giuseppe conte mes meme baraldi

TOH, CONTE SENTE PUZZA DI CONGIURA: “SO CHE C’E’ CHI TRAMA ALLE MIE SPALLE” - CON LE RIAPERTURE DI DOMANI, NON SOLO IL PAESE MA ANCHE IL GOVERNO ENTRA IN UNA FASE2 IN UN PERCORSO MINATO TRA CATASTROFE ECONOMICA (SICURA), RECOVERY FUND (LONTANISSIMO) E IL VOTO SULLE MOZIONI DI SFIDUCIA DEL CENTRODESTRA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO BONAFEDE (I RENZIANI NON HANNO ANCORA SCIOLTO LE RISERVE)

Marco Conti per il Messaggero

 

conte 3

«Se leggiamo i giornali, vediamo dei tentativi di dare qualche spallata al governo». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dà ragione alle preoccupazioni del vicesegretario del Pd Andrea Orlando secondo il quale «nelle prossime settimane noi vivremo una serie di attacchi al governo finalizzati alla sua caduta» e «a rivedere il patto di governo e a riorganizzare la maggioranza».

 

IL FINE

Non solo quindi chiacchiericcio da Transatlantico - peraltro chiuso ai giornalisti da chi voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno - ma una precisa sensazione di assedio che il presidente del Consiglio non nega anche se non in grado - sostiene - di distrarlo dai decreti e dai Dpcm.

 

Quanto abbia contato tale preoccupazione sulla decisione di affrontare «il rischio calcolato» del tutti fuori da lunedì, è difficile quantificarlo anche se, nella conferenza stampa di ieri sera, il premier ammette che «non possiamo permetterci» di stare ancora a casa. Tradotto forse un po' brutalmente si potrebbe dire che «i soldi sono finiti, bisogna riprendere a lavorare. Costi quel che costi». Ed infatti la scelta dei mettere fine alle misure restrittive, con forte anticipo per alcune categorie rispetto alle previsioni iniziali e alcune regioni ancora in alto mare, sembra dettata più dall'emergenza economica che da quella sanitaria.

andrea orlando

 

E così il primo a rimettere simbolicamente la testa fuori, è lo stesso Conte con la conferenza stampa nel cortile di palazzo Chigi con tanto di giornalisti in carne ed ossa a fare le domande. Una ripartenza obbligata dalle casse vuote del Mef, dall'impossibilità di ricorrere a nuovo indebitamento e dalla contrarietà del M5S a usare il Mes.

 

Tutti fattori che costringono Conte a trascorrere un'altra estate con il fiato sospeso, guardandosi le spalle, ma osservando con attenzione ciò che accade nelle aree del Paese dove la crisi economica rischia di esplodere ancor prima di settembre e ancor prima che si possa pensare di ricevere sostegno dai Recovery Bond. Scenari simili, se non peggiori, di quelli che portarono alla caduta dell'ultimo governo Berlusconi. Con la differenza che in quei giorni del 2011 non salivano i prezzi, ma lo spread e non c'erano valanghe di licenziamenti, aziende che non riaprono e suicidi.

conte 2

 

Con le riaperture di domani, non solo il Paese ma anche il governo entra in una Fase2 ricca di incognite che Conte mostra di temere anche per la fragilità della maggioranza che lo sostiene. Nella settimana che si apre il presidente del Consiglio sarà in Parlamento per illustrare gli ultimi decreti e Dpcm. Ma il passaggio più complicato per la maggioranza sarà il voto sulle mozioni di sfiducia nei confronti del ministro e capodelegazione del M5S Alfonso Bonafede. Alle mozioni del centrodestra, si aggiunge ora quella forse più insidiosa perchè trasversale, a prima firma di Emma Bonino, seguita da quella di Renato Schifani e Matteo Richetti. Una mozione «garantista», sostiene Benedetto Della Vedova di +Europa, che rischia di mettere in difficoltà i renziani che sull'argomento non hanno ancora sciolto le riserve.

 

Bonafede

Italia Viva con Maria Elena Boschi, mostra soddisfazione per le misure economiche assunte dal governo con il decreto Rilancio. «Bene le riaperture, la cancellazione dell'Irap, la regolarizzazione dei migranti e il sostegno alle scuole cattoliche», sostengono i renziani, che però non hanno ancora spiegato come voteranno su Bonafede. Acque agitate anche nel Pd dove nessuno mette in discussione Conte, ma al Nazareno iniziano a percepirsi i venti contrari di sindacati e imprenditori delusi dalla montagna di miliardi stanziati nell'ultimo decreto che quasi o nulla ha per la crescita. Conte ha promesso che molto ci sarà nel prossimo decreto-semplificazioni che dovrebbe sbloccare miliardi già stanziati per opere mai avviate o da tempo sospese. Sempre però che i grillini permettano alla ministra De Micheli ciò che non hanno permesso all'ex ministro Toninelli.

maria elena boschi con la mascherina alla camera 2maria elena boschi con la mascherina alla camera 1conte 2conteconte casalinoconte

 

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…