TOGLIERE AI POVERI PER DARE AI RICCHI - RIGOR MONTIS DÀ UN’ULTERIORE AIUTO ALLE FONDAZIONI BANCARIE - COMPLETANDO IL PROCESSO INIZIATO DA GIULIO TREMENDINO NEL 2003, TRASFERISCE TRE CONTROLLATE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA (FINTECNA, SACE E SIMEST) ALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA - IN PRATICA LE FONDAZIONI ACQUISIRANNO IL 30% DI QUESTE SOCIETÀ SENZA CACCIARE UN EURO E GUADAGNERANNO UN SACCO DI SOLDI RISCHIANDO I RISPARMI DEGLI ITALIANI…

Condividi questo articolo


Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

GIUSEPPE GUZZETTI resizeGIUSEPPE GUZZETTI resize

Qualcuno nei piani alti delle partecipazioni statali già la chiama "operazione Robin Hood al contrario": come portare parte dei risparmi di milioni di italiani dalle Poste pubbliche (dove vecchine e famiglie li hanno depositati seguendo una tradizione centenaria) alle banche private, peggio: alle fondazioni bancarie, quei carrozzoni condizionati dalla politica che controllano gli istituti di credito.

bassaninibassanini

A giugno il governo Monti ha avviato con un decreto le pratiche per trasferire alla Cassa Depositi e Prestiti Spa, che già controlla quote di Eni, Terna e Snam Rete gas, altre tre controllate del ministero dell'Economia: Fintecna (che a sua volta controlla Fincantieri, 10 mila dipendenti e 2,4 miliardi di fatturato), la Sace (che assicura le esportazioni all'estero, riserve per 2,3 miliardi e 680 dipendenti) e la Simest (che finanzia e partecipa 230 società per favorirne l'internazionalizzazione).

L'operazione non ha una logica industriale ma puramente contabile. La CdP, guidata da Giovanni Gorno Tempini e presieduta da Franco Bassanini, gestisce il risparmio postale e lo impiega sul conto di tesoreria e offrendo mutui agli enti locali, ma non appartiene interamente allo Stato: il 30 per cento del suo capitale è delle Fondazioni bancarie. Cdp pagherà per le tre spa pubbliche un prezzo intorno ai 10 miliardi di euro e, come per magia, dal giorno dopo il debito pubblico scenderà grazie a una partita di giro permessa dalla classificazione della Cassa fuori dal perimetro della pubblica amministrazione secondo Eurostat.

Mario MontiMario Monti

Questa operazione ha tre effetti: 1) trasferisce tre società pubbliche a una Spa che appartiene al privato per il 30 per cento; 2) carica di rischi aggiuntivi (Fincantieri, spa controllata da Fintecna, per tutti) una società come la Cdp che dovrebbe tutelare il risparmio delle famiglie italiane; 3) permette alle fondazioni bancarie di acquisire indirettamente il 30 per cento di queste tre società, senza tirare fuori un euro. Il trasferimento indiretto alle fondazioni private del 30 per cento delle tre società pubbliche fa leva sui risparmi delle famiglie e avviene prima ancora che le Fondazioni abbiano pagato il conguaglio dovuto per convertire la propria quota della Cassa.

Per capire l'importanza del favore che il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e il premier Mario Monti stanno per fare alle fondazioni bisogna partire dal dicembre 2003: il governo decide di trasferire il risparmio postale raccolto attraverso 14 mila uffici postali alla neonata Cassa Depositi e Prestiti Spa.

L'allora ministro Giulio Tremonti, per dare una patina di privato alla Cdp, chiede alle Fondazioni bancarie (private) di sottoscrivere il 30 per cento del capitale allettandole con condizioni vantaggiose di ingresso. Salvo poi prevedere un conguaglio da versare entro il 2006, termine sempre spostato da Cdp con cambiamenti dello statuto fino all'attuale, dicembre 2012.

GORNO TEMPINIGORNO TEMPINI

Alla sua nascita nel 2004 il patrimonio netto della Cdp, ammontava a 3,5 miliardi mentre oggi vale 14,5 miliardi. Le Fondazioni che hanno versato 1 miliardo e 50 milioni per sottoscrivere il loro 30 per cento di azioni privilegiate hanno riavuto tutti i loro soldi incassando in questi anni dividendi per 1 miliardo e 76 milioni. Mai visto un affare migliore. La Cassa si è rivelata una gallina dalle uova d'oro e ha realizzato 12,1 miliardi di euro di utile distribuendone 3,2 miliardi, dei quali, circa un terzo è finito alle fondazioni senza che muovessero un dito. Il conguaglio dovrebbe essere il momento in cui finalmente le fondazioni metteranno mano al portafoglio per pagare il reale valore di questa partecipazione svenduta loro nel 2004.

Al momento dell'ingresso in Cdp le fondazioni bancarie, infatti, hanno avuto la facoltà di convertire le azioni privilegiate in ordinarie pagando un conguaglio commisurato al valore effettivo del patrimonio netto. In pratica il matrimonio tra le fondazioni e il governo è a un bivio: per continuare a restare nella Cassa e per diventare così azionisti a pieno titolo delle tre società che la stessa Cassa sta comprando dal Tesoro, le fondazioni dovrebbero sborsare almeno 4 miliardi, una somma pari alla differenza tra il valore del 30 per cento del patrimonio netto di Cdp e il miliardo già versato nel 2004.

GIULIO TREMONTIGIULIO TREMONTI

Un prezzo ottimo: non è facile trovare società in grado di garantire un utile annuo di 1,5 miliardi con un patrimonio netto di 14,5 miliardi. Eppure le 66 Fondazioni non hanno alcuna intenzione di pagare una simile somma né vogliono rinunciare alle loro azioni e hanno chiesto un parere a Giuseppe Portale per sostenere la loro tesi: restare sul treno della Cdp ma pagando un biglietto con lo sconto. In questa situazione, con le fondazioni che non vogliono pagare il dovuto per restare nella Cassa, lo Stato sta per cedere a Cdp anche Fintecna Simest e Sace.

Il rischio di questa cessione graverà soprattutto sulle famiglie italiane che hanno depositato i risparmi all'ufficio postale. La Cassa ha già oggi circa 20 miliardi di partecipazioni societarie in attivo (un po' troppi visto che dovrebbero garantire il pagamento dei buoni fruttiferi degli italiani) e sta per comprare azioni di tre società per ulteriori 10 miliardi. La Cdp gestisce il risparmio di milioni di italiani e nessuna banca potrebbe permettersi un investimento in capitale di rischio pari al doppio del patrimonio netto. La Corte dei Conti e la Banca d'Italia non hanno nulla da dire?

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2027 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…