volodymyr zelensky vladimir putin ucraina

TRATTARE CON MOSCA? MA SU QUALI BASI? ZELENSKY E' PRONTO A PARLARE CON IL CREMLINO SE I RUSSI RESTITUIRANNO I TERRITORI PRESI DAL 24 FEBBRAIO - MA I FEDELISSIMI NON SONO D'ACCORDO: "RIVOGLIAMO TUTTO, CRIMEA COMPRESA" (CHE MOSCA OCCUPA DAL 2014) - MA RICONQUISTARE LA PENISOLA MILITARMENTE E' UN'UTOPIA: SECONDO ZELENSKY COSTEREBBE A KIEV "CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MORTI" - CI HA VISTO LUNGO KISSINGER: "L'UCRAINA DOVREBBE RINUNCIARE A QUALCHE TERRITORIO..."

Francesco Battistini per il "Corriere della Sera"

 

vladimir putin volodymyr zelensky

Sull'Andriyivsky, tre muratori risistemano il marciapiede della casa di Bulgakov, canticchiando a squarciagola la «Stefania» dell'Eurovision: passa veloce un suv blindato del ministro della Difesa, dalle impalcature gridano «slava Ukraini!» e alzano il pugno e poi «teniamo duro, non mollate nulla!».

 

Sulla Khmelnitskogo è esposto da sempre un pezzo di Muro di Berlino, proprio davanti al consolato tedesco, ma ora ci hanno appiccicato un foglio con lo scotch: «Non vogliamo che i russi ne facciano qui un altro!».

 

volodymyr zelensky e vladimir putin 2

Qualche giorno fa, Zelensky ha autografato di persona i francobolli di guerra e li ha messi in vendita sul web, 900 dollari l'uno: «Russian Warship Go Fuck Yourself!», c'è stampigliato sopra, il famoso invito dei marinai alla nave russa che li bombardava all'Isola dei Serpenti.

 

Un vaffa forse falso come un Gronchi Rosa, buono per la propaganda e per finanziare il fronte, ma che assieme ai muratori e al foglietto sul Muro chiarisce una cosa: è vietato cedere.

 

volodymyr zelensky e vladimir putin 1

Perché Henry Kissinger può rispolverare la sua realpolitik e pensarla come vuole - «ucraini siate saggi» e cedete qualche oblast, ha consigliato il quasi centenario ex segretario americano - ma i russi hanno già conquistato il 20% del Paese e qui l'82% della popolazione (lo dice un sondaggio, fatto uscire proprio adesso) è contrario a lasciargliene un solo centimetro.

 

Alla fine, anche il presidente ne prende atto: «Andremo ai colloqui con la Russia - dice Zelensky - solo dopo che Mosca avrà restituito i territori presi dal 24 febbraio».

 

MEME ZELENSKY PUTIN

La Crimea

Non è una dichiarazione così scontata. A Kiev, il fronte Ucraina non s' è spaccato e l'unità contro il nemico non si discute. Ma l'unanimità su come sconfiggerlo, è un'altra cosa. In queste ore, qualche crepa s'è intravvista nelle frasi dello stesso Zelensky, talvolta in contrasto con quelle del suo staff. Primo esempio: riconquistare militarmente la Crimea, dice il presidente, costerebbe all'Ucraina «centinaia di migliaia» di morti?

 

Macché, precisa qualche ora dopo la sua viceministra degli Esteri, Emine Dzhaparova, «per noi la fine di questa guerra è solo la fine dell'occupazione russa sia della Crimea che del Donbass».

 

zelensky putin

E ancora: i russi «hanno rispettato le vite dei difensori di Mariupol» (sempre parole di «Ze»), facendo intendere che almeno sui prigionieri di guerra si può aprire una trattativa? Il capo negoziatore ucraino Mikhaylo Podolyak è chiaro, quando esclude qualsiasi tavolo e precisa che non è barattabile «né la nostra sovranità, né il nostro territorio e gli ucraini che ci vivono», perché «l'Ucraina non mette in ballo la sua sovranità in modo che qualcun altro possa riempirsi il portafogli».

 

Sfumature, naturalmente. La linea di Kiev è il ritorno ai confini del 2021 e anche un consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, ripete che «la nostra integrità territoriale non è negoziabile».

 

putin zelensky

Ma quale integrità? Sulla Crimea, scippata dai russi nel 2014, l'opinione è più vaga: la realpolitik insegna che al momento è difficile metterla sul piatto d'un negoziato, ancor di più rischiare «centinaia di migliaia di morti» in un'offensiva per riprenderla.

 

I russi sanno che a Kiev su questo son divisi, uno Zelensky più realista e altri più duri, così ci giocano: una Crimea autonoma sotto la sovranità ucraina, avverte l'ex presidente Dmitry Medvedev, provocherebbe «una guerra totale».

 

La trincea

Dopo tre mesi, la trincea cede da qualche parte e bisogna stare attenti a non fare concessioni, fa capire l'amico presidente polacco Andrzej Duda, perché qualunque politico ucraino «sarebbe finito», se ne facesse.

 

PUTIN ZELENSKY

Pure la solidarietà nazionale mostra qualche divisione: dopo un lungo silenzio, torna a farsi vivo l'eterno nemico di Zelensky, l'ex presidente Petro Poroshenko, il magnate «re del cioccolato», a ricordare come l'unità degli ucraini abbia spiazzato Putin, certo, ma «appena finirà la guerra, io sarò prontissimo ad attaccare Zelensky».

 

Ce n'era bisogno? Per Mosca, sì: dal Cremlino ne approfittano subito e l'oligarca filorusso Viktor Medvedchuk, quello che potrebbe rientrare in uno scambio di prigionieri, dal carcere manda un video per riaccendere le tensioni e rammentare «gli affari del passato» fra Poroschenko e i separatisti del Donbass.

 

Una velenosa accusa di tradimento, già costata guai giudiziari all'ex presidente. Fuoco nemico e fuoco amico: il peggio, mentre la guerra infuria. «Amici», è il richiamo all'ordine di Vitaliy Klitschko, il sindaco-boxeur di Kiev: «Non è il momento di rilassarsi. Insieme resisteremo e vinceremo».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?