di governo che mercoledì si occuperà dell'Imu. Il comunicato del «Gran Consiglio» Pdl tenuto ad Arcore parla chiarissimo, urgono risposte immediate, basta tergiversare... Ma quelle poche righe, suggerite dai più scalmanati, e fatte proprie da Alfano con qualche ritocco, non sono nulla a confronto di quanto è uscito tra le quattro mura dalla bocca del Cavaliere.

NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONINAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI

Un attacco frontale al Capo dello Stato, da cui Silvio si sente preso bellamente in giro. «Per dare retta a lui, mi sono dimesso due anni fa da premier senza nemmeno essere stato sfiduciato. Per ascoltare Napolitano abbiamo appoggiato prima Monti e poi addirittura il governo guidato da un esponente Pd. E che cosa ne abbiamo ricavato, in cambio? Zero. Io sono stato responsabile, eppure questo senso di responsabilità non è stato ripagato con eguale moneta, anzi».

VIGNETTA GIANNELLI BERLUSCONI OMBRA NAPOLITANOVIGNETTA GIANNELLI BERLUSCONI OMBRA NAPOLITANOSantanch berlusconiSantanch berlusconi

Dunque, adesso basta. Qualcuno ha udito la Santanché paragonarlo a un Cristo in croce, «come lui anche tu Presidente hai voluto porgere l'altra guancia». Al che Silvio l'ha subito interrotta: «Sì, sì, io ho dato entrambe le guance, ma adesso questi da me vogliono ben altro...». E pare sia stato l'unico sprazzo giocoso in un pomeriggio da tregenda, con la pioggia a scrosci sui finestroni di Villa San Martino.

«Non ci daranno niente. Non il Pd, non Letta, non certo Napolitano», è tornato subito cupo il Cavaliere, il tono di voce teso, le labbra imbronciate. Bacchettata a tutti quanti, da Lupi a Cicchitto, da Schifani a Quagliariello, erano intervenuti nella discussione sostenendo che nulla andrebbe lasciato di intentato, pur di risparmiare all'Italia lo stress della crisi.

Silvio NapoleoneSilvio Napoleoneberlusconi alfano santanche verdini lupiberlusconi alfano santanche verdini lupi LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHELA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHE

«Sarebbe tempo perso. Non possiamo contare sul loro aiuto, pensiamo semmai a salvarci con le nostre forze», ha proseguito apocalittico Berlusconi. Vistosi cenni di assenso col capo quando la «Pitonessa» ha scandito: «Se Napolitano si dimetterà per impedirci di tornare alle urne, saranno affari suoi... Si dimetta pure, noi andremo avanti lo stesso, faremo l'opposizione».

La grazia non è più un obiettivo, forse non lo è mai stato. Di sicuro, spiega a un certo punto l'avvocato Ghedini lasciando attonite le «colombe», l'atto di clemenza non verrebbe a capo del problema numero uno, cioè l'ineleggibilità. Quindi inutile scomodare il Presidente della Repubblica per un gesto poco produttivo. Semmai bisognerebbe mettere mano di gran corsa alla legge Severino, chiarendo che non può essere retroattiva, quello sì che aiuterebbe... «Non se ne parla proprio», ha chiuso ogni speranza Alfano, «il Pd ci dice che un intervento del genere loro non lo farebbero nemmeno morti».

Tira le somme il segretario Pdl, il quale mai ha dato l'impressione ieri di remare controcorrente: «Siamo dinanzi a un bivio. O crediamo ancora nella trattativa, pur sapendo che le probabilità di successo sono lo zero virgola zero zero uno. Oppure andiamo senza paura alle elezioni. Se questo hai deciso, Presidente Berlusconi, sappi che siamo tutti quanti uniti e compatti con te». Alle armi, alle armi. Angelino chiederà udienza a Napolitano e poi, tempo 3-4 giorni, si tireranno le somme.

È il trionfo dei super-falchi, Verdini e Capezzone in testa. L'agibilità politica per le «colombe» si fa sempre più precaria. Segnali di intolleranza nei confronti dei «cacadubbi». Boato di insofferenza quando Brunetta ha osato dire che sull'Imu, forse, ci si potrebbe anche accordare. Interrotti con poca creanza Cicchitto e Schifani quando hanno espresso dubbi.

santanche e berlusantanche e berluEDOARDO BARALDI SANTANCHE PIANGE BERLUSCONIEDOARDO BARALDI SANTANCHE PIANGE BERLUSCONI

Prima di congedarsi, la battagliera Gelmini s'è sentita soavemente apostrofare dalla Santanché: «Ormai avrete capito anche voi qual è la posizione vera di Berlusconi...». Già, impossibile non capire. Eppure, si racconta che l'uomo non fosse alla fine così baldanzoso. Forse provato dalla tensione, l'hanno visto accasciarsi affranto e disperato su una poltrona. Non esattamente il piglio del condottiero che già pregusta la vittoria.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

NATA SOTTO UNA CATTIVA STELLANTIS – SE SERVE UNA ULTERIORE DIMOSTRAZIONE CHE NEL GRUPPO FIAT-PEUGEOT COMANDANO I FRANCESI, BASTA VEDERE CHE SUCCEDE ALLA NUOVA 600 ELETTRICA “MADE IN ITALY”: È PRODOTTA IN POLONIA ED È UNA BRUTTA COPIA (È COSTRUITA SULLA STESSA PIATTAFORMA) DELLA PEUGEOT 2008, CHE INVECE VIENE PROGETTATA E ASSEMBLATA OLTRALPE. STELLANTIS PRODUCE 1 MILIONE DI AUTO IN FRANCIA E 400 MILA IN ITALIA. QUI CI SONO STATI 7500 ESUBERI, NEL PAESE DI MACRON ZERO. DOV’È LANDINI, CHE CON MARCHIONNE SI LAGNAVA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE?

DAGOREPORT! - SIAMO ARRIVATI ALLA CANNA DEL GAS? LO SPREAD QUESTA MATTINA HA TOCCATO QUOTA 200, CON I RENDIMENTI BTP AI MASSIMI DA 10 ANNI A QUESTA PARTE - DAL NADEF SCODELLATO DAL GOVERNO MELONI I MERCATI INTERNAZIONALI SI ASPETTAVANO UNA RIDUZIONE DEL NOSTRO ENORME DEBITO PUBBLICO DELLO 0,5%, INVECE SI SONO TROVATI LO 0,1%. E L’ALGORITMO DEI FONDI HA SUBITO DATO ORDINE DI VENDERE I BTP - MA IL PEGGIO ARRIVERÀ FRA DUE SETTIMANE CON LO SBARCO A ROMA DELLE PRINCIPALI AGENZIE DI RATING…

COME MAI PAOLO BERLUSCONI, CHE NON HA MAI AVUTO IL DNA AFFABULATORIO, EGO-ESPANSO E ARCI-NARCISISTA DEL FRATELLO MAGGIORE SILVIO, HA LEGNATO SENZA ALCUN RIGUARDO MARTA FASCINA, ULTIMA INCONSOLABILE COMPAGNA DEL FRATELLO DEFUNTO? DIETRO LA REPRIMENDA SI PUÒ LEGGERE UN AVVISO DI SFRATTO DEL BISCIONE FAMILY. CARA MARTA, A FINE ANNO PREPARA LE VALIGIE, GIRA I TACCHI E MOLLA ARCORE: CON I 100 MILIONI DI EREDITÀ INTASCATI PER AVER TENUTO STRETTA COME UNA TRAPPOLA PER TOPI LA MANO DI SILVIO, PUOI TROVARE, CON IL TUO AMATO PAPÀ AL SEGUITO, UN'ALTRA DOVIZIOSA DIMORA - DIETRO TALE BRUTALE AVVISO DI CAMBIARE ARIA, C’È IL DESIDERIO DI PIERSILVIO DI PRENDERE POSSESSO DELLA REGGIA BRIANZOLA (ANCHE PERCHE' LA FOLTA SERVITU' GRAVA SULLE TASCHE DEI BERLUSCONI)

DAGOREPORT! - COME È ANDATO IL FACCIA A FACCIA TRA GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHÉ PER FARE CHIAREZZA SUI GUAI GIUDIZIARI DELLA “PITONESSA”? LA PREMIER HA FATTO NOTARE CHE UN PASSO INDIETRO SAREBBE SAGGIO, LA SANTADECHÉ HA DIFESO LA SUA POSIZIONE, ACCUSANDO I QUOTIDIANI DI DIFFONDERE BALLE, E HA GARANTITO CHE L’INCHIESTA SI SGONFIERÀ - LA SORA GIORGIA HA DATO FIDUCIA ALLA “SANTA” MA LE HA ANCHE SBATTUTO IN FACCIA UNA PROMESSA: SE ARRIVASSE PER TE IL RINVIO A GIUDIZIO, SARÒ IO STESSA AD ANNUNCIARE LE TUE DIMISSIONI...