matteo salvini mario draghi catasto casa tassa tasse imu

LA SPACCATURA SUL CATASTO È SOLO L’INIZIO - LE PROSSIME SETTIMANE IL GOVERNO DOVRÀ AFFRONTARE TRE DELLE RIFORME PIÙ IMPORTANTI PER IL PNRR, E ANCHE PIÙ RISCHIOSE PER LA TENUTA DELLA MAGGIORANZA: CONCORRENZA, APPALTI E GIUSTIZIA - LA LEGA IN UN MESE HA ROTTO CON IL GOVERNO PER BEN QUATTRO VOLTE. SALVINI ALZA L’ASTICELLA DELLE PRETESE PERCHÉ SA CHE DRAGHI NON PUÒ CERCARE L’INCIDENTE PER ANDARSENE CON QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN UCRAINA…

Ilario Lombardo Francesco Olivo per “la Stampa”

 

MARIO DRAGHI

A questo punto si può anche dire che il governo è salvo grazie ad Alessandro Colucci, deputato di Noi con l'Italia, il micropartito di Maurizio Lupi che ha fatto un po' la parte del jolly dentro il centrodestra.

 

Colucci si è sacrificato in nome del governo, della stabilità, per scongiurare una crisi che sarebbe apparsa assurda con una guerra alle porte dell'Europa, ma che potrebbe anche essere soltanto rinviata.

 

ALESSANDRO COLUCCI - NOI CON LITALIA

Se non lo avesse fatto Colucci, qualcun altro nel centrodestra si sarebbe caricato il compito di salvare il governo, e molto probabilmente lo avrebbe fatto Coraggio Italia, che invece ha votato contro la riforma del catasto insieme a Lega e, a sorpresa, Forza Italia.

 

Per Mario Draghi non è una giornata esaltante. È riuscito a evitare l'affossamento della norma della delega fiscale che definisce la mappatura per la futura revisione del catasto. Ma il passaggio e la forzatura parlamentare gli sono costate la spaccatura in maggioranza e un governo traballante.

 

maria cecilia guerra.

L'avvertimento arrivato in commissione il giorno prima, affidato da Draghi alla viceministra dell'Economia Cecilia Guerra, ha avuto l'effetto di compattare il centrodestra e di costringere il premier a una trattativa in extremis. Lo stesso è successo ieri. Temendo il peggio, Draghi ha inviato il suo consigliere economico, Francesco Giavazzi, a presidiare i deputati in commissione. Il premier sperava nei forzisti e ha cercato di convincerli ad astenersi.

 

Dopo aver sentito Antonio Tajani mercoledì, ha convocato una delegazione di azzurri a Palazzo Chigi. Quando però ha capito che le resistenze non erano scalfibili ha telefonato a Silvio Berlusconi.

 

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

Draghi ha provato a spiegargli che «non ci sarebbe alcun innalzamento automatico delle tasse», che «si tratta di una ricognizione» che vedrà la luce «non prima del 2026», con l'impegno di non far alcun aggiornamento fiscale senza prima passare dal Parlamento. Una telefonata che è diventata inutile quando Berlusconi ha risposto al premier: «Per noi la casa è intoccabile».

 

matteo salvini silvio berlusconi meme by carli

Forza Italia spiega il suo "no" con due argomenti: la necessità di tenere stretta la Lega e soprattutto quello che viene considerato un irrigidimento di Draghi. Chi ha assistito alle trattative ha notato come la rottura si sia consumata durante i colloqui a Palazzo Chigi. Forza Italia aveva avanzato una ipotesi di mediazione, un testo dove si escludeva con nettezza quello che il governo già aveva spiegato nei mesi scorsi: nessuna nuova tassa sulla casa nei prossimi quattro anni.

 

«La Lega si sarebbe accontentata», spiega un dirigente berlusconiano. La delegazione guidata dal capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli però ha trovato un muro nel presidente del Consiglio: «Dopo il Quirinale Draghi è chiuso al dialogo, ci tratta con fastidio», spiegano i vertici.

 

riforma del catasto 9

Per Fi lo strappo non è gratis, si riapre la breccia con i ministri. Una dinamica che si ritrova anche nel Carroccio, dove i ministri si distinguono dalla linea di Salvini. Il leader della Lega, esterrefatto, con un messaggio ha chiesto un appuntamento a Draghi: «Non mi spiego l'insistenza sul catasto.Ti abbiamo dato piena fiducia per fermare la guerra».

 

Il partito si è smarcato già quattro volte in un mese dal governo: dad per i bambini non vaccinati, riforma del Csm e balneari, gli ultimi due provvedimenti votati in Cdm, con la promessa di modifiche in Aula.

 

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

Quello di ieri è il quarto episodio, forse non l'ultimo, «anche perché - si ragiona in via Bellerio - con la guerra in Ucraina Draghi non può più cercare un incidente per andarsene». Il premier, con i suoi collaboratori, sostiene la necessità di mantenere un approccio «pragmatico», in modo da «tenersi il più lontano possibile dalla propaganda di partito». Almeno finché sarà possibile tenere in vita il governo.

FRANCESCO GIAVAZZI

 

Le prossime settimane saranno un test continuo. Si affronteranno le tre riforme che Draghi considera vitali, perché incardinate all'interno del Pnrr: concorrenza, appalti e giustizia. È già previsto che la riforma del codice degli appalti, approvata a fine giugno in Consiglio dei ministri, verrà votata in Senato lunedì, il giorno in cui il premier volerà a Bruxelles per parlare di energia e dei profughi ucraini. Dunque i lavori per l'approvazione scavalleranno anche la prossima settimana. Sono regole che vanno riviste per velocizzare gli investimenti, accompagnare il Recovery fund e realizzare le opere pubbliche e le infrastrutture pagate con i soldi dell'Europa. -

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…