di maio conte renzi

TIGRI DI CARTA - CONTE SA BENE CHE IL SUO ESECUTIVO NON HA I NUMERI PER SFANCULARE RENZI E DI MAIO MA SA ANCHE CHE NÉ “ITALIA VIVIA” NÉ  IL M5S SONO IN CONDIZIONI DI SFIDUCIARLO IN AULA PER ANDARE ALLE URNE. PER SCONGIURARE IL COLLASSO DELLA SUA MAGGIORANZA, “GIUSEPPI” HA SEGNATO IN AGENDA PER DOMANI UN VERTICE CHIARIFICATORE, IN CUI SFIDERÀ MATTECCIO (E DI MAIO) AL RISPETTO DEGLI ACCORDI…

Monica Guerzoni per il “Corriere della sera”

 

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Nicola Zingaretti si è tappato le orecchie per non sentire i bellicosi echi della Leopolda di Matteo Renzi. Ma all' accusa di guidare «il partito delle tasse e delle tessere», il segretario del Pd ha deciso che era troppo. E così nel primo pomeriggio i contatti sulla linea Nazareno-Palazzo Chigi si sono intensificati. E in serata il premier, che ormai si affida più al Pd che al M5S, ha accettato di offrire un assist ai democratici. «Chi non fa gioco di squadra è fuori dal governo», ha alzato la voce Conte. E anche se i collaboratori hanno subito chiarito che non ce l' aveva con Di Maio e non alludeva alle tensioni sulla manovra, dalla Farnesina è trapelato tutto il fastidio del ministro: «Ha esagerato, lo vedo un po' nervoso ... certi toni ci addolorano».

 

renzi conte

Conte sa bene che il suo esecutivo non ha i numeri per rinunciare a nessuna delle tre forze che lo sostengono, ma sa anche che né Renzi, né Di Maio sono in condizioni di sfiduciarlo in Aula per poi contarsi nelle urne. Per scongiurare il collasso della sua litigiosa maggioranza, il premier ha segnato in agenda per domani un vertice chiarificatore, in cui sfiderà Renzi (e Di Maio) al rispetto degli accordi assunti davanti ai cittadini.

 

Da Palazzo Chigi assicurano che tra l' avvocato e il capo dei 5 Stelle non ci sono ombre, ma basta leggere le dichiarazioni per capire che la competizione tra i due leader, deflagrata sull' evasione fiscale, è destinata a continuare. Di Maio lo ha dipinto come un nemico del popolo delle partite Iva e Conte ha risposto brusco («fesserie!»), per poi inchiodare Di Maio alle Colonne d' Ercole del Movimento: «Il M5S gridava "onestà, onestà"...». E se «Luigi» brandisce i voti che, sulla carta, ha nei gruppi parlamentari, «Giuseppe» fa leva sul consenso personale di deputati e senatori.

di maio conte

 

Dal capo politico il premier vuole «piena fiducia» e l' impegno a non toccare il suo piano anti-evasione. È una prova di forza, in cui però Conte concede a Di Maio una foglia di fico da offrire alla sua base. L' aliquota della flat tax al 15% per i redditi fino a 65 mila euro non sarà toccata e poi, quando il piano anti-evasione comincerà a dare i frutti sperati, si potrà abbassare anche tra i 66 mila e i 100 mila.

 

Purché nessuno pensi che la manovra possa tornare sul tavolo del Cdm. Quanto alle pensioni, non c' è concessione che Conte possa offrire a Renzi. Il quale presenterà un emendamento per cancellare quota 100 per il solo gusto, confidato ai fedelissimi, «di vedere il Pd che difende la bandierina di Salvini».

zingaretti di maio

 

Il Pd si è stancato di fare il portatore d' acqua della maggioranza e ha cominciato, sottotraccia, a minacciare il voto anticipato. «Non possiamo essere la forza che si fa carico di tutto - si è sentito ripetere Conte -. Senza una prospettiva condivisa, il governo avrà vita breve». Perché non accada che il partito «più responsabile» finisca per essere logorato dal governo, come avvenne ai tempi di Mario Monti, i vertici del Nazareno hanno chiesto a Conte di assumersi la responsabilità della sintesi, così che le decisioni votate all' unanimità siano vincolanti per tutti.

 

A cominciare da Renzi, che per ritagliarsi uno spazio vitale è costretto a fare ogni giorno la guerra al suo ex partito, all' insegna del motto mors tua vita mea . Zingaretti è stufo e anche piuttosto preoccupato. Perché, come va avvisando a ogni passo Dario Franceschini, «nessuno vuole far cadere il governo, ma a forza di alzare la palla su ogni provvedimento il gioco può sfuggire di mano». Analogo concetto distilla il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, quando invita i colleghi a «non inseguire le polemiche» e si dice «consapevole dei rischi, se non le si mantiene dentro una dimensione fisiologica».

 

giuseppe conte dario franceschini

Tra Palazzo Chigi e Nazareno sono tutti convinti che il motore delle fibrillazioni sia il combinato disposto tra la Leopolda e la manifestazione di Salvini, che ha costretto Di Maio ad alzare i toni per non restare schiacciato. Ma per quanto la polemica sia ritenuta «un fuoco di paglia», Zingaretti e Conte non possono ignorare i post del M5S e gli assalti della Leopolda. Dove Ettore Rosato, chiedendo al premier di ascoltare «due forze che pongono temi condivisi», ha ufficializzato l' intesa tra M5S e Italia viva.

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA…

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...