VATIKANER SOTTO CONTROLLO! UN TESSERINO CON MICROCHIP AI DIPENDENTI DELLA SANTA SEDE: SERVE A LOCALIZZARE TUTTI IN TEMPO REALE - STRETTA SU FOTOCOPIE DI DOCUMENTI E ACCESSO ALLE STANZE DEL PONTEFICE - IL SUCCESSORE DI PAOLETTO, IL BUON “SANDRONE”, NON PUO’ METTERE PIEDE NELL’UFFICIO DEI SEGRETARI - LA VIGILANZA E’ AFFIDATA A UN VERO “MASTINO”: MONSIGNOR MITJA LESKOVAR, SLOVENO ESPERTO DI ANTI-SPIONAGGIO… -

Condividi questo articolo


Andrea Tornielli per La Stampa

Il monsignore con il clergyman impeccabile e il passo veloce, dopo aver salutato la guardia svizzera in grand'uniforme, lancia uno sguardo sconsolato alle due macchinette per strisciare i badge che si trovano oltre la porta incorniciata di marmo: dal primo gennaio prossimo, chi entra o esce dovrà far passare il nuovo tesserino magnetico identificativo dotato di un chip in grado di localizzare in ogni momento il suo proprietario.

BENEDETTO XVIBENEDETTO XVI

Città del Vaticano, palazzo apostolico, corridoio affrescato della terza loggia: aumentano i controlli nella cabina di regia della Santa Sede, la Segreteria di Stato. E non soltanto sugli orari. Da Raffaello al Grande Fratello. È soltanto uno degli effetti di Vatileaks, la fuga di documenti riservati dall'appartamento papale che ha modificato forse per sempre il lavoro quotidiano nei sacri palazzi. Archivi blindati, maggiori controlli per chi vuole visionare i dossier, obbligo di dichiarare che cosa si fotocopia.

PADRE GEORG GAENSWEIN CON PAPA RATZINGERPADRE GEORG GAENSWEIN CON PAPA RATZINGER

Accanto alla stanza del Papa I segretari del Pontefice, Georg Gänswein e Alfred Xuereb, condividono una stanza collegata con lo studio di Benedetto XVI. Lì, oltre alla fotocopiatrice fin dai tempi di Giovanni Paolo II si trovava anche una postazione con il computer destinata all'aiutante di camera. Angelo Gugel, storico - e ora pensionato - maggiordomo di tre Papi, la usava per qualche piccolo lavoro di segreteria affidatogli da don Stanislao Dziwisz.

padre georg bertone papapadre georg bertone papa

È qui che «Paoletto» in orario d'ufficio riproduceva carte riservate che passavano sul tavolo di don Georg dopo essere state viste dal Pontefice. Per effetto dei vatileaks al successore di Gabriele, il nuovo aiutante di camera Sandro Mariotti, detto «Sandrone», non solo non vengono più affidate mansioni di segreteria, ma è stato anche proibito di sostare nell'ufficio dei segretari. Decisamente rafforzato il controllo sulla trafila compiuta dai documenti che arrivano sulla scrivania papale provenienti dalla Segreteria di Stato, dove poi ritornano con le indicazioni del caso e l'inconfondibile «B16», la sigla che Ratzinger aggiunge a mano alle carte che legge personalmente.

PADRE GEORGPADRE GEORG

Cartellino da timbrare Il badge per segnalare orari d'entrata e di uscita per chi lavora nel palazzo apostolico e in Segreteria di Stato non è di per sé legato a Vatileaks. Si tratta infatti di un modo per accertare che gli orari stabiliti vengano rispettati da tutti, anche se sono ormai lontani i tempi in cui Giovanni XXIII poteva rispondere ironicamente alla domanda di un diplomatico interessato a conoscere quante persone lavorassero in Vaticano: «Circa la metà...».

CARDINALE TARCISO BERTONECARDINALE TARCISO BERTONE

Ma la decisione di dotare il nuovo tesserino di un microchip grazie al quale, in caso di necessità, il suo proprietario potrà essere localizzato all'interno del palazzo apostolico, è un segno inequivocabile della volontà di un maggiore controllo che va al di là degli orari di lavoro. «Solo i superiori avranno accesso alle informazioni nel caso sorgano problemi - assicura a La Stampa un alto prelato - e non ci sarà dunque un monitoraggio costante».

Un «guardiano» È il responsabile dell'Ufficio cifra della Segreteria di Stato, il monsignore sloveno Mitja Leskovar, l'incaricato a vigilare sull'applicazione delle nuove regole di sicurezza. Occupandosi della trasmissione delle comunicazioni riservate tra la Santa Sede e i nunzi, il prelato, nato nella Jugoslavia ai tempi del comunismo, è diventato un esperto di anti-spionaggio. Per chi lavora in Segreteria di Stato, dopo vatileaks, è diventato un po' più complicato anche far fotocopie: bisogna segnare su un apposito registro il nome del richiedente e quali documenti vengono copiati. I registri sono supervisionati da Leskovar.

VATICANOVATICANO

Maggiore attenzione e rispetto delle regole anche per l'accesso ai due archivi, quello della prima e quello della seconda sezione della Segreteria di Stato. Si trovano entrambi nella terza loggia del palazzo apostolico ma hanno due diversi responsabili. Nel primo si conservano i documenti che riguardano il servizio quotidiano del Papa in rapporto alla Chiesa universale e alla Curia romana, la redazione dei documenti papali, le relazioni dei nunzi apostolici sulle Chiese locali. Nel secondo sono custodite le carte che riguardano le relazioni della Santa Sede con gli Stati.

VATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpegVATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpeg

Le richieste di consultazione dei documenti da parte degli officiali della Segreteria di Stato devono essere sempre compilate per iscritto e debitamente autorizzate: una regola già esistente ma prima non applicata in modo inflessibile. E chi lavora dentro l'archivio non può più tenere con sé il telefono cellulare che va lasciato in un apposito armadio. Regole più ferree, controlli più accurati, procedure meno elastiche con qualche possibile rallentamento nell'attività degli uffici. Anche se le gerarchie vaticane sono convinte che dietro «Paoletto» non vi sia stata una rete di complici, le conseguenze di Vatileaks sono destinate a pesare sul lavoro di tutti.

MICROCHIPMICROCHIP

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT – L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...