SOLO CHIACCHIERE E SORRISINO – CHI L’HA VISTO? FIRENZE APRE LA CACCIA A MATTEO RENZI, IL SINDACO ASSENTEISTA

Stefano Filippi per IlGiornale.it

In televisione, sui giornali, nei comizi, su internet, non parliamo dei social network come Twitter e Facebook dove conta centinaia di migliaia di follower e «mi piace». I fiorentini lo vedono dappertutto, il loro sindaco. La camicia bianca spara, il ciuffo nero attizza, la lingua sciolta conquista.

Lo vedono dappertutto Matteo Renzi, tranne dove vorrebbero fosse: a Palazzo Vecchio, a fare il su' mestiere. Il sindaco. Matteo Renzi è un assenteista. In tempi di disoccupazione galoppante non è una bella cosa. Lavorasse in un'azienda in crisi, uno che marca visita con la frequenza con cui il primo cittadino di Firenze salta i consigli comunali sarebbe sull'orlo del licenziamento.

Il Rottamatore no, lui resiste, teorizza che è giusto così. «Il presidente del Consiglio non va sempre in Parlamento, ci vanno i ministri», ha sbracato a fine giugno quando è scoppiata una polemica sulla disinvoltura con cui egli ignora il consiglio comunale.

Il paragone non è stato scelto a caso: Palazzo Vecchio come Palazzo Chigi. Renzi si vede già presidente del Consiglio e da subito avverte che nemmeno da capo del governo si farà troppo vedere nelle sedi istituzionali. Matteo sindaco si proietta già altrove, secondo la sua abitudine. Da presidente della Provincia pensava al comune; da sindaco prepara la strada verso la guida del partito o del governo, magari entrambe.

Nell'incessante crescendo di una sfrenata ambizione, Renzi è già a Roma, e poi in Europa, nel mondo, forse nello spazio. Ogni poltrona è un trampolino di lancio. Intanto Firenze freme, e lui giustifica il vuoto lasciato nelle sedi della rappresentanza democratica: «Preferirei consiglieri comunali che vanno nelle periferie a guardare le buche o comunque i problemi, invece di stare in commissioni spesso inutili e autoreferenziali». E allora chiudiamoli, questi consigli comunali noiosi e sterili, che si risparmia pure sui gettoni di presenza.

È un messaggio da rilanciare: secondo Renzi il vero modo di lavorare è non andare a lavorare. Ascoltare le minoranze? Una perdita di tempo. Votare le delibere? «In consiglio comunale io ci vado solo quando ci sono cose importanti, non vado a perdere un pomeriggio solo per schiacciare un bottone».

Il tassatore mascherato è anche il sindaco più errante. Il più assenteista tra i primi cittadini delle metropoli italiane. Tutti di sinistra, peraltro. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha partecipato a 66 consigli comunali su 86 nel 2012 e a 17 su 22 nei primi sei mesi del 2013: tre su quattro, percentuale dignitosa. Piero Fassino a Torino ha fatto di meglio: 47 consigli su 56 nel 2012 e 18 su 20 nel 2013, siamo tra l'80 e il 90%. Tanto di cappello.

Luigi de Magistris a Napoli non annovera tra le tante lacune quella del disimpegno: da gennaio 2012 a giugno 2013 ha marinato soltanto due volte su 51 sedute del consiglio comunale. Anche Marco Doria a Genova mantiene una tabella di marcia pressoché irreprensibile, almeno quanto alle presenze in consiglio: 25 su 27 nel 2012 e tutti i cartellini timbrati in questo 2013.

E Renzi? Tra le sgroppate in camper, le corsette e le maratone, i comizi nelle feste di partito, le comparsate nei talk show, l'incalcolabile numero di interviste, quanto tempo ha dedicato il sindaco di Firenze per partecipare alle assemblee del parlamentino cittadino eletto con lui? Nel 2012 il suo nome compare tra i presenti soltanto in 8 delle 45 riunioni. Una ogni sei.

Un po' meglio è andata nella prima parte del 2013, quando evidentemente il Rottamatore si è sentito gli occhi addosso: 7 su 17, quattro su 10. Gabriele Toccafondi, coordinatore fiorentino del Pdl e sottosegretario all'Istruzione, ha conteggiato oltre 90 assenze di Renzi in 150 consigli comunali nei primi tre anni e mezzo di mandato: «E quando è presente, in media il sindaco staziona in consiglio per qualche minuto», chiosa Toccafondi.

I fiorentini, gente disincantata, gli hanno ormai preso le misure. Il primo anno l'avevano eletto miglior sindaco d'Italia, secondo la classifica del Sole24Ore. Ora è precipitato al 61° posto. Nemmeno questo tracollo ha indotto Renzi a invertire la rotta. «Il consiglio comunale si riunisce ogni lunedì: troppo», questo il lapidario orientamento di vita amministrativa di Matteo Renzi. «Ma per ogni seduta c'è un gettone di presenza e allora si fanno discussioni sul niente».

Perfino i suoi compagni di partito si sono indispettiti: «Se non si fosse ancora capito quale considerazione abbia il sindaco Renzi per le istituzioni democratiche - ha tuonato la democratica Ornella De Zordo - le sue dichiarazioni sui lavori e sul ruolo del consiglio chiariscono bene la cosa».

Insomma, per Renzi il consiglio comunale - a partire dalla maggioranza pd - è una manica di sfaccendati preoccupati di intascare quattro soldi. E così il sindaco fece forca nel consiglio che ricordava i 46 anni dall'alluvione del 1966 e le sue 34 vittime, né si vide quando fu intitolata una strada cittadina a Oriana Fallaci. Se la cavò mandando un autista del comune sulla tomba con un mazzo di fiori. Fosse ancora tra noi, la scrittrice fiorentina lo liquiderebbe con il titolo del libro che raccoglie il diario di guerra dal Vietnam: Niente e così sia.

 

MATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHONMATTEO RENZI jpegMATTEO RENZI CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA DI FIRENZE A ROBERTO BENIGNI Matteo Renzi Sindaco FirenzePalazzo VecchioMATTEO RENZIil-ponte-vecchio-di-notte

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...