IL TOGA PARTY DI ORLANDO - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA INCONTRA I MAGISTRATI DELL’ANM E FA DIETROFRONT: ”NESSUNA STRETTA SULLE INTERCETTAZIONI”- TORNA IL FALSO IN BILANCIO, SÌ AL REATO DI AUTORICICLAGGIO

Da "il Giornale"

 

Andrea Orlando Andrea Orlando

Nella carta delle immancabili bozze era una legge un po’ cerchiobottista, comunque equilibrata. Da una parte il ritorno del falso in bilancio, l’autoriciclaggio; dall’altra una stretta sulle intercettazioni. Quello che invece sta emergendo, a tre giorni dal consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe varare la riforma della giustizia, è una serie di provvedimenti che piacerà ai giustizialisti.

 

Ieri il ministro Andrea Orlando ha illustrato la riforma ai vertici dell’Anm, il presidente Rodolfo Sabelli, e il segretario Maurizio Carbone, facendo marcia indietro rispetto ad alcune anticipazioni uscite in mattinata. «Non ci sarà alcuna stretta sulle intercettazioni: lo strumento investigativo non verrà depotenziato ma gli interventi previsti puntano a tutelare la riservatezza », ha assicurato il Guardasigilli.

 

In mattinata alcuni organi di informazione avevano ipotizzato una stretta, in particolare il divieto che le telefonate intercettate finiscano subito nelle ordinanze di custodia cautelare, dove verrebbero al massimo riassunte. Agli avvocati solo la possibilità di ascoltare le registrazioni. Poi una stretta sulle l’utilizzo delle intercettazioni di persone non indagate.

 

PINOTTI ANDREA ORLANDO BEATRICE LORENZIN IN SENATO FOTO LAPRESSE PINOTTI ANDREA ORLANDO BEATRICE LORENZIN IN SENATO FOTO LAPRESSE

Un capitolo «garantista» sul quale ieri si è scatenata una battaglia. Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, appena uscite le anticipazione ha osservato come «intervenire sul tema delle intercettazioni può sempre prestarsi a qualche rischio». Poco dopo il presidente del Pd Matteo Ofrini ha assicurato di avere parlato con il ministro Orlando, che ha escluso un capitolo intercettazioni. Infine l’incontro del ministro con il sindacato dei magistrati.

 

Per il resto, secondo le anticipazioni, nella riforma c’è un tentativo di ridurre l’arretrato delle cause civili, pene fino a 5 anni per il falso in bilancio e l’introduzione del reato di autoriclaggio con pene dai 3 agli 8 anni. Sempre sul fronte penale, un stretta sui reati di associazione mafiosa e sulla gestione dei beni sottratti alla criminalità.

Rodolfo SabelliRodolfo Sabelli

 

Per quanto riguarda la stretta anti corruzione - secondo le anticipazioni date ieri dal quotidiano Il Messaggero- c’è un aumento delle pene per il reato di associazione mafiosa da 7-12 anni a 10-15 anni e norme che riguardano i bene sequestrati alla criminalità organizzata. Viene introdotto il reato di autoriciclaggio, con pene da tre a otto anni, con aggravanti per gli operatori del mercato finanziario.

 

Previsto un aggravio di pena per il falso in bilancio che arriva a cinque anni. Ancora da decidere se rientrerà tra i reati per i quali si può procedere d’ufficio o per querela. Ancora allo studio una norma per neutralizzare l’emendamento della lega che ha introdotto la responsabilità civile della magistratura.

 

In compenso il governo starebbe studiando delle misure per semplificare i ricorsi contro le decisioni della magistratura, in particolare alleggerendo i filtri che limitano i casi per i quali si possono intraprendere. Poi dei limiti alle correnti dentro il Csm, con la possibilità di votare candidati di liste diverse.

Rosy Bindi allAssemblea del Pd Rosy Bindi allAssemblea del Pd Matteo Orfini Matteo Orfini MATTEO ORFINI MATTEO ORFINI ROSY BINDI ROSY BINDI intercettazioniintercettazioniLa base segreta per le intercettazioni a Cipro foto Google Maps La base segreta per le intercettazioni a Cipro foto Google Maps

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