renato brunetta matteo salvini

LA SPIA DELLA SVOLTA GOVERNISTA DI BERLUSCONI? È SULLA PRIMA PAGINA DE “IL GIORNALE“ - PRIMA DI SCODELLARE UNA LEZIONE DI ECONOMIA A SALVINI, RENATO BRUNETTA LO RIDICOLIZZA A SANGUE: “CERTAMENTE FA UN CERTO EFFETTO LEGGERE CHE UN PARTITO STORICAMENTE ANTI-EURO, COME LA LEGA, PROPONGA ADESSO DI AUMENTARNE LA QUANTITÀ (DI EURO), RITENENDO LA VALUTA UNICA PANACEA DI TUTTI I MALI…”

 

 

RENATO BRUNETTA

Renato Brunetta per “il Giornale”

 

In una lettera scritta al Sole 24 Ore, il leader della Lega Matteo Salvini, facendosi portavoce della posizione sostenuta da un gruppo internazionale di 101 economisti, ha invocato un intervento della Bce, attraverso un nuovo «whatever it takes», per

risolvere la crisi economica e finanziaria, sostenendo che «il dogma dell' indipendenza della Banca centrale deve lasciare spazio al pragmatismo: condizioni eccezionali richiedono rimedi eccezionali, come il finanziamento monetario dei necessari interventi».

 

MATTEO SALVINI VESTITO DA MEDICO

Una posizione che ribadisce quanto già sostenuto diverse volte dalla Lega, ovvero che l' Italia non dovrebbe attingere alle risorse europee previste dal piano a 4 pilastri (Bei, Mes, Sure e Recovery Funds) da oltre 2.000 miliardi messo in campo dalla UE, in quanto basato a loro dire su un meccanismo ricattatorio (di condizionalità non meglio specificate), ma soltanto al maggior denaro stampato dalla Bce.

MATTEO SALVINI

 

La politica monetaria, nella visione leghista, sarebbe quindi sufficiente per arginare la crisi.

Più euro in circolazione per supplire alla mancanza di liquidità e, quindi, di crescita.

Un rapporto diretto tra Roma e Francoforte, non mediato da Bruxelles.

 

 

Certamente fa un certo effetto leggere che un partito storicamente anti-euro, come la Lega, proponga adesso di aumentarne la quantità (di euro), ritenendo la valuta unica panacea di tutti i mali. Ma, tralasciando le questioni storico-politiche, a noi interessa spiegare perché una tale proposta sia del tutto infattibile, basandoci su considerazioni tanto teoriche quanto di esperienza empirica.

 

renato brunetta

L' economista che più volte ha espresso una posizione esattamente contraria a quella della Lega, sulla non sufficienza delle politiche monetarie per risolvere le crisi economiche dell' eurozona, è stato Mario Draghi. Quante volte abbiamo sentito l' ex governatore della Bce affermare che la Banca centrale non può da sola realizzare la trasmissione della politica monetaria all' economia reale, senza l' aiuto delle politiche di bilancio da parte dei Governi? La posizione di Draghi non è una eccezione ma, guardando alla teoria economica, si può dire che è, invece, la regola.

 

borghi salvini bagnai

I manuali di economia spiegano, infatti, come esistano casi in cui la politica monetaria, da sola, non è sufficiente per creare crescita. Il primo è quello relativo alla famosa «trappola della liquidità», una situazione in cui il meccanismo di trasmissione monetario non è efficace in quanto, nonostante i tassi di interesse siano fissati al livello zero, gli operatori economici continuano a preferire la detenzione di liquidità ad investimenti alternativi.

 

EMMANUEL MACRON CHRISTINE LAGARDE

È il caso che sta sperimentando il Giappone. Il secondo è riferito alla teoria dei «malinvestimenti» che valse a Friedrich von Hayek il Nobel per l' economia. Hayek affermava che il mantenimento artificioso di tassi di interesse troppo bassi da parte della Banca centrale per molto tempo crea incentivi a intraprendere investimenti eccessivi, che poi si risolvono in bolle speculative, il cui scoppio lascia l' economia in una condizione di depressione.

 

CHRISTINE LAGARDE

Un recente studio degli economisti Jef Boeckx, Maarten Dossche e Gert Peersman, intitolato «efficacia e trasmissione delle politiche di bilancio della BCE», nel quale viene analizzata l' efficacia delle politiche economiche di Quantitative Easing finora messe in atto dalla Bce, conclude che uno shock di bilancio espansivo stimola i prestiti bancari, riduce gli spread dei tassi d' interesse, porta ad un deprezzamento dell' euro e ha un impatto positivo sull' attività economica e l' inflazione. Ad esempio, gli autori hanno scoperto che la produzione e l' inflazione dell' eurozona sarebbero state inferiori di oltre l' uno per cento nel 2012 senza i programmi triennali Ltro lanciati dalla BCE per fornire liquidità alle banche.

 

MARIO DRAGHI.

Hanno anche scoperto che gli effetti sulla produzione sono risultati inferiori nei Paesi membri più colpiti dalla crisi finanziaria, in particolare in quelli in cui il sistema bancario è sottocapitalizzato, ovvero le banche non hanno sufficiente capitale per erogare prestiti alle imprese. È il caso italiano. La conclusione è quindi semplice da trarre: la politica monetaria è necessaria, ma senza l' intervento dei governi o dell' Unione Europea, attraverso politiche di bilancio adeguate, e senza l' azione del settore privato, attraverso le banche, che eroga la liquidità alle imprese, essa, la politica monetaria, non è sufficiente.

MATTEO SALVINI CON GLI OCCHIALI 1

 

Esattamente la riprova dell' esattezza della posizione di Draghi e dell' errore di quelli che sostengono il contrario. Anche perché delegare alla sola Banca centrale la risoluzione dei problemi reali, delle singole economie, finisce per deresponsabilizzare tutti gli attori economici. Azzardo morale che finisce per distruggere non solo le economie, ma anche le democrazie. Delegare la soluzione delle crisi alla sola Bce porta al suicidio della politica.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?