mario draghi

LA STRADA DEL GOVERNO È LASTRICATA DI BUCCE DI BANANA – LO SCIVOLONE È SEMPRE DIETRO L'ANGOLO: CONTE E SALVINI TENGONO ALTA LA TENSIONE PER RAGIONI ELETTORALI, MA NON HANNO LE PALLE DI ANDARE FINO IN FONDO: TRA GUERRA, INFLAZIONE E CRISI ECONOMICA ALLE PORTE, COME SPIEGHEREBBERO AI PROPRI ELETTORI DI AVER PORTATO IL PAESE SULL’ORLO DEL COLLASSO? – VERDERAMI: “NELLO STESSO PD C’È CHI ATTENDE CON ANSIA IL 2023 PER LIBERARSI DEL PREMIER”. C’È UN UNICO PROBLEMA: CHI METTERE AL SUO POSTO DOPO LE ELEZIONI

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

mario draghi g7 germania 2

Il percorso del governo è delineato da qui alla fine della legislatura. Si conoscono anche i passaggi accidentati - come la Finanziaria - in vista dei quali Palazzo Chigi si sta già attrezzando per attraversare il guado senza danni. Ma sul sentiero della politica c'è sempre il rischio di scivolare sulla classica buccia di banana.

 

Per evitare passi falsi all'esecutivo, verrebbe utile la collaborazione delle forze di maggioranza. Se non fosse che i partiti sono costantemente in trance agonistica pre elettorale. E nonostante sappiano di partecipare a un gabinetto di larghe intese, continuano a scontrarsi su provvedimenti sui quali è impossibile trovare intese bipartisan. E che sono destinati ad arenarsi senza diventare leggi.

 

conte draghi grillo 4

Eppure insistono, da destra come da sinistra, rendendo per Draghi più snervanti le mediazioni a Roma di quelle a Bruxelles. Ieri il premier era al vertice Nato. E mentre discuteva di strategie geopolitiche veniva informato dai suoi uffici di quanto accadeva in Parlamento, dove i partiti di maggioranza si dedicavano a piantare bandierine, incuranti di mettere a rischio gli equilibri di governo.

 

BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - MARIO DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI

A Montecitorio il blocco di centrosinistra, forte dei numeri nella conferenza dei capigruppo, decideva di portare in Aula i progetti di legge sullo ius scholae e sulla cannabis. Già alla Camera l'iter si preannuncia tormentato, «ma al Senato - come ammettono nel Pd - lo sappiamo di non avere i numeri per approvarlo».

 

Insomma, il destino dei provvedimenti appare segnato. Tanto è bastato perché la Lega salisse sulle barricate, denunciasse la rottura degli accordi di maggioranza e avvisasse il governo che «così non si può andare avanti».

 

Peccato che nelle stesse ore, nell'altro ramo del Parlamento, proprio il Carroccio contravveniva alla regola della larga maggioranza. E insieme a Forza Italia, decideva di votare un emendamento di Fratelli d'Italia per tutelare i balneari dalla direttiva Bolkestein.

 

giuseppe conte mario draghi

A nulla erano valse le obiezioni di quei (pochi) leghisti e forzisti che avevano colto le contraddizioni a cui andavano incontro: «Abbiamo appena votato la legge sulla Concorrenza, che dice l'esatto contrario». Risposta: «Tanto l'emendamento non passa». Infatti veniva bocciato. Il voto era servito a non lasciare il consenso dei balneari solo alla Meloni.

 

Spesso i partiti avvisano il premier che stanno per lanciare delle bucce di banana «per ragioni di equilibrio politico». Ma l'imprevisto va sempre messo in preventivo, nel senso che i calcoli possono essere errati. E questo impone un lavoro stressante di controllo.

 

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

Proprio quanto è accaduto (sempre ieri) al quarto piano della Camera, dove si riunivano le commissioni Bilancio e Finanze per esaminare il decreto Aiuti. E dove i grillini avevano programmato un blitz per impedire la realizzazione del termovalorizzatore a Roma, sommersa dai rifiuti. Missione fallita. Il bello è che Forza Italia, protagonista al Senato del voto contro il governo sulla Bolkestein, faceva sapere di aver votato contro l'emendamento grillino «per senso di responsabilità verso il governo e per amore verso la Capitale».

 

GIUSEPPE CONTE DOPO L INCONTRO CON MARIO DRAGHI A PALAZZO CHIGI

Nel frattempo al piano terra di Montecitorio - dopo che il ministro Gelmini aveva risposto al question time sulla riforma delle Autonomie regionali - Bersani ed Errani convocavano una conferenza stampa per annunciare che quel ddl non lo avrebbero approvato. Per un ministro che veniva sconfessato da un partito della sua maggioranza, si è arrivati a un ministro che sconfessava il suo governo: «Va cambiato il cambiamento al Superbonus», avvisava il grillino Patuanelli.

 

CONTE SALVINI

La strada di Draghi verso la fine della legislatura è lastricata di buone intenzioni e di bucce di banana. Ieri, dopo aver assicurato che «il governo non rischia», è stato costretto a lasciare Madrid per tornare a Roma e affrontare Conte sul «caso Grillo»: «Sarà un'altra giornata di fuoco ma senza arrosto», sostengono nel Pd, dove in pochi credono che il leader del M5S avrà la forza di rompere con l'esecutivo.

 

ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA

Nello stesso Pd c'è però chi attende con ansia il 2023 per liberarsi del premier. «Mai più governi di larghe intese», ha detto il vice segretario Provenzano. Che tradotto dal politichese vuol dire: mai più Draghi a Palazzo Chigi. Quando Draghi si insediò, Renzi disse che sarebbe stato «la safety car» dietro cui i partiti avrebbero potuto «riallinearsi e rilanciarsi». E invece, dopo sedici mesi, i partiti non sono riusciti a realizzare la benché minima riforma del sistema politico, che pure era di loro competenza. Da allora solo bandierine.

salvini putin conte

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"