matteo salvini

TUTTI CONTRO SALVINI - ALLA FINE IL “DEEP STATE” È RIUSCITO A FARE FUORI IL CAPITANO: SI SONO MOSSI TUTTI GLI APPARATI FINANZIARI, LE CANCELLIERE INTERNAZIONALI E QUELLI CHE HANNO TANTE CARTELLINE IN ARCHIVIO – DA TRUMP A POWELL FINO AL VATICANO E SOPRATTUTTO I MERCATI: PERCHÉ IL MONDO TIFA “GIUSEPPI” PER RIDURRE IL “RISCHIO ITALIA”

 

 

Marco Antonellis per Dagospia

 

SALVINI TRUMPIZZATO

Qualcuno lo aspettava da giorni, altri invece non ci credevano che sarebbe giunto, ma alla fine ha superato, nei toni e nei contenuti, persino le richieste di quelli che lo avevano sollecitato. Perché nulla nel deep state accade per caso.

 

Si parla del tweet di Trump a sostegno di "Giuseppi" Conte. Mai nella storia della Repubblica Italiana da De Gasperi in poi, un Presidente USA era intervenuto così esplicitamente in una crisi di Governo a sostegno di un probabile Premier incaricato. Chi l’ha voluto e sollecitato? Chi era spaventato dalle elezioni anticipate? Chi era preoccupato da Salvini premier con i “pieni poteri”?

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

Perché un Presidente USA di destra sostiene la nascita di un Governo che avrà la fiducia anche dalla sinistra-sinistra?

 

MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN

Per provare a capire dobbiamo dapprima riavvolgere il nastro a partire dall’ 8 Agosto cioè da quando Salvini ha comunicato la sua intenzione di porre fine al Governo giallo-verde, con una  breve premessa. La premessa riguarda il contesto internazionale in cui la Lega ha aperto la crisi di Governo per provare a delineare le forze (il deep state) che si sono mosse inizialmente guardando con sconcerto a questa decisione improvvisa di Salvini, poi comprendendo che si era creata  un’opportunità per ridurre il rischio Italia sui mercati finanziari, sulle alleanze internazionali (Usa) sulla UE.

 

matteo salvini vladimir putin luigi di maio

Va altresì sottolineato che al momento oltre 12.000 miliardi di dollari di debito hanno rendimento inferiore a zero e sono pari a quasi il 25% dell’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond. Il 31 luglio  la Federal Reserve annuncia il taglio di un quarto di punto dei tassi per i rischi di una crescita globale debole e una politica commerciale incerta.

 

trump powell

Il segnale era chiaro, il capo della banca centrale più potente del Mondo, del Paese che da solo fa circa un quarto del PIL Mondiale, dice che ci sono nubi in arrivo e forse temporali. Ma nonostante questo chiaro segnale l’8 Agosto alle ore 20.00 Salvini annuncia la sfiducia a Conte chiedendo le elezioni, puntando a trasformare il consenso dei sondaggi in voti e quindi prendere la guida del Paese.

 

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

Il 14 Agosto il giorno in cui la conferenza dei Capigruppo decide di mettere in agenda il 20 agosto il dibattito sulla sfiducia, dalla Germania arrivava la notizia che il PIL era tornato negativo che la produzione industriale cinese rallentava scendendo ai minimi dal 2002 e i titoli di Stato statunitensi davano segnali preoccupanti sullo stato di salute dell’economia USA, ma Salvini confermava ulteriormente la sfiducia a Conte preparandosi al dibattito parlamentare.

 

PAPEETE COCKTAIL: LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI BY GIANBOY

Sempre il 14 Agosto il tasso pagato dai treasuries statunitensi a dieci anni scendeva al di sotto di quello dei titoli a due anni il che significa che la propensione al rischio degli investitori è crollata; l’ultima volta in cui si è verificata una simile inversione è stato nel giugno del 2007, quando la crisi dei mutui sub-prime si stava intensificando (la curva dei rendimenti Usa si è invertita prima di ogni recessione da 50 anni a questa parte e soltanto in un caso si è trattato di falso allarme).

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOmatteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 2

Intanto Dagospia, una tranquilla domenica mattina d'agosto, "avvertiva" il Capitano ("Francia e Germania in campo con un obiettivo comune: neutralizzare Matteo Salvini") e spiegava  i movimenti internazionali che si stavano verificando alle sue spalle (persino in Vaticano) scoperchiando cosi il vaso di pandora. Il leader leghista capiva al volo e la sera stessa dal palco della Versiliana lanciava per la prima volta il suo grido d'allarme sul fronte "internazionale" che si era coagulato contro di lui.

 

donald trump matteo salvini

Ma ormai per il Capitano è tardi. Il 20 Agosto Conte (che da quando è stato nominato da Grillo "elevato" è "de facto" il vero leader del Movimento 5 Stelle spodestando Luigi Di Maio) sceglieva di dimettersi comunque, nonostante la Lega avesse ritirato la mozione di sfiducia e mandato svariati segnali di voler fare retromarcia. Ma il dado ormai è tratto. Anche i grillini lo hanno ufficialmente abbandonato, scegliendo il "sistema", abbandonando per sempre il ribellismo e la fase rivoluzionaria. Per Salvini è l'inizio della fine.

 

giuseppe conte luigi di maio 2

Il 23 Agosto  Jerome Hayden "Jay" Powel alla annuale riunone del Federal Open Market Commitee nella conferenza stampa finale afferma: “We have seen further evidence of a global slowdown, notably in Germany and China. Geopolitical events have been much in the news, including the growing possibility of a hard Brexit, rising tensions in Hong Kong, and the dissolution of the Italian government”.

 

JEROME POWELL

“Abbiamo rilevato ulteriori prove di un rallentamento globale, in particolare in Germania e Cina. Gli eventi geopolitici che pesano sono molti, tra cui la crescente possibilità di una forte Brexit, l'aumento delle tensioni a Hong Kong e lo scioglimento del Governo Italiano". Il presidente della Banca Centrale della più grande economia del Mondo è preoccupato della strada che sta prendendo l’Italia (per colpa di Salvini).

IL RITORNO DEL CONTE

 

Così oltre al deep state italiano si sono mossi tutti gli apparati finanziari, le cancellerie e quelli che hanno tante cartelline in archivio. Insomma, il deep state mondiale; ed in soli 4 giorni quello che pareva impossibile (defenestrare Salvini) si trasforma in progetto per il futuro e tutto cambia, anche sui media. Infine il 27 Agosto Trump twitta: “Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!”.

 

GIUSEPPE CONTE CON SERGIO MATTARELLA PER LE DIMISSIONILUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

La Lega ed il suo segretario con la conquista del potere in Italia (e gli effetti destabilizzanti che ne sarebbero scaturiti dentro e fuori il Belpaese) avrebbero potuto mettere in forse anche la possibile (e per molti probabile) vittoria elettorale di Trump alle prossime presidenziali del 2020. Perché Trump se vincerà, vincerà sulla ripresa dell’economia interna ed ha ora la necessità di stabilizzare la crescita, riducendo le incertezze che agitano il mondo (Italia compresa); in questo senso vanno lette le dichiarazioni distensive verso l’Iran, la Cina e Hong Kong.

giuseppe conte esce dal senato

 

Trump twittando il sostegno a Giuseppi, ha fatto una scelta sovranista: prima l'America non l'Italia (di Salvini). Dopotutto, sovranista grande mangia sovranista piccolo!

matteo salvini e giuseppe conte in senato prima del discorso del premier 1MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTEmatteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTEmatteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conteGIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINIGIUSEPPE CONTE E MATTEO SALVINI A FIRENZE (DAL PROFILO INSTAGRAM DI GIUSEPPE CONTE)GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOYGIUSEPPE CONTE E MATTEO SALVINI A FIRENZE (DAL PROFILO INSTAGRAM DI MATTEO SALVINI)GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI DECRETO SICUREZZA

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?