etruria roberto rossi renzi boschi pier

UNA TOGA PER AMICO - IL CSM “PROCESSERÀ” LUNEDÌ IL PROCURATORE CAPO DI AREZZO, ROBERTO ROSSI, CHE HA FATTO CONSULENZE PER PALAZZO CHIGI - LA COMMISSIONE CHIEDERÀ: “NON DOVEVA LASCIARE LA CONSULENZA QUANDO HA COMINCIATO A INDAGARE SU BANCA ETRURIA?”

Liana Milella per “la Repubblica”

 

ROBERTO ROSSIROBERTO ROSSI

Ma esiste davvero un caso Rossi? Al Csm se lo stanno chiedendo in molti. Perché i pareri forniti a palazzo Chigi dal procuratore di Arezzo che indaga su Banca Etruria erano sul ddl che riscrive il processo penale. Non sulle banche quindi.

 

E i compensi che avrebbe percepito? Nessuno, perché il governo aveva stanziato con un decreto fotocopia per Rossi, come per altri due consulenti, 7.500 euro, «previa presentazione di relazione finale». Ma Rossi non ha mai presentato questa relazione, e quindi non ha incassato una lira. È politica o tecnica la sua nomina come consulente?

 

ROBERTO ROSSIROBERTO ROSSI

È tecnica, perché durante il governo Letta, era luglio del 2013, fu l’allora capo dell’ufficio legislativo di palazzo Chigi Carlo Deodato, a proporgli la consulenza. Per invogliarlo gli disse: «Tieni conto che puoi metterlo anche nel tuo curriculum e sarà un punto in più tra i tuoi titoli». In quei giorni, 5-6 luglio, dall’ufficio legislativo partì una prima richiesta sbagliata, proposero per Rossi un incarico extra giudiziario, ma furono costretti a una precipitosa marcia indietro rettificando che volevano il pm solo come consulente. Rossi avanzò la richiesta?

 

Consiglio Superiore della MagistraturaConsiglio Superiore della Magistratura

Certo che lo fece, una prima e unica volta, precisando il 29 luglio che ipotizzava di dover andare a Roma tre volte al mese e garantendo che «non ci sono procedimenti penali in corso» tali da poter ingenerare un conflitto. Non lo ha più scritto perché non ha inviato altre missive. A Roma Rossi c’è venuto una mezza dozzina di volte. Nel frattempo, «cosa mai accaduta ad Arezzo» come ha confessato ad alcuni amici che siedono al Csm, la Banca Etruria e il suo vertice sono finiti sotto inchiesta, gli uffici perquisiti. «Quell’indagine l’ho costruita io, porta il mio nome, nessuno deve sporcare né me, né lei» avrebbe detto sempre Rossi ai suoi amici.

 

RENZI BOSCHIRENZI BOSCHI

Ma Rossi finisce “imputato” e “processato”. Lunedì 28, alle 12, il suo “interrogatorio”, alias la sua audizione, relatore un magistrato puntiglioso come Piergiorgio Morosini, ex segretario di Md ed ex gip del processo trattativa Stato-mafia. Che già affilando le domande. Sulla scrivania cresce il dossier Rossi, alimentato dall’archivio del Csm. Tutto il carteggio con palazzo Chigi, dal quale risulta evidente che la procedura seguita per Rossi non è “ad personam”, ma è quella standard. Un incarico, due proroghe, l’ultima fino al 31 dicembre firmata dalla segretaria generale Paola Piraccini il 14 maggio.

 

renzi boschi banca etruriarenzi boschi banca etruria

Bisogna partire da qui, dal 31 dicembre, per mettere in fila i pareri discordi che sfilano al Csm. Dove c’è un’altra anima in pena, il laico del Pd Giuseppe Fanfani, ex sindaco di Arezzo per 9 anni, per giunta renziano: «Per ora posso solo dire che sono stato avvocato penalista per 42 anni. E quindi certo che conosco bene Rossi. Ma dov’è il problema?».

 

Già, tutti si fanno questa domanda. Esiste o non esiste un caso Rossi? A brutto muso glielo chiederanno lunedì: lei doveva lasciare la consulenza quando ha cominciato a indagare su Banca Etruria? Gli amici del procuratore già rispondono: «Ma di che parliamo? L’indagine era sulla banca, non certo su palazzo Chigi».

 

In commissione c’è gente affilata. Il presidente Renato Balduzzi, l’ex pm anticamorra Antonello Ardituro, l’avvocato forzista Pierantonio Zanettin, che ha chiesto l’apertura della pratica, Maria Rosaria San Giorgio, di Unicost come Rossi, il ferriano Lorenzo Pontecorvo. Il costituzionalista ed ex ministro Balduzzi è già netto: «Lo scriva pure, dopo questo caso deve valere la regola che i pm non devono più avere consulenze con palazzo Chigi e i ministeri. Il nostro compito è complesso, dovremo verificare e incrociare le date delle consulenze, l’oggetto delle stesse, i viaggi a Roma, i tempi».

intervento di giovanni legniniintervento di giovanni legnini

 

Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini sta ai fatti. Ribadisce quello che ha anticipato a Repubblica: «L’incarico era legittimo, solo di recente Rossi poteva porsi il problema della compatibilità ». L’affido scade il 31. C’è già chi ipotizza che scada anche l’ipotetico trasferimento d’ufficio per lasciare il posto a un’eventuale azione disciplinare.

 

Ma chi parla chiaro replica così: «Il Csm deve decidere subito su Rossi. Altrimenti ci accuseranno di non voler andare fino in fondo. La verità è che Rossi ci ha messo in un bel guaio, perché il suo incarico, allo stato, non sembra comportare un trasferimento, ma se il Csm lo assolve verremo attaccati per aver seguito una linea morbida».

 

 

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)